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Certo, non è una novità assoluta, ma grazie al suo successo è diventata diffusissima nelle nostre città e non solo, ritagliandosi un considerevole spazio nell’agguerritissimo segmento B, quello che una volta era detto delle “utilitarie”.
In attesa delle versioni più potenti e sportive (potrebbe non essere solo una concept car la Ypsilon Sport vista a Ginevra lo scorso marzo) abbiamo avuto modo di testare la piccola torinese dotata della motorizzazione di accesso alla gamma, ma con una dotazione di accessori da far invidia all’ammiraglia Thesis.
Alla prima occhiata si capisce subito che la Ypsilon è un’automobile che vuole distinguersi dalle altre concorrenti soprattutto per l’eleganza; d’altra parte noblesse oblige e quindi i designers Lancia hanno dovuto dare forma ad una vettura compatta che però fosse subito riconoscibile come erede delle più belle automobili della Casa.
Pur richiamando alcuni particolari delle Lancia del passato, la linea della Ypsilon è assolutamente moderna: è notevole soprattutto lo sviluppo della carrozzeria in altezza, con ampie superfici vetrate e carreggiate molto larghe; insomma niente di sportivo e filante, ma l'insieme non ha certo l’aria del solito furgoncino da città, grazie anche al particolare effetto della verniciatura bicolore dell’esemplare in prova.
Il risultato, comunque, guardando soprattutto i dati di vendita, è da considerarsi senz’altro più che positivo.
Gli interni puntano anch’essi all’eleganza; a partire dai rivestimenti di pannelleria e sedili (a richiesta anche in pelle), proseguendo con la pelle che ricopre volante e pomello del cambio, passando per la strumentazione tutta raccolta a centro plancia, con fondini dei quadranti bianchi e grafica vagamente “retro”.
Ai guidatori più alti potrebbe dar fastidio la sporgenza della plancia sulla gamba destra. In compenso i comandi principali sono quasi tutti a portata di mano: senza togliere le mani dal volante (che, a proposito, ha un’ottima impugnatura ed è giustamente dimensionato) si raggiungono i comandi replicati del sistema hi-fi e con due dita si azionano le leve per luci e impianto tergi.
Qualche problema lo si incontra non appena si ha la necessità di consultare la strumentazione del quadro principale o si deve agire sui comandi del sistema di navigazione Connect Nav+ o del climatizzatore automatico bi-zona. Anche se garantisce la perfetta simmetria del design della parte superiore della plancia (e consente non trascurabili vantaggi di tipo economico nell’allestire le versioni con la guida a destra) il cruscotto in posizione centrale, a nostro modo di vedere, non è ergonomicamente corretto.
Richiede infatti al guidatore di spostare lo sguardo verso il basso e verso destra per consultarlo, e addirittura gli indicatori del livello carburante e della temperatura del liquido di raffreddamento non sono di immediata lettura data l’esiguità delle loro dimensioni. In parte sopperisce il display del cruscotto che visualizza le informazioni del trip computer (di serie sulla versione da noi provata) su autonomia residua, consumo medio, velocità media oltre alla data.
Il completissimo sistema Connect Nav+ integra le funzioni dell’impianto audio (nel nostro caso i diffusori erano marchiati Bose), computer di bordo, telefono GSM con vivavoce e chiamata vocale, e sistema di navigazione. La funzionalità è molto buona ma anche in questo caso dobbiamo esprimere qualche riserva in merito all’eccessiva macchinosità di alcune operazioni da compiersi per l’attivazione della navigazione guidata e per le dimensioni davvero troppo piccole di alcuni pulsanti che obbligano il guidatore a distogliere l’attenzione dalla guida per poterli azionare senza errore.
Il climatizzatore automatico bi zona ha un funzionamento davvero molto buono: garantisce sempre la temperatura impostata senza sbalzi di aria calda e fredda e difficilmente richiede ulteriori regolazioni. Purtroppo dobbiamo avanzare anche qui alcune critiche: se la leva del cambio è spostata sulla prima, terza o quinta marcia i comandi del climatizzatore e quelli sistemati subito sotto (attivazione funzione City del servosterzo elettrico, accensione fendinebbia e altre regolazioni) sono parzialmente coperti alla visuale e non sempre di immediata individuazione.
Ergonomia a parte, l’abitacolo della Ypsilon è ben riuscito e garantisce ai passeggeri anche dei posti posteriori un’adeguata abitabilità (cosa che una concorrente dichiarata come la Mini del Gruppo BMW non può fare).
La capacità del bagagliaio non è eccezionale ma comunque nella media del segmento: la Casa dichiara 215 dm3 a filo cappelliera, mentre se si abbattono gli schienali posteriori per mezzo di due comode leve la capacità raggiunge i 900 dm3. La qualità dei materiali utilizzati e l’assemblaggio dei componenti è molto buona.
Buona nel complesso anche la visibilità. Da sottolineare che quella posteriore può essere supportata da efficienti sensori di parcheggio; nessun problema per quella anteriore e laterale, mentre qualche problema sorge di tre quarti anteriore a causa delle considerevoli dimensioni del montante del tetto, che ostacola non poco la visuale nella percorrenza delle curve più strette o, peggio, dei tornanti.
Su strada
Diciamolo subito: la nostra Ypsilon, dotata del conosciuto Fire 1.2 8 valvole da 60 cv, non è un’auto che assicura emozioni forti. Si sa che il suo habitat ideale è il traffico cittadino, dove si muove bene grazie ad uno scatto adeguato, alle dimensioni tutto sommato contenute e ad una maneggevolezza invidiabile. L’isolamento acustico del motore e del rotolamento degli pneumatici è a nostro avviso esemplare, a garanzia di un abitacolo davvero silenzioso.
Molto valida la frenata che conta su un impianto misto dischi all’anteriore/tamburi al posteriore coadiuvato dal sistema antibloccaggio ABS. Lo sterzo è dotato di servocomando elettrico ed è particolarmente leggero in ogni condizione d’uso; come la cugina Fiat Punto è dotato della funzione City, che aumenta la servoassistenza alle velocità più basse per rendere meno faticose le manovre nel traffico cittadino.
A causa della spiacevole sensazione di “galleggiamento” che dà lo sterzo in modalità City consigliamo di disattivare questa funzione quando non è necessaria, per ottenere un feeling più diretto con le ruote direzionali.
Le prestazioni velocistiche della Ypsilon dotata di questa motorizzazione base (sono disponibili anche altri due benzina 1.2 16v e 1.4 16v da 80 cv e 95 cv, oltre al 1.3 multijet 16v da 70cv) sono modeste, ma in linea con la concorrenza di pari potenza: con la nostra strumentazione X-Crono-T by Geo-Vision abbiamo rilevato una velocità massima di poco inferiore ai 151 km/h e un tempo di accelerazione da 0 a 100 km/h di 17,08’’ secondi.
Dove la Ypsilon risulta al top è nel campo dei consumi: negli oltre 1.000 km percorsi in autostrada, in città ed anche in montagna la piccola Lancia ha mantenuto un consumo medio di quasi 17 km/l (16,8 per la precisione); a 90 km/h si percorrono quasi 25 km con un litro di preziosissima benzina!
Compatta d'elite o segmento C base?
La Lancia Ypsilon si colloca al top del segmento delle utilitarie come testimoniano i prezzi: la vettura in prova, pur equipaggiata con quasi tutti gli optional disponibili a listino (oltre al già citato Connect Nav+ erano presenti anche i lavafari, i tergicristalli con sensore pioggia, il sensore crepuscolare per l’accensione automatica delle luci, l’amplificazione audio della Bose, i sensori di parcheggio posteriori e gli airbag a tendina), sfiora quota 17.000 euro (da una base di quasi 13.000), entrando così in una fascia di prezzo dove è possibile acquistare vetture di segmento superiore, ma certamente meno blasonate.
Da sottolineare però che la Casa prevede vantaggiose formule di acquisto in grado di soddisfare la maggior parte delle esigenze.
Lancia
Corso Giovani Agnelli, 200
Torino
(TO) - Italia
800 526 242 00
https://www.lancia.it/
Lancia
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Torino
(TO) - Italia
800 526 242 00
https://www.lancia.it/