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Ormai non siamo più abituati a grandi rivoluzioni nel mondo dell’auto. Tutto si evolve in maniera molto graduale ed è difficile assistere a veri e propri colpi di scena, come avveniva tempo fa. Pensiamo all’avvento della cintura di sicurezza o dell’airbag, che hanno sconvolto il panorama automobilistico, migliorando di gran lunga la sicurezza a bordo delle automobili.
La rivoluzione del peso
Eppure, ogni tanto, c’è ancora qualcuno che riesce a stupire. E’ certamente il caso di Audi che in occasione del lancio della nuova Q7, ha dichiarato di essere riuscita a diminuire il peso fino a 325 kg rispetto al modello di precedente generazione. Numeri da capogiro, che seguono l’esempio tracciato qualche tempo fa dalla Range Rover, alleggerita di ben 400 kg grazie all’utilizzo massiccio dell’alluminio.
Per raggiungere un simile traguardo gli ingegneri di Ingolstadt hanno costruito una sofisticatissima scocca multilaterale, che ricorre certamente all’alluminio ma anche a tutta un’altra serie di acciai altoresistenziali, tra cui una buona parte stampati a caldo. Il risultato è che la versione a benzina ferma l’ago della bilancia appena sotto la soglia psicologia delle due tonnellate (1.970 kg per l’esattezza). Un valore straordinario per un’auto con dimensioni così imponenti, che incorona automaticamente la Q7 come la SUV più leggera della sua categoria.
Più compatta fuori, più spazio dentro (finalmente)
A proposito, la nuova Q7 rimane certamente un super SUV, anche se le sue dimensioni sono leggermente più compatte rispetto al passato. La lunghezza si ferma a quota 5.052 mm (- 37 mm), la larghezza a 1.968 (- 15 mm, anche se con gli specchietti, ora più grandi, si toccano i 2.212 mm) e il passo a 2.994 (- 8 mm). All’esterno la Q7 guadagna un look più spigoloso ed aggressivo, con la calandra single frame che diventa ancora più pronunciata, come detta lo stile dei modelli Audi più recenti.
Una vera opera d’arte tecnologica poi i gruppi ottici anteriori (led o persino matrix led!), così come quelli posteriori, dotati di scenografici ed efficaci indicatori di direzione dinamici. La fiancata, con nervature molto nette e taglienti, in puro stile Audi, mettono in mostra poderosi cerchi in lega da 21 pollici (di serie ci sono i 18”). Aumenta invece l’altezza, che passa a 1.741 mm (+ 12 mm). Questo aspetto, oltre ad un design decisamente più squadrato rispetto al passato, ha permesso di migliorare notevolmente l’abitualità interna, vero e proprio tallone d’Achille della versione precedente, tanto grande fuori ma poi non così spaziosa dentro.
Dal vivo: com’è dentro
Gli ingegneri tedeschi promettono di essere riusciti ad ottenere la migliore abitabilità della categoria. E basta qualche minuto a bordo per rendersene conto. Davanti, finalmente, si può godere di un’ariosità degna di un’auto lunga più di 5 metri, mentre dietro si può godere di uno spazio veramente eccezionale, soprattutto per le gambe. Un comfort posteriore accentuato senza dubbio dal pavimento perfettamente piatto e dalla presenza di bocchette di ventilazione dedicate (si può avere il clima quadrizona!), ma anche dai sedili singoli scorrevoli e persino reclinabili!
Gli ingegneri di Ingolstadt hanno costruito una sofisticatissima scocca multilaterale
Naturalmente continua ad essere disponibile la versione a 7 posti, anche se le sedute ricavate nel bagagliaio sono ideali al massimo per dei bambini o persone di bassa statura, ma comunque non per viaggi troppo impegnativi. In compenso gli schienali di seconda e terza fila sono per la prima volta abbattibili elettricamente. La versione a cinque posti mette a disposizione un bagagliaio veramente sconfinato, ancora più capiente della versione precedente. I litri infatti, nella versione a cinque posti, sono passati da 775 a ben 890 litri, ma abbattendo i sedili della seconda fila si possono avere fino a 2.075 litri di capacità (+ 40 l).
Tecnologia: punto di riferimento
Al di là della grande abitabilità, quello che colpisce degli interni sono due aspetti chiave: la tecnologia e la qualità. La nuova Q7 è il manifesto dell’incredibile livello tecnologico raggiunto da Audi, la bandiera che i tedeschi potranno sventolare con orgoglio in tutto il mondo. Davanti al guidatore si può avere il meraviglioso Virtual Cockpit (optional da 715 euro euro su tutte le versioni, se non si scelgono pacchetti). Già visto sulle nuove TT ed R8, questo maxi-monitor TFT da 12,3 pollici racchiude tutte le informazioni utili durante la guida in maniera chiara e personalizzabile.
E’ rapidissimo nell’esecuzione e ha una grafica sublime, a differenza delle soluzioni adottate da alcuni competitor (leggi Volvo XC90 e Range Rover). Inoltre può essere abbinato ad un sofisticato head-up display a colori che proietta sul parabrezza le informazioni essenziali durante la guida. Al centro poi si può avere il maxi-display touch da 8,3 pollici (in vetro!) del nuovo sistema multimediale MMI Plus, veramente ben fatto (le mappe 3D sono incredibili) e dotato di comandi vocali, connessione a Internet grazie all’hotspot integrato e integrazione Google Android Auto ed Apple CarPlay. Chi desidera il massimo poi può scegliere gli impianti audio Bose o Bang & Olufsen (uno più sensazionale dell’altro) con sound 3D e potenze fino a 1.920 Watt con 23 altoparlanti, mentre al posteriore si possono avere due tablet per l’intrattenimento di chi sta dietro.
Sicurezza: non manca niente
Davvero completa la lista di dispositivi di sicurezza di ultima generazione. Si può avere l’Adaptive Cruise Control con assistenza alla guida in colonna - significa che l’auto guida da sola in coda - ma nella lista degli optional figura persino l’assistenza predittivi all’efficienza, che sfrutta i dati del navigatore satellitare, per suggerire al guidatore come risparmiare carburante. Non mancano poi l’assistente al traffico trasversale posteriore, utilissimo in manovra, il park assist, ma anche il controllo di abbandono involontario di carreggiata e l’assistente al rimorchio.
Qualità: come rimanere a bocca aperta
Lascia ancora una volta a bocca il livello qualitativo raggiunto da Audi. Materiali e finiture sono di sublime qualità, così come la cura riservata ad assemblaggi e all’installazione delle guarnizioni. Bellissimo l’alluminio spazzolato che spicca su plancia e tunnel centrale, ma sorprendono anche la pelle dei sedili e i materiali plastici, belli da vedere e da toccare. Una vera sfiziosità poi sono le luci d’ambiente colorate con tecnologia a fibra ottica, che rendono l’abitacolo ancora più piacevole.
Dopo aver conquistato più di 530.000 clienti nel mondo dal 2006 a oggi, la Q7 si rinnova dalla prima all’ultima vite
Quattro ruote sterzanti
Dopo aver conquistato più di 530.000 clienti nel mondo dal 2006 a oggi, la Q7 si rinnova dalla prima all’ultima vite. Il modello di seconda generazione infatti viene assemblato sulla nuovissima piattaforma MLB Evo (la Q7 è la prima applicazione, seguiranno altri modelli del Gruppo VW come Bentley Bentayga, Porsche Cayenne, VW Touareg ecc., ). Il telaio può contare su raffinate sospensioni a cinque bracci sia all’anteriore che al posteriore e a richiesta si possono avere le sospensioni pneumatiche Adaptive Air Suspension.
Di serie viene offerto un classico servosterzo elettromeccanico, ma a richiesta si può avere per la prima volta il raffinato sterzo integrale. In questo caso le ruote posteriori sterzano di alcuni gradi nella stessa direzione (alte velocità) o in direzione contraria rispetto a quelle anteriori (basse velocità), favorendo sicurezza e direzionalità o grande maneggevolezza in città (si diminuisce di circa un metro l’angolo di sterzata rispetto alla versione sprovviste di tale sistema). Di serie su tutte le versioni poi il sistema Audi Drive Select, che permette di scegliere diverse modalità di guida, variando la risposta di sterzo, sospensioni adattive (se presenti), cambio e propulsore.
Motorizzazioni: non c’è traccia di quattro cilindri
Al momento del lancio la nuova Q7 viene offerta con motori a sei cilindri da diesel e benzina. La colonna portante della gamma è il V6 3.0 TDI disponibile nelle versioni da 272 CV e (più avanti) da 218 CV. Al suo fianco, anche se per ovvie ragioni avrà un ruolo marginale in Italia, svetta li V6 3.0 TFSI a benzina da 333 CV. Per tutti, di serie, c’è il cambio automatico Tiptronic ad otto rapporti (di origine ZF), risviluppato da zero ed ottimizzato anche per l’utilizzo in fuoristrada, attraverso mappature dedicate della centralina elettronica (quando si seleziona la modalità allroad).
Su tutte le versioni ovviamente non può mancare la trazione integrale permanente quattro. Il prossimo anno poi arriverà la versione ibrida plug-in, la e-tron quattro che abbina il V6 TDI ad un motore elettrica per una potenza complessiva di 373 CV. La nuova Q7 arriverà in Italia a giugno ad un prezzo che parte da 65.900 euro per la versione 3.0 TDI e da 69.000 per la 3.0 TFSI. Le concorrenti naturali non possono che essere BMW X5, Volvo XC90, Range Rover Sport e Porsche Cayenne (diesel), ma anche la rinnovata Mercedes GLE e la nuova Lexus RX.
Le nostre impressioni di guida
Concentriamo il nostro test sulla versione diesel 3.0 TDI, quella che verrà scelta dall’assoluta maggioranza dei clienti italiani. Veniamo accolti dal sedile anatomico Individual (optional), con possibilità di massaggio e ventilazione. Ben profilato, si dimostrerà veramente comodo per l’intera lunghezza del nostro viaggio. Il motore diesel nella versione da 272 CV sembra tagliato su misura sulle esigenze della Q7. Una valanga di coppia (600 Nm), subito disponibile (rimane costante tra 1.500 e 3.000 giri/min), permette di viaggiare con un filo di gas, con il Tiptronic che asseconda a meraviglia uno stile di guida tranquillo, inserendo le marce in maniera dolce e impercettibile prima dei 2.000/giri/min, a tutto vantaggio dei consumi.
E’ un motore però che all’occorrenza sa tirare fuori i denti , dimostrando una bella grinta ed un’erogazione molto corposa. In questo caso l’otto marce automatico, azionabile anche attraverso i paddles dietro al volante, diventa fulmineo negli inserimenti e quasi coinvolgente. A tal proposito basterà dire che questo motore, in accelerazione, fa schizzare a 100 km/h le due tonnellate di peso in poco più di 6 secondi (6,3 per la precisione), con un risultato degno di una sportiva. Il merito però è anche della nuova leggerezza acquisita dalla Q7, che al volante si fa sentire in maniera netta. La SUV di Ingolstad è diventata molto più snella e di gran lunga meno impegnativa da guidare.
Il V6 TDI all’occorrenza sa tirare fuori i denti , dimostrando una bella grinta ed un’erogazione molto corposa
La Q7 in ogni caso rimane una SUV pensata per garantire sempre il massimo comfort. Anche selezionando la modalità Dynamic, quella più sportiva, l’indole rimane tutto sommato votata alla comodità di marcia. Ci è piaciuto molto lo sterzo integrale, che garantisce grandissima maneggevolezza in città, persino ad un’auto di 5 metri. Ce ne si accorge subito quando si fa manovra in un parcheggio o quando si entra in rotonda, dove basta un gioco di braccia molto limitato per far girare la macchina. Abbiamo trovato invece un po’ più pigro il V6 TDI da 218 CV. Certo, è più che sufficiente per muovere la Q7, ma non è l’ideale per chi cerca anche qualcosa in più in termini di prestazioni e vivacità. Bellissimo invece il sei cilindri a benzina 3.0 TFSI, che dimostra un tiro, un allungo e anche un sound veramente coinvolgenti. Un vero peccato perché in Italia resterà proibitivo.
Consumi: ci siamo
Nel corso del nostro test, dove abbiamo alternato percorsi autostradali a strade di montagna in salita e discesa, senza risparmiarci troppo con il pedale del gas, abbiamo rilevato un media di 9,0 l/100 km (dato del computer di bordo). Un risultato superiore alla soglia psicologica dei 10 km/l (nel nostro caso siamo oltre gli 11), per niente scontato per un’auto di questa mole e con questa cavalleria. Siamo sicuri inoltre che dosando con più oculatezza il pedale del gas si riescano ad ottenere risultati ancora più sorprendenti.
Conclusioni
La nuova Q7 è la bandiera tecnologica di Audi. Con un livello tecnologico e qualitativo da punto di riferimento, offre motori a gasolio prestazioni e poco assetatati di carburante. La rivoluzione del peso (fino a - 325 kg) c’è e si sente tutta non appena si affronta la prima curva. Davvero pochi i dettagli fuori posto.
Pregi
- Qualità: eccezionale. La Q7 è un punto di riferimento
- Tecnologia: Virtual Cockpit e sistemi di intrattenimento rappresentano lo stato dell’arte
- Abitabilità: finalmente all’altezza di un’auto di cinque metri
- Motorizzazioni/Tiptronic: il V6 TDI con l’otto marce offre grandi prestazioni e consumi più che accettabili
Difetti
- Il 3.0 TDI da 218 CV è il minimo indispensabile. Molto meglio il V6 da 272 CV, che in Italia però viene colpito dal superbollo. Non prevista una versione depotenziata da 250 CV
- In modalità Dynamic ci si aspetterebbe qualcosa di più in termini di reattività
- Come sempre accade per i brand premium tedeschi la maggior parte degli accessori più sfiziosi sono optional e basta poco per far lievitare il preventivo
Nuova Audi Q7: ecco come stato possibile eliminare fino a 325 kg di peso
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Viale Gerhard Richard Gumpert, 1
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