Fino ad alcuni anni fa i motori benzina sembravano destinati a finire nell'ombra, oscurati dalla schiacciante predominanza dei diesel. L'incredibile progresso tecnologico di cui si sono resi protagonisti i propulsori a gasolio a partire dagli anni '80 aveva portato ad avere un mercato fortemente sbilanciato a favore del diesel. Perlomeno in Europa, dove nel 2005 abbiamo assistito allo storico sorpasso delle vetture a gasolio su quelle a benzina e soprattutto in Italia dove nel 2006 si è arrivati ad avere punte del 60% per le auto a gasolio sul totale dell'immatricolato.
Il ritorno del benzina
Oggi la situazione appare leggermente cambiata,
con le motorizzazioni a benzina che stanno tornando a vivere una nuova primavera. Nel nostro Paese infatti si è tornati ad una situazione di sostanziale parità, con le diesel che rimangono in testa ma solo per un soffio (53,4% nel 2012, 54,1% nel 2013). Questo riassestamento è dovuto senza dubbio anche alla particolare congiuntura economica, che ha mutato le abitudini di consumo e quindi anche il modo di utilizzare le automobili, ma anche alla rivoluzione a cui sono andati incontro i motori benzina. I costruttori automobilistici, sotto il peso di richieste sempre più stringenti da parte dei governi per l'abbattimento delle emissioni, sono tornate ad investire anche sui classici benzina, stravolgendo le gamme motorizzazioni.
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Sulla nuova Qashqai la gamma benzina si basa esclusivamente sul nuovo 1.2 DIG-T, un quattro cilindri turbo benzina che ha mandato in pensione il precedente 1.6 benzina aspirato
Rispetto a dieci anni fa infatti sono ormai praticamente estinti gli aspirati, cancellati dall'arrivo di più moderne unità sovralimentate, che hanno permesso di ridurre le cilindrate, migliorando efficienza e prestazioni. Per questo motivo i benzina stanno tornando lentamente ad attrarre i clienti anche perché i prezzi rimangono comunque inferiori rispetto ai motori a gasolio (nella maggior parte dei casi bisogna ancora aggiungere i famosi 2.000 euro di differenza per avere il diesel).
Basta un 1.2 sulla Qashqai?
Il Gruppo Renault-Nissan ha seguito alla perfezione le tappe di questo percorso, in piena ottica downsizing. Tanto che oggi sulla nuova Qashqai la gamma benzina si basa esclusivamente sul nuovo 1.2 DIG-T, un quattro cilindri turbo benzina che ha mandato in pensione il precedente 1.6 benzina aspirato, per non parlare del 2.0, che ormai sembra appartenere ad un'era geologica passata. A questo punto vi starete senz'altro chiedendo se un motore così “piccolo” possa andare bene anche su un'auto come la Qashqai, che pur essendo compatta non appartiene di certo alla sfera delle city car. Per scoprirlo la abbiamo messa a dura prova, ma cominciamo dall'inizio.
Dal vivo: com'è fuori
Rispetto al passato Qashqai viene costruita sulla nuova piattaforma modulare CMF (Common Module Family) pensata dal Gruppo Renault-Nissan per fare da base ad una serie di nuovi modelli, per la precisione 11 Renault (tra cui le nuove Espace, Scénic e Laguna) e 3 Nissan (nuove Qashqai, X-Trail e Rogue). La lunghezza è cresciuta di 5 cm, toccando quota 437 cm, la larghezza di 2 cm e l'altezza di 1 cm. E le proporzioni non fanno nulla per nascondere questi aumenti. La nuova generazione appare nel complesso più imponente, pur rimanendo ben proporzionata. Accattivante il frontale, con la particolare firma luminosa a led e la tipica calandra a V che identifica d'ora in avanti tutti i nuovi modelli della famiglia. Meno originale il posteriore, che non presenta particolari guizzi di personalità. Prodotta in Inghilterra, nello stabilimento di Sunderland, la nuova Qashqai risulta ben fatta. Plastiche e pannelli di carrozzeria sono ben assemblati, mentre le guarnizioni sono disposte a dovere e senza badare al risparmio. Il risultato? L'abitacolo risulta perfettamente insonorizzato.
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Dal vivo: com'è dentro
L'interno riflette quanto fatto dagli stilisti all'esterno. Soluzioni originali come il tunnel rialzato, la plancia trapezoidale e le bocchette di ventilazione così larghe e assottigliate, si affiancano ad elementi senza dubbio meno brillanti in termini di design come il volante a tre razze o il quadro strumenti, chiaro e ben leggibile, ma fin troppo classico. Lo stesso discorso si può fare per i materiali. Alcune plastiche appaiono solide e di buona qualità. Ben assemblate danno l'impressione di essere pensate per durare nel tempo. Altre invece appaiono un po' sottotono, come le fin troppo ampie superficie in piano black: oltre ad essere sempre afflitte dal fastidioso problema delle ditate, sono molto delicate e possono graffiarsi con facilità.
Tecnologia: non manca niente
Abbastanza ben riuscito anche il sistema Nissan Connect. Non è un fulmine a recepire i comandi con il suo touch screen da 7 pollici, ma è semplice da utilizzare e piuttosto completo. Da migliorare invece la qualità delle immagini della retrocamera in manovra e quelle dell'Around View Monitor, che appaiono troppo sgranate.
Completissima invece, come del resto tutte le ultime Nissan, sotto il punto di vista dei sistemi di sicurezza. Il Safety Shield (opzionale) prevede tutte le più moderne tecnologie, comprese alcune che solitamente sono state riservate a vetture di fascia più alta. Non manca la frenata di emergenza automatica, ma nemmeno il sistema di rilevamento della segnaletica stradale, gli abbaglianti automatici e l'avviso di cambio corsia involontario. I più esigenti possono avere inoltre il rilevamento del colpo di sonno, il sistema di copertura degli angoli ciechi e di allerta oggetti in movimento.
“Il Safety Shield (opzionale) prevede tutte le più moderne tecnologie, comprese alcune che solitamente sono state riservate a vetture di fascia più alta. Non manca la frenata di emergenza automatica, ma nemmeno il sistema di rilevamento della segnaletica stradale”
Abitabilità
L'abitabilità è migliorata sia davanti che dietro, dove i passeggeri hanno a disposizione tutto lo spazio che desiderano anche per affrontare viaggi piuttosto lunghi ed impegnativi. Rispetto al passato anche il bagagliaio guadagna capacità di carico: i litri passano da 382 a ben 430 (1.533 abbattendo i sedili), anche se dobbiamo registrare la riduzione del serbatoio del carburante, che scende da 65 a 55 litri.
Benzina alla riscossa: vittoria a tavolino contro il 1.600 aspirato
Il nuovo motore 1.2 DIG-T (da non confondere con il DIG-S della Micra, un tre cilindri con comprossore volumetrico) è un quattro cilindri turbo benzina in grado di erogare
116 CV a 4.500 giri/min e di scaricare al suolo 190 Nm a 2.000 giri/min. Valori questi ultimi che non hanno nulla da invidiare a quanto accadeva in passato, anzi. Il precedente 1.600 benzina aspirato infatti erogava 1 CV in più, ma per avere la massima potenza bisognava tirargli il collo fino a 6.000 giri. Non parliamo poi della coppia, di gran lunga inferiore (“solo” 158 Nm) peraltro disponibili molto più in alto (4.400 giri) rispetto ad oggi. 1 a 0 quini per il nuovo motore turbo, almeno sulla carta.
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La prima cosa che ci colpisce positivamente è la posizione di guida. Gli ingegneri Nissan non sono caduti nell'errore di realizzare una crossover che simuli a tutti i costi l'ergonomia di una classica berlina
Nonostante l'aumento delle dimensioni e un equipaggiamento molto più ricco la nuova Qashqai ha pure perso qualche chilo rispetto al passato, passando da 1.297 a 1.275 kg. Questo aspetto sommato alla maggiore vivacità del motore ha consentito di migliorare lo scatto da 0 a 100 km/h di ben un secondo rispetto al 1.600 aspirato (10,9 contro 11,9 secondi) e la velocità massima (da 181 a 185 km/h). Abbinato ad un moderno cambio manuale a sei rapporti (sul vecchio 1.600 c'era un cinque marce) ed alla trazione anteriore (l'integrale viene proposta solo con il diesel dCi più potente), questa unità promette su Qashqai un consumo medio dichiarato pari a 5,6 l/100 km, con le emissioni inchiodate a 129 g/km.
Le nostre impressioni di guida
La prima cosa che ci colpisce positivamente è la
posizione di guida. Gli ingegneri Nissan non sono caduti nell'errore di realizzare una crossover che simuli a tutti i costi l'ergonomia di una classica berlina. Sulla nuova Qashqai si sta seduti in alto per davvero e, come piace agli amanti della guida alta, si domina la strada con lo sguardo. Una sensazione che trasmette sicurezza e confidenza a chi si trova al volante. La seduta è davvero molto comoda: si sta seduti come in poltrona, con il volante abbastanza inclinato, mentre tutti comandi sono facilmente raggiungibili.
La seconda sorpresa è la silenziosità. Dare vita al 1.2 DIG-T è paragonabile ad accendere un'ibrida o un'elettrica perché il motore non produce nessun rumore, per non parlare della minima vibrazione. Solo dopo qualche secondo, quando si nota salire la lancetta del numero di giri si avverte un suono in lontananza, molto rotondo e quasi impercettibile, provenire dal vano motore. Il merito è senza dubbio dell'
ottima insonorizzazione, ma anche della bontà di questa unità a benzina.
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Quando iniziamo ad affondare il piede sull'acceleratore la voce del piccolo turbo benzina rimane sempre lontanissima. Ci si ricorda della presenza del motore acceso solo ce si presta particolare attenzione
Anche quando iniziamo ad affondare il piede sull'acceleratore infatti la voce del piccolo turbo benzina rimane sempre lontanissima. Ci si ricorda della presenza del motore acceso solo ce si presta particolare attenzione! A questo punto tutti vorranno sapere la risposta alla fatidica domanda “Ce la fa un motore così “piccolo” a spingere un'auto così “grande” come la nuova Qashqai? La risposta è sì e il 1.2 DIG-T lo fa anche molto bene. La spinta c'è ed anche abbastanza brillante considerati peso e ingombri. Certo non siamo davanti ad un'auto per segnare il record nello 0 a 100, ma il brio non manca per muoversi con agilità in città ma anche per liberare la strada da un sorpasso in tempi accettabili.
Non è avvertibile con precisione l'entrata in azione della turbina perché l'erogazione rimane molto regolare. In ogni caso il 1.2 DIG-T tira fuori il meglio di sé tra i 3.000 e i 4.000 giri/min, mentre risulta pressoché inutile “tirare” ulteriormente le marce al di sopra di questa soglia, dal momento che il motore ha già espresso il suo vero potenziale. Tanto di cappello anche al cambio a sei marce. È preciso, rigoroso negli innesti, e trasmette un buon feeling durante la cambiata. Forse i rapporti sono un po' troppo lunghi, ma in ogni caso Qashqai rimane un'auto per garantire grande efficienza piuttosto che particolari spunti in accelerazione. L'ottima elasticità del motore poi consente di inserire marce alte ad un numero di giro molto basso (la sesta si può già ingranare a 60 km/h se non si ha fretta) e i consumi ringraziano.
Lo sterzo è decisamente morbido, ottimo per la città, senza per questo diventare troppo inconsistente o poco comunicativo in autostrada. Non sarà uno sterzo chirurgico, certo, che da sentire in ogni frangente dove si stanno mettendo le ruote al millimetro, ma per lo scopo per cui è pensata Qashqai è perfetto. Promossi i freni, modulabili e con tutto il mordente che serve anche in casi di emergenza. Le sospensioni garantiscono sempre grande confort, anche in prossimità di buche o dossi particolarmente ardui da superare. Anche quando si alza il ritmo poi non permettono alla Qashqai di scomporsi eccessivamente, limitando moltissimo i fenomeni di rollio di cui soffrono spesso le vetture “a ruote alte” come le crossover.
Consumi
Durante il nostro lungo test drive, condotto nel traffico cittadino, ma anche su strade extraurbane e autostrade, a velocità di codice, abbiamo rivelato un consumo medio (da computer di bordo) pari a 14,2 km/l (7,0 l/100 km). Un valore più che accettabile per un'auto di questa taglia, per di più a benzina (c'è chi fa peggio con il diesel!) e che fa riconsiderare il ruolo del motore a benzina in fase dell'acquisto. Per chi ha percorrenze chilometriche annue piuttosto basse (10-15.000 km/anno) è senza dubbio preferibile al più costoso diesel.
Pregi
Nuovo motore 1.2 DIG-T
Abitabilità
Silenziosità/Comfort
Difetti
Interni: alcune plastiche non soddisfano fino in fondo
Nissan Connect: il touchscreen è perfezionabile
Telecamere: la qualità delle immagini in manovra è fin troppo sgranata