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Ammiraglia Opel dal 2008, prodotta in seconda generazione dal 2017 su piattaforma quasi unica in Europa, Insignia guarda al 2021 con il proprio restyling dopo ben 1,2 milioni di unità vendute. Sempre in due versioni di carrozzeria, berlina (detta GS) o wagon (chiamata ST) ma più redditizia, per i consumi dei nuovi motori e più sicura, per l’incremento ADAS.
La conosciamo oggi in anteprima annotandone le variazioni e i punti salienti, tra cui la fanaleria anteriore e quel listino prezzi abbordabile pur parlando di auto in segmento D. Rispetto ai modelli precedenti nessuno sconvolgimento a vista, ma nella sostanza. I consumi di carburante scendono fino al 18% e le emissioni di CO2 nel ciclo misto calano fino ai 100 gr/Km.
Lunga 4,9 metri che diventano quasi cinque (4,98) se Sports Tourer, la Insignia non cambia troppo look dopo tre anni. Fa però delle correzioni su fronti anche esterni visibili. Prima quello aerodinamico, con Cd sceso a 0.25 e quello shutter anteriore attivo (dietro alla nuova griglia cromata con logo “maggiorato”) che si chiude se non serve per raffreddare il motore. Il sottoscocca è con pannelli chiusi, a contribuire per il risultato.
Spiccano, quando inclusi, i fari anteriori a matrice led pixel: tra i migliori del segmento. Sottili, a 84 elementi per faro (prima erano 16) lavorano con la camera dando non soltanto immagine ma veri vantaggi alla guida. Sono quattro gli elementi interni: luci cornering, anabbaglianti, firma Opel che fa da luce posizione e poi la matrice adattiva sia per tutela degli utenti in strada, sia per affrontare meglio curve e meteo avverso.
Un’auto non inedita vista da lontano, certo, appare lievemente più bassa e larga se analizzata da vicino ora, ed è comunque elegante non solo per quei fari supersottili e rispettosi del prossimo. Al posteriore, tanto la Grand Sport quanto la Sports Tourer esprimono linee nette ed essenziali, proponendo in molte versioni i due tubi di scarico, ovali.
In abitacolo ci sono nuove dotazioni da conoscere, per la nuova Insignia 2021. La selleria ergonomica AGR (in tessuto, pelle e in Alcantara) si aggiorna: con massaggio e ventilazione. I sedili poi sono riscaldati anche posteriormente. È nuova la retro-camera digitale a 180° inserita nel paraurti: insieme all’assistente di retromarcia basato su radar, avvisa se sono presenti veicoli quando si esce da un parcheggio in retro, con estensione visiva laterale fino ai 20 metri.
Ora tra gli ADAS anche l’allerta incidente con frenata automatica di emergenza e riconoscimento pedoni, oltre a un gradito Head-Up display. L’Infotainment compatibile con CarPlay e Android usa schermi touch e schermo del cruscotto (DIC) permettendo connettività, ma non wifi e anche la ricarica wireless nel tunnel centrale è optional. Il sistema al top di gamma vanta però navigazione connessa con informazioni sul traffico in tempo reale e funzione predittiva. In caso di attivazione degli airbag, la nuova Insignia effettua automaticamente la chiamata di emergenza. Il portellone posteriore, per la wagon ST è a comando anche gestuale, con altezza regolabile. Agevole da sfruttare e di buon volume (560/1665 litri) il bagagliao. Il colpo d'occhio e la fruizone di primo impatto, pensando al 2021, rendono Insignia una vettura "classica dentro" con la mole di tasti e singoli comandi manuali offerti a chi la guidi o sieda anteriormente.
La Insignia è Opel, quindi PSA e prossimamente Stellantis come i mezzi di FCA, ma personale tecnicamente. La sua piattaforma E2XX infatti, non è comune sui nostri mercati per altre vetture. Connotandola di soluzioni tecniche in parte non condivise con altri modelli sia Opel, sia Peugeot o Citroen. Sono semmai alcune Chevrolet, Buick e Holden a trovarsi parenti strette della ammiraglia Opel, oltre la gemella Vauxhall. Sulle informative il dato evidenziato è quello dei 100 g/100Km di CO2 nel segmento D. Non è male il valore per un termica di questa portata, valore che pesa per l’economia di acquisto e le tasse, oltre che per l’ambiente.
Il merito del “dimagrimento” di Insignia passa dalle motorizzazioni, termiche, aggiornate. Non hybrid ma downsizing. Chi avrebbe detto anni orsono di trovare una vettura, magari familiare di segmento D, con un 1.5 a tre cilindri. Così è ora, per il più piccolo ed eco dei motori Opel Insignia, il nuovo 1.5 a gasolio che affianca il 2.0, sempre diesel e il 2.0 benzina. Tutti appartengono alla stessa nuova generazione. Il 1.5 ha sostituito il ‘precedente 1.6 francese con 122 CV e 50 Kg in meno di peso. I 2 litri danno le potenze più consone a un’auto da quasi cinque metri: il diesel 174 CV, con 380 Nm già da 1500 giri e il benzina 200 CV, che sulla versione GSi sono 230 CV. Questi ultimi sono i primi Opel con disattivazione dei cilindri (2) tramite comando dell’albero a camme e hanno iniezione diretta a 350 bar.
Sono nuovi anche i cambi ad attrito ridotto, manuale a sei rapporti o automatico a otto e nove rapporti. AT8 anche per il piccolo diesel 1.5, AT9 per i 2.0. La più sportiva della famiglia Opel Insignia 2021 è la GSI. Dedicato il tuning del motore a benzina, con 30 CV in più, freni Brembo, gommatura Michelin Pilot Sport 4S (245/35) sedili sportivi, sterzo e sospensioni calibrate appositamente. Nella modalità guida spinta lo 0-100 Km/h è in 7,6 secondi. Il motore della GSI non è piccolo in cilindrata ma sotto il cofano le dimensioni si riducono: il cambio ingombra come quello vecchio, con più rapporti.
L’ammiraglia di Rüsselsheim siglata Z18, si conferma per quello che era, nel caso della nostra prova autunnale 2020. Abbiamo infatti guidato la Opel Insignia più “vicina” al target di mercato che non è la sportiva GSI e nemmeno la piccola 1.5, ma la Sports Tourer Ultimate. Auto adatta ai viaggi, con carico a bordo se necessita, dotata di giusta potenza ma senza estremizzazioni dei 230CV Turbo Benzina o della trazione integrale. Onesta, diciamolo subito, da quello che promette e non sono favole elettrificate ma la realtà di una wagon passista, con i 174 CV e la coppia disponibile a 1.500 giri. In città si guida leggera, nonostante i 5 metri e i 1600 Kg circa di massa. Grazie a quello sterzo ben tarato e anche precisi sensori di parcheggio o manovra. Graditissime le tutele di sicurezza come quelle della frenata emergenza, anche per pedoni e quella retrocamera. Ci è stato agevole sedere anche posteriormente, in ogni stazza. Valido l’accesso al bagagliaio e fruibili tutti i comandi, anche se molti sono di tipo manuale e non solo a centro plancia, anche altrove. Comunque la maggior parte dei più utili a un passeggero passa dal anche touch-screen. È sulle strade di alta percorrenza che si fa apprezzare il comfort di Insignia, molto buono. Perché il diesel 2.0 si “sente” in tutti i sensi, sia sotto il piede sia acusticamente, come norma, andando piano o fermi. Poi accompagna dolce, con una trasmissione automatica a otto rapporti che non lo strapazza (in uso poco oltre i 4500 giri) ma comunque genera, guidando “male” alcuni leggeri scuotimenti meccanici (amati da chi magari non accetta le auto elettriche mono marcia).
È buona la visibilità frontale, non dietro e soprattutto pensando di fare molte ore in auto, sono ultra-regolabili i sedili AGR, almeno per il conducente. Seduta e schienale in ogni variabile, quasi, con climatizzazione volendo. A cruise impostato è utile e lieve nell’intervento il mantenimento corsia attivo e poi i già citati fasci di luce anteriori. Sono ben adattativi per davvero, in pochi millisecondi. Lo si nota guidando la Insignia di sera, per come controllati dalle due centraline dedicate al sistema IntelliLux (una in telecamera e l’altra nel singolo faro). A parte il dovuto compromesso di taratura delle sospensioni e la lunghezza, Insignia non si scompone in caso di frenate energiche e sulla ghiaia il controllo elettronico è reattivo in modo soft, come quello di viaggio in corsia.
Una vettura comoda per viaggiare insomma, con spazio per adagiare e volendo nascondere oggetti ovunque, nei vani chiusi. Tra le dovute correzioni o segnalazioni che deve dare un’auto di segmento D oggi, Insignia conta l’allerta angolo cieco laterale e il riconoscimento cartelli stradali, per limiti velocità. Irrinunciabili in viaggio. Lato consumi la Insignia 2.0 diesel della nostra prova ha un dichiarato nel ciclo misto di 4,6/4,3 l/100 Km. Noi siamo stati facilmente vicini agli 8 in città, per scendere rapidamente verso i 6.5/7 di media proseguendo in autostrada, mai con il piede troppo risparmioso. Lo scatto, coerente alla vettura è anche quello onesto, di 8.7 secondi per fare 0-100 Km/h.
Opel Insignia Restyling ha prezzi da 34.500 euro, per costi relativamente abbordabili in relazione il taglio di vettura. Si divide in versioni GSi, Grand Sport e Sports Tourer con motori benzina e diesel. La wagon ha differenza prezzo mediamente di 1000 euro, rispetto alla berlina. La più onerosa di tutte è così, Insignia Sports Tourer GSI integrale, con prezzo di listino che tocca i 47.600 euro. Non prevista una Opel Insignia ibrida, oggi, anche se nel 2024 accadrà per lei o meglio per l’erede designata. Come da programma della Casa, che con nuova Mokka si prepara a elettrificare l’intera gamma. Rivali? Parecchi anche elettrificati, il che potrà fare differenza secondo i casi, ma il rapporto contenuti prezzo di Insignia è comunque valido. Di recente il TUV la ha inserita nella TOP10 delle vetture più affidabili, prima nella propria fascia.
Modello 2.0 CDTI 174 CV S&S aut. Grand Sport Ultimate
CARROZZERIA
Due volumi
Numero porte 5
Numero posti 5
Bagagliaio 490 / 1.450 dm3
Capacità serbatoio 62 litri
Massa in ordine di marcia 1.613 kg
Massa rimorchiabile max 0 kg
Lunghezza 490 cm
Larghezza 186 cm
Altezza 146 cm
Passo 283 cm
MOTORE
Motore 4 cilindri in linea
Cilindrata 1.995 cc
Alimentazione Diesel
Potenza max/regime 128 KW (174 CV) 3.500 giri/min
Coppia massima 380 Nm
Trazione Anteriore
Cambio Automatico
Marce 8
PRESTAZIONI
Velocità max 225 km/h
Accelerazione 0-100km/h 8,9 secondi
Omologazione antinquin. Euro 6d tmp
Emissioni CO2 113 g/km
CONSUMI
Urbano 5 l/100 km
Extraurbano 4 l/100 km
Misto 6 l/100 km
Opel
Piazzale dell'Industria, 40
Roma
(RM) - Italia
06-54652000
https://www.opel.it
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