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In un momento in cui tutte le principali case automobilistiche mondiali, investite dalla crisi economica, hanno iniziato a stringere accordi di partnership tra loro, chiudendo i rubinetti agli investimenti, c'è un costruttore che ha deciso di andare controcorrente. Il suo nome è Mazda, casa automobilistica giapponese con sede ad Hiroshima, che nel 2010 (la crisi entrava nel vivo) si è di fatto liberata dalla storica alleanza con Ford, stretta nel lontano 1979, potendo così tornare a sviluppare prodotti in totale autonomia.
La sfida alle convenzioni
Nonostante la mancanza di un grande partner strategico, Mazda si è rimboccata le maniche, è tornata ad investire e ha sfidato le convinzioni mettendosi al lavoro su una gamma completamente nuova di modelli. Un progetto davvero ambizioso per una casa automobilistica da 1,3 milioni di pezzi all'anno (per avere un termine di paragone Toyota sta per sfiorare i 10 milioni) rimasta per di più senza alleati. Il costruttore giapponese elabora così il nuovo design “Kodo – Soul of Motion” con le concept car Shinari e Takeri, poi sviluppa tutta una serie di nuove tecnologie, chiamate Skyactiv, che partendo dalle soluzioni tecniche più tradizionali puntano a migliorare il piacere di guida, facendo diminuire al tempo stesso consumi ed emissioni.
La prima auto nata da questa nuova era è la Mazda CX-5, un SUV compatto che in poco tempo si dimostra un grande successo commerciale a livello globale, con non infrequenti ritardi nelle consegne a causa della forte domanda. La CX-5 apre la strada ad un nuovo capitolo di successo della storia del costruttore giapponese, che in piena crisi economica riesce a tornare nel 2013 addirittura a fare profitto, dopo anni di perdite.
CX-5: un grande successo commerciale
Se è vero che nel frattempo sono stati lanciati altri nuovi modelli (Mazda6 e, da pochissimo, Mazda3), sempre basati su design Kodo e tecnologie Skyactiv, è altrettanto vero che il principale artefice di questo successo industriale è stata la CX-5, che nel primo anno di commercializzazione ha superato in maniera sorprendente il tetto delle 200.000 unità prodotte a livello mondo. Nel 2013 poi, delle oltre 150.000 vetture vendute da Mazda in Europa, ben 51.393 sono state proprio CX-5.
Con un prezzo d'attacco fissato a 23.750 euro, Mazda CX-5 si vede in competizioni con tutti i principali SUV compatti del mercato, a partire da Volkswagen Tiguan, Nissan Qashqai, Toyota RAV 4, Hyundai ix35, Kia Sportage e Ford Kuga.
Dal vivo: com'è fuori
CX-5 è subito riconoscibile grazie ad un design molto personale, ispirato dai dettami del linguaggio stilistico Kodo, che fa della grande calandra centrale e delle forme scolpite i suoi elementi distintivi, mentre i passaruota decisamente scolpiti e la linea di cintura alta conferiscono un look piuttosto aggressivo e ben piantato per terra. La verniciatura e gli accostamenti di carrozzeria sono realizzati con grande precisione. Interessante poi l'idea di utilizzare una speciale resina per realizzare i paraurti, che in questo modo risultano il 20% più leggeri di quelli convenzionali.
Dal vivo: com'è dentro
Saliti a bordo si respira la tipica atmosfera degli abitacoli giapponesi, dove regna la razionalità, senza eccessi o particolari stravaganze, ma dove tutto è molto sobrio, lineare e collocato proprio dove te lo aspetteresti. Largo quindi all'ergonomia, mentre risulta piacevole la strumentazione a tre quadranti, dall'impostazione piuttosto sportiva, che integra un completo computer di bordo. Buona la posizione del display da 5,8 pollici del sistema multimediale (forse solo un po' troppo sottodimensionato rispetto alle mode del momento). Collocato nella zona più alta della console è ben in vista, senza obbligare a distrarsi troppo durante la guida. Molto semplice, efficace ed intuitivo il navigatore, forse anche per merito del software fornito da TomTom.
“La prima auto nata da questa nuova era è la Mazda CX-5, un SUV compatto che in poco tempo si dimostra un grande successo commerciale a livello globale, con non infrequenti ritardi nelle consegne a causa della forte domanda”
L'unica pecca del sistema è forse la risoluzione grafica del display, che rispetto ai modelli più recenti, appare un po' più datata, mentre l'integrazione con i moderni smartphone è garantita grazie a connessioni Bluetooth, Aux e Usb. I materiali plastici sono di buona qualità, così come l'accostamento di finiture diverse che riescono a creare un buon impatto scenico sulla plancia a sviluppo orizzontale. Di buona qualità anche la pelle di rivestimento dei sedili di colore nero o sabbia (di serie con l'allestimento Exceed), che risulta morbida al tatto.
Compatta? Non esattamente
Pur essendo annoverato nel segmento dei SUV compatti, CX-5 presenta dimensioni di un certo rilievo. La lunghezza infatti raggiunge i 456 cm, solo 14 cm in meno della sorella più grande CX-7, mentre la larghezza si attesta a 184, con l'altezza che tocca i 167. Il valore di passo di ben 270 cm, ottenuto grazie ad uno sbalzo anteriore e posteriore molto ristretto, è invece il segreto con cui CX-5 regala anche ai passeggeri posteriore una grande abitabilità, con uno spazio per le gambe degno di una grande monovolume o di una station di segmento superiore.
Telaio e carrozzeria Skyactiv: - 200 kg rispetto alla concorrenza
Il lavoro fatto dagli ingegneri giapponesi per sviluppare il nuovo telaio e la nuova carrozzeria Skyactiv sembra essere stato ripagato. Il valore di peso minimo infatti parte da 1.345 kg (2.0 benzina, 2WD, manuale), un grande risultato se pensiamo che tutte le principali concorrenti (Toyota Rav4, Hyundai ix35, Kia Sportage, VW Tiguan) non scendono sotto un peso minimo di 1.500 kg, anche nelle più leggere versioni a benzina. Nella peggiore delle ipotesi comunque, con motore 2.2 a gasolio, cambio automatico e trazione integrale 4WD, il peso rimane più basso della media, fermando l'ago della bilancia a 1.540 kg, quando le concorrenti arrivano tranquillamente a superare la soglia dei 1.700 kg. Si può quindi affermare che CX-5 risulta mediamente più leggero di 200 kg rispetto alla concorrenza. CX-5 si avvale all'anteriore di sospensioni MacPherson e al posteriore di uno schema Multi-Link, l'impianto frenante sfrutta quattro freni a disco, mentre l'assetto può contare su cerchi in lega da 17 (che consigliamo per comfort e spese di mantenimento più umane) o da 19 pollici.
Bagagliaio: spazio a volontà e modularità intelligente
Un punto di forza del SUV giapponese è senza dubbio il vano di carico che offre 503 litri di capacità minima, che può crescere fino a raggiungere i 1.620 litri abbassando il divano posteriore. A tal proposito occorre precisare non solo che il vano di carico è molto ben sfruttabile e offre un fondo piatto e lineare, ma anche che i sedili posteriori sono abbattibili singolarmente per mezzo di una pratica leva. Scegliendo di viaggiare in quattro inoltre si ha la possibilità di abbattere il posto centrale, così da poter caricare oggetti anche molto lunghi a partire da sci e tavole da snowboard. Comoda anche la soglia di carico, bassa e accessibile.
Sicurezza: ci sono anche i sistemi di ausilio alla guida
Molto completa la dotazione in termini di sistemi di sicurezza, che ha permesso di ottenere le ambite 5 stelle nei test Euro NCAP. Oltre agli airbag frontali laterali e a tendina di serie, all'ABS con EBD, all'assistente alla frenata, al controllo di stabilità DSC e a quello di trazione TCS, CX-5 può vantare anche una serie di dispositivi ancora più raffinati.
“Il lavoro fatto dagli ingegneri giapponesi per sviluppare il nuovo telaio e la nuova carrozzeria Skyactiv sembra essere stato ripagato. Il valore di peso minimo infatti parte da 1.345 kg”
Si parte con lo Smart City Brake Support system che blocca automaticamente il veicolo per evitare o ridurre la gravità degli scontri frontali nella gamma di velocità inferiori ai 30 km/h, passando per il Lane Departure Warning System che avvisa il conducente in caso di involontari cambi di corsia, fino ad arrivare al Rear Vehicle Monitoring, un sistema che rileva ed allerta il conducente della presenza di vetture retrostanti in avvicinamento nelle corsie adiacenti. Nel campo dell'illuminazione il SUV giapponese può contare sul pratico High Beam Control System, capace di commutare automaticamente fra abbaglianti ed anabbaglianti per evitare di infastidire gli altri automobilisti, avendo in ogni condizione la massima visibilità. I clienti possono avere anche l'Hill Launch Assist che regola la pressione dei freni in modo da impedire che il veicolo possa slittare indietro durante le partenze in salita.
Un benzina e due diesel
La filosfia Skyactiv per ridurre consumi e migliorare il piacere di guida è stata applicata anche ai motori. Mazda a differenza di molti costruttori non ha creduto nel downsizing (riduzione della cilindrata) dei propulsori, ma piuttosto nell'ottimizzazione delle tecnologie esistenti. In questo modo la Casa di Hiroshima punta sì a ridurre consumi ed emissioni, ma senza compromettere il piacere di guida e soprattutto ottimizzando i costi di sviluppo.
La gamma motorizzazioni si compone, oltre che del 2.0 benzina Skyactiv-G da 165 CV, poco richiesto in Italia per ovvi motivi, del 2.2 biturbo diesel Skyactiv-D, che viene scelto dalla maggior parte dei clienti italiani. Questa unità a gasolio viene offerta in una versione da 150 CV e 380 Nm, abbinabile sia alla trazione a due ruote motrici 2WD che all'integrale 4WD ma anche in una variante più prestazionale da 175 CV e 420 CV, disponibile solo con le quattro ruote motrici. Tutti i motori sono equipaggiati con il sistema avanzato di arresto in folle i-stop e possono essere abbinati al nuovo cambio manuale a sei marce Skyactiv-MT, o al più sofisticato automatico con convertitore di coppia Skyactiv-Drive sempre a sei rapporti.
Focus sul 2.2 biturbo diesel Skyactiv-D da 175 CV
Il motore protagonista della nostra prova è la versione più potente del 2.2 Skyactiv-D, un quattro cilindri Euro 6 con turbocompressore a doppio stadio a geometria variabile la cui particolarità è quella di avere il rapporto di compressione più basso di sempre (14:1), in grado di sviluppare 175 CV a 4.500 giri/min e 420 Nm a 2.000 giri/min. Questa unità, abbinata al cambio automatico e alla trazione integrale, come nel nostro caso, promette un consumo di gasolio medio di 5,5 l/100 km (5,2 l/100 km il 175 CV 2WD), con le emissioni che non superano i 144 g/km. Le prestazioni invece parlano di uno scatto da 0 a 100 km/h che rimane abbondantemente sotto alla soglia psicologica dei 10 secondi (9,4 secondi per l'esattezza, che scendono ad 8,8 secondi nel caso della versione manuale), mentre la velocità massima arriva a toccare i 204 km/h.
Le nostre impressioni di guida
Prendiamo posto al volante della Mazda CX-5 nella più prestazionale versione 2.2 Skyactiv-D da 175 CV con trazione integrale 4WD e cambio automatico a sei marce. L'allestimento è l'Exceed, il più ricco e l'unico disponibile con questa motorizzazione.
“Il motore si dimostra uno di quei diesel di nuova generazione, molto più silenziosi rispetto al passato, un'unità che colpisce anche per la totale assenza di vibrazioni”
La seduta è alta e trasmette un senso di dominio della strada che fa sentire sicuri. Facile trovare la posizione di guida ideale per il conducente grazie al sedile regolabile in otto diverse modalità con supporto lombare ad azionamento elettrico. L'abitacolo appare immediatamente arioso ai passeggeri anteriori, ma anche chi sta dietro ha a disposizione spazio a volontà per le distendere le gambe. I sedili sono comodi e offrono il giusto sostegno garantendo comfort anche per i viaggi più lunghi.
Non appena giriamo la chiave il biturbo a gasolio 2.2 prende vita ma non fa nulla per far sentire la sua presenza ai passeggeri. Il motore si dimostra uno di quei diesel di nuova generazione, molto più silenziosi rispetto al passato, un'unità che colpisce anche per la totale assenza di vibrazioni. Basta poco però per scoprire che che lo Skyactiv-D ha anche altre carte da giocare. Questo motore infatti, grazie all'abbondante coppia erogata già ben prima dei 2.000 giri, quando si raggiunge un picco di 420 Nm, regalo uno spunto sorprendente per un'auto di queste dimensioni, che rende la CX-5 scattante e vivace anche in fase di ripresa. A rendere così briosa il SUV di Hiroshima contribuisce anche il peso contenuto, mentre il cambio automatico Skyactiv-D non è un fulmine, ma presenta i tempi di reazione medi di un qualsiasi convertitore di coppia e ha comunque il pregio di non penalizzare troppo i consumi di carburante.
Sterzo e tealio: mantengono le promesse
Il comfort di marcia è elevato, specialmente a velocità costanti, tipiche devi tratti autostradali, dove si apprezza la silenziosità e l'aerodinamicità di CX-5. Il motore brillante rende agile e scattante CX-5 per muoversi nel traffico cittadino, mentre le dimensioni non propriamente compatte possono creare qualche problema in manovra. Niente paura però: sensori e telecamera posteriore sono dei validi alleati per parcheggiare agevolmente, salvaguardando l'integrità dei paraurti in tinta. Forzando il ritmo CX-5 ci stupisce non solo per la reattività del motore, ben amalgamata alla risposta del cambio, ma anche per la precisione dello sterzo, degno di una berlina sportiveggiante, che permette inserimenti in curva precisi e che si mantiene sempre comunicativo e consistente anche all'aumentare della velocità.
Anche il telaio Skyactiv mantiene le promesse, rispondendo bene alle sollecitazioni del pilota, con un retrotreno che se da un lato rimane forse un po' troppo rigido, dall'altro si dimostra sempre granitico, ben incollato all'asfalto. Il merito è sicuramente anche della trazione integrale (di serie su Exceed), con controllo variabile della coppia posteriore e rilevamento della ripartizione ottimale (fino a 50:50 tra anteriore e posteriore).
Il peso più contenuto rispetto alla media della categoria poi si fa sentire eccome, non solo in accelerazione, ma anche migliorando notevolmente la dinamica di guida. CX-5 pur essendo un SUV di quattro metri e mezzo si rivela agile e scattante, riuscendo quasi a far dimenticare la sua anima da Sport Utility. Buona la frenata, con mordente a sufficienza in ogni condizione.
“CX-5 è il SUV che ha saputo rilanciare le vendite globali ed europee di Mazda, non solo grazie ad un nuovo design, ma anche per merito delle tecnologie Skyactiv”
Consumi ok
Durante la nostra prova abbiamo rilevato un consumo medio che si è attestato sui 14 km/l (7,1 l/100 km), un risultato di tutto rispetto per un SUV di queste dimensioni, equipaggiato con il motore più potente da 175 CV, cambio automatico e trazione integrale, di certo favorito dal peso contenuto oltre che dal sofisticato motore 2.2 Skyactiv-D. È ragionevole pensare quindi che le versioni a trazione anteriore 2WD con cambio manuale e motore da 150 CV sappiamo fare ancora meglio, attestandosi attorno ad un media superiore ai 15 km/l.
Conclusioni
CX-5 è il SUV che ha saputo rilanciare le vendite globali ed europee di Mazda non solo grazie ad un nuovo design che sembra essere stato molto apprezzato dai clienti, ma anche per merito delle tecnologie Skyactiv che hanno permesso di migliorare i consumi, riducendo il peso e soprattutto migliorando il piacere di guida. La versione consigliata a nostro parere è senza dubbio la 2WD a gasolio da 150 CV, che garantisce il sufficiente brio per un'auto di questa categoria, permettendo di salvaguardare non poco i consumi. Prezzi competitivi.
Pregi
- Motore diesel Skyactiv-D 2.2
- Peso contenuto/ Telaio Skyactiv
- Consumi
Difetti
- Sospensioni posteriori un po' troppo rigide
- Poca possibilità di personalizzazione
- Display un po' troppo piccolo
Foto: Gianluca Nuzzo
Mazda
Viale Alessandro Marchetti, 105
Roma
(RM) - Italia
800 062 932
https://www.mazda.it/
Mazda
Viale Alessandro Marchetti, 105
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