Mini Cabrio Cooper S | Tante emozioni con il vento tra i capelli... [Video]

Esterni

La nostra versione è personalizzata come sono le Mini sanno essere personalizzate. Cabrio, Cooper S, ma non è tutto qui. A disposizione abbiamo una personalizzazione che parte dalle stripes, le strisce, sul cofano, e arriva fino alla Union Jack grigia su sfondo nero del tetto in tela. Già, niente hard top qui ma una capote che si apre in una manciata di secondi anche in fase di marcia a bassa velocità, che ha il solo difetto di non rientrare troppo nel bagagliaio. Se da una parte questo favorisce l’alloggio delle nostre valigie, dall’altra limita non poco la visibilità posteriore quando viaggiamo en-plein-air. Poco male, specialmente se siete driver alti. Nella nostra declinazione, abbiamo un bel rosso acceso che si aggiunge al consueto nero, e cerchi da 18 pollici John Cooper Works a spalla ridotta che richiamano il piglio racing della motorizzazione. Paraurti più muscoloso, cofano con la presa d’aria, posteriore con bagagliaio a ribalta e carico easy-load che a capote chiusa ci consente di aumentare l’angolo di accesso per le nostre valigie al baule.

Interni

Avevamo coniato il motto ‘effetto lounge’ per le Mini, tanti anni fa, una definizione adottata in seguito anche dalla Treccani (sì, magari). Anche su questa Cooper S Cabrio si adotta lo stile tipico degli interni Mini: materiali a metà tra il lusso e la sportività, il grande Ring luminoso centrale a fare effetto esattamente come l’illuminazione dell’intero abitacolo, una colorazione tipicamente nera in ogni aspetto, e l’elemento prezioso della Union Jack che si illumina sopra al vano portaoggetti lato passeggero. L’head up display si vede senza pecche, il quadro strumenti è come sempre minimal, il display centrale ospita l’infotainment che a sua volta prevede la compatibilità con Apple Car Play ma non con Android Auto, nel perfetto (ma discutibile, molto discutibile) stile BMW. Per il resto, troviamo un climatizzatore sdoppiato, e tanti pulsanti fisici che ci consentono, per esempio, di accedere al selettore delle modalità di guida. In generale la comodità non manca, specialmente se decidiamo di viaggiare in due. In quattro bisogna invece sacrificarsi, ma a capote abbassata sarà facile accedere anche dietro. Il baule ospita 215 litri di carico utile, sufficienti per un modello come questo. Certo non farete le vacanze della vita, intese come durata, ma certamente troverete spazio per due trolley.

Motore e sensazioni di guida

2.0 litri, benzina, con 192 CV e 280 Nm di coppia massima che ci spingono fino a 230 chilometri orari e fissano lo 0-100 in poco più di 7 secondi. Il rumore del motore è bellissimo, e soprattutto in modalità sport con il cambio automatico 7 rapporti doppia frizione in modalità sequenziale, il pop-pop tipico è favoloso. L’assetto è quello tipico da go-kart: una tavoletta, che tiene bene la strada e con la trazione anteriore fa divertire anche quando si spinge in maniera convinta. Oltretutto, il freno a mano è meccanico, con una bella leva che onestamente invoglia a fare gli stupidi. Ragazzi, andateci piano. A livello consumi, percorriamo 10 chilometri in città con un litro di carburante, che diventano 12 a limite autostradale e salgono a 14.5 intorno ai 110. La frenata di emergenza calca la vettura sull’asfalto, e ci consente un arresto molto molto rapido e in totale sicurezza. Le modalità di guida cambiano pelle alla vettura, tanto che si hanno due anime disponibili a seconda delle esigenze.

Optional sicurezza e altri optional

Non ha lane assist e non ha l’inseguimento nel traffico. Forse la critica più grande è che non sono nemmeno offerti come optional. Il Cruise control adattivo e la frenata automatica invece ci sono e funzionano senza pecche. Il navigatore è comodo a livello di interfaccia, tuttavia l’inserimento dell’indirizzo è assurdo perché ti devi ricordare se l’indirizzo che cerchi è una via, una piazza, un corso, un viale… C’è Apple Car Play ma non Android Auto, c’è la retrocamera, c’è il consueto effetto lounge.

Target, prezzi e conclusioni

Si parte da 25.000 euro, mentre la Cooper S ha in 32.000 euro il prezzo d’attacco. Ricordiamoci però che qui abbiamo una tedesca, e che come tutte le tedesche il listino degli optional è infinito. D’altronde, della personalizzazione Mini ha fatto praticamente un mantra nel corso della propria storia. Morale? 45.000 euro. Tanti? Sì, ma non va dimenticato che questa è un’icona di stile. Potrete non essere d’accordo, ma la sostanza cambia poco.

Scheda

Motore In prova
Cilindrata: 2.0 litri benzina
Numero cilindri: 4 in linea
Potenza: 192 cavalli
Coppia: 280 Nm a 1350 giri
Cambio: automatico 7 rapporti doppia frizione
Trazione: anteriore
Consumo: 10 km in città con un litro di benzina, 14.3 a 110, 12 a 130
Emissioni CO2 per chilometro: 145 grammi

Prestazioni:
Velocità Massima: 230 chilometri orari
0-100: 7.2 secondi

Misure:
Lunghezza/Larghezza/Altezza in cm: 385/173/142
Passo: 250 centimetri
Bagagliaio: 215 litri
Pneumatici: 18 pollici
Peso: 1365 chilogrammi