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Fino a ieri, Kia aveva in mano un modello che era piaciuto più o meno a mezzo mondo, il Brand Ambassador, quello a cui pensi quando uno ti dice Kia. Perché stravolgere una equazione perfetta? Perché in Kia i designer hanno fegato, e solo la rottura con il passato poteva avere senso. Nasce con queste premesse la nuova Kia Sportage, rivista completamente nel design, ma anche nella tecnica, visto che all'interno, tra le tante novità prende pure posto il cambio automatico a doppia frizione (ma solo sul benzina, quindi non per noi che abbiamo testato il diesel più potente).
Cosa cambia? Tutto, in una parola. Non sono solo i quattro centimetri di lunghezza in più ad aumentare il passo e a rendere più matura l'abitabilità posteriore; semmai, alla prima occhiata fa breccia nel cuore il design dell'anteriore, dove troviamo ancora la calandra Tiger Nose figlia del DNA coreano, ma dove abbiamo gruppi ottici con tecnologia full led e anabbaglianti-abbaglianti adattivi, oltre alle luci diurne a LED disposte in basso in misura scenografica. La disposizione delle luci diurne a led, i cosiddetti Ice Cubes, è figlia della versione GT Line, a nostra disposizione per questo test drive. Nella parte posteriore, invece, Kia Sportage è rimasta più fedele al passato, ma non mancano i nuovi gruppi ottici uniti tra loro da una sottile linea rossa di grandissimo impatto.
Salendo a bordo della nuova Kia Sportage, non può non aumentare la percezione premium. Il merito è delle plastiche, per nulla cheap, e del trionfo di pelle che si registra sui sedili, riscaldabili nella nostra versione GT Line. Kia Sportage mostra 'finte' cuciture a vista che danno comunque un'ottima impressione, e la plancia è costruita con sobrietà e pesca al centro il grande display touchscreen capacitivo che ospita un sistema infotainment particolarmente completo e curato. I sedili hanno una seduta particolarmente comoda, e ovattano qualsiasi asperità del terreno che ci circonda. In più, la possibilità di riscaldarli è un valore aggiunto non da poco, che aumenta la percezione di completezza nel parco optional. Il volante non è di dimensioni abbondanti, ed è tagliato nella parte inferiore a suggerire un'idea di sportività. Il tunnel non è pronunciato e quindi non crea problemi ai driver più abbondanti, con tanto spazio che rimane anche per il divano posteriore.
I più alti non si sentiranno forse così incassati nella posizione di guida come avrebbero voluto, ma la impostazione elevata che ne consegue ha il merito di far tenere tutto sotto controllo. I meno alti, invece, si troveranno di fronte l'impiccio del montante anteriore troppo abbondante, cosa che invece non andrà a inficiare l'esperienza di guida di tutti gli altri, visto che il montante occuperà un angolo ininfluente in ordine di marcia. Le impostazioni del sedile di guida sono completamente elettriche, e l'escursione del volante in altezza e profondità è sufficiente per consentirci di trovare il settaggio perfetto. Dietro, gli occupanti potranno contare sulle bocchette di un climatizzatore che davanti si sdoppia a destra e sinistra. Il bagagliaio ha apertura e chiusura elettrica, oltre a una buonissima capacità: si parte dai 503 litri a sedili posteriori rialzati, e si tocca quota 1500 a sedili abbattuti.
A disposizione per il nostro #AMboxing abbiamo a disposizione una Kia Sportage 2.0 litri turbodiesel, che eroga 185 cavalli e 373 Nm di coppia in basso. Al semaforo partiamo senza disagi, e ci troviamo tra le mani un motore elastico e capace di riprendere nella fascia 80-120 chilometri orari con un certo brio. Kia Sportage scatta da zero a cento in meno di dieci secondi, e raggiunge la velocità massima di 201 chilometri orari. Gli spazi di frenata, specialmente quelli di emergenza, sono insolitamente (vista la stazza) contenuti, ed è una bella sorpresa che si accompagna a un generale clima di ampio comfort in fase di marcia. L'inserimento in curva è abbastanza diretto, più che sufficiente la servoassistenza dello sterzo. La cosa che invece piace meno è il cambio, che su questa versione diesel è il classico automatico a sei rapporti. Vecchio stile, con l'effetto pullman e una scarsa intelligenza che entrano nelle nostre situazioni di certezza, quando vorremmo prescindere dal kick down per avere la giusta risposta ai nostri stimoli. Superato questo scoglio nella versione a benzina con il cambio automatico a doppia frizione, per il resto si può dire che Kia Sportage è davvero comoda e offre un comfort acustico adeguato.
I fruscii aerodinamici non entrano a disturbare la nostra conversazione a bordo, e i sedili imbottiti mediano perfettamente ogni asperità dell'asfalto... e delle strade bianche. Sì, delle strade bianche e del fango, perché la nostra Kia Sportage ha trazione integrale, e si toglie ampie soddisfazioni anche quando l'asfalto rimane un ricordo alle nostre spalle. Ci basta impostare la funzione LOCK, che ripartisce trazione al 50% tra l'assale anteriore e quello posteriore, e poi ci si può buttare nel fango perché non incontreremo mai il minimo impaccio. Oltretutto, in discesa potremo attivare l'hill descent control, preoccupandoci solo della traiettoria visto che Kia Sportage manterrà automaticamente la bassa velocità. Probabilmente, la versione a trazione integrale sarà quella meno venduta rispetto a quella a trazione anteriore, forse pure per i consumi di questa 4X4. Complice l'assenza dello start and stop, infatti, Kia Sportage ci consente con un litro di gasolio di percorrere 8 chilometri in città, 12 a limite autostradale, 16 a 110 orari.
Prosegue anche sulla nuova Kia Sportage il salto in avanti nella disponibilità dei sistemi attivi di sicurezza già introdotta su Sorento. Anche qui, infatti, abbiamo il lane departure assist attivo, che a discrezione del driver può essere impostato anche in misura passiva (un semplice segnale acustico che a differenza dell'altra modalità non corregge la traiettoria), il sensore dell'angolo cieco, con led visibile sullo specchietto retrovisore, la lettura dei segnali stradali nel piccolo LCD incastonato nella strumentazione, e il sistema anticollisione. A disposizione c'è persino il cruise control, purtroppo non adattivo.
Sulla GT Line non manca niente. Dalla tecnologia full led con abbagliante automatico nei gruppi ottici anteriori, al sistema infotainment completo con display touchscreen capacitivo. In più, da ricordare i sedili riscaldabili, la telecamera posteriore che presenta un'ottima visibilità, il piccolo display LCD nel quadro strumenti che fornisce indicazioni legate alla navigazione satellitare (anche se solo attraverso i pittogrammi). Ci sono inoltre alcune chicche che vanno raccontate; su tutte, la presa USB ad alto amperaggio che consente a chi siede dietro di caricare rapidamente il proprio smartphone.
E' adatto a due tipi di utilizzatori finali, questa nuova Kia Sportage. Da una parte, a chi non vuole puntare sulla solita tedesca, cercando comunque un buon rapporto qualità prezzo; dall'altro, a chi vuole lasciarsi alle spalle il solito asfalto e macinare chilometri nel fango. Kia Sportage parte nella versione Active (benzina-trazione anteriore) da 21.000 euro, mentre nella nostra, sostanzialmente una full optional nella quale non manca nemmeno il tetto apribile enorme, si toccano i 37.000. Non molto, a nostro avviso, dato che la versione GT Line è quella più ammiccante dal punto di vista della sportività.
Motore In prova
Cilindrata: 2.0 diesel
Numero cilindri: 4 in linea
Potenza: 185 cavalli
Coppia: 373 Nm
Cambio: automatico a sei rapporti
Trazione: integrale permanente
Consumo: 10.5 chilometri nel misto
Emissioni CO2 per km: 154 grammi
Prestazioni
Velocità Massima: 201 chilometri orari
0-100: 9.5 secondi
Misure:
Lunghezza/Larghezza/Altezza in cm: 448/189/165
Passo: 267 centimetri
Bagagliaio: 503-1492 litri
Pneumatici: 19 pollici (optional)
Peso: 1500 chilogrammi
Kia
Viale Certosa, 211
Milano
(MI) - Italia
848 582 588
https://www.kia.com/it/
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