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Il mercato dell’auto diventa sempre più competitivo. In ogni segmento e fascia di mercato. È una lotta senza esclusione di colpi per chi si aggiudica anche solo una posizione in più nella classifica delle vendite mondiale.
Ed è così che l’asticella si è alzata notevolmente anche in un mondo insospettabile come quello dei veicoli commerciali. Un tempo qui si pensava a realizzare più che altro mezzi robusti e affidabili. Oggi invece è tutto cambiato e lo dimostra alla perfezione il nuovo Citroen SpaceTourer. Si tratta di un veicolo commerciale leggero (LCV), nato dalla nuova joint venture stretta tra il gruppo PSA e Toyota. Non è un caso quindi che il modello Citroen abbia due gemelli: quello Peugeot si chiama Expert, l’altro, firmato Toyota, porta il nome di Proace.
Erede dell’ormai obsoleto Jumpy, che veniva costruito insieme alla Fiat, il nuovo SpaceTourer viene veramente da un altro pianeta. E basta uno sguardo per capirlo. Il design è moderno, gradevole e molto curato, quasi fossimo davanti ad una “classica” automobile. I fari, piuttosto elaborati, hanno luci alogene, che badano alla concretezza quindi, ma non manca una firma luminosa a LED per le luci diurne. Sulle versioni più accessoriate si possono avere raffinati cerchi in lega bicolore da 17 pollici e i vetri oscurati, che fanno molto “vip”. Non è un mistero infatti che con lo SpaceTourer i francesi di Citroen vogliano andare ad intercettare il mercato degli NCC, i noleggi con conducente, per mettere i bastoni tra le ruote ai re del segmento. Da un lato all’inarrivabile - in termini di lusso e opulenza - Mercedes Classe V, dall’altro il Volkswagen Multivan (o Caravelle), il van dei record di vendite.
Per sfidare questi due giganti il “pulmino” francese sfodera, oltre ad un design riuscito, anche tanta sostanza. Si possono avere infatti ben tre varianti di passo, che trasformano lo SpaceTourer in maniera radicale. Su tutte le versioni si possono avere comunque fino a 9 posti ma si passa dai 4,6 m della taglia XS ai 4,9 della M fino a 5,3 della XL. In pratica si può avere uno SpaceTourer con dimensioni “da auto” cittadina fino ad un vero e proprio furgone con spazio a volontà.
Anche all’interno il salto in avanti rispetto al vecchio Jumpy è notevole. Lo stile della plancia è moderno, con al centro il display touch da 7” che nasconde un sistema multimediale al passo coi tempi. Si può avere la tecnologia Mirror Link e le diverse applicazioni possono connettersi a Internet per avere informazioni in tempo reale sullo stato del traffico o del meteo. Molto bella la plancetta di controllo del climatizzatore, mentre la strumentazione è piuttosto classica ma arricchita da un bel computer di bordo.
Il punto di forza dello Spacetourer rimane però l’estrema modularità del suo abitacolo. I sedili della seconda e terza fila possono scorrere liberamente su dei binari e all’occorrenza si possono rimuovere del tutto. Questo significa che si possono avere infinite configurazioni a seconda delle esigenze, per favorire di volta in volta il carico dei bagagli o lo spazio per i passeggeri. A proposito di spazio per le gambe ce n’è a sufficienza, almeno sulla versione M del nostro test, mentre le panchette posteriori offrono sedili non troppo profilati e appaiati. Viaggiando in tre per fila quindi si può avere qualche problema in caso di viaggi lunghi. In compenso si può avere un sistema di climatizzazione fantastico, con comandi dedicati ai passeggeri posteriori e bocchette di ventilazione fino alla terza fila.
Lo SpaceTourer è una vera “rivoluzione francese” anche dal punto di vista tecnico. Nasce infatti su una variante della modernissima piattaforma modulare EMP 2 sviluppata da PSA e utilizzata già su diversi modelli del gruppo (dalla Peugeot C4 Picasso alla Peugeot 308). Un’architettura che ha permesso di avere prima di tutto grande libertà nelle varianti di passo (XS, M e XL) ma anche moderne tecnologie di assistenza alla guida e un “feeling” di guida di stampo automobilistico. A questo proposito basterà dire che lo Spacetourer offre sospensioni posteriori indipendenti, una vera rarità in questo segmento. In più non manca niente anche dal punto di vista della sicurezza. Oltre al cruise control attivo si possono avere tutti i più moderni sistemi ADAS come il monitoraggio dell’angolo cieco, la frenata automatica di emergenza e il segnalatore di abbandono involontario di carreggiata.
Abbiamo scelto di guidare il nuovo SpaceTourer nella sua massima espressione. Sotto al cofano ci siamo ritrovati il 2.0 Blue HDi da 180 CV abbinato al cambio automatico. Un quattro cilindri davvero pronto e con una bella spinta, capace di regalare a questo “pulmino” uno spunto insospettabile in accelerazione. Ben assecondato dal convertitore di coppia a sei rapporti, di origine Aisin, il 2.0 turbo diesel Euro 6 si rivela forse un po’ troppo rumoroso “in basso” e alle andature cittadine. Scompare del tutto invece in autostrada, dove si può viaggiare accompagnati da un buon comfort acustico.
Lo sterzo è perfetto, morbido in città, mai troppo inconsistente alle alte velocità. L’impressione è sempre quella di guidare non un furgone ma un mezzo agilissimo, perfettamente a suo agio nei vicoli stretti di una qualsiasi città italiana. Le sensazioni di guida, se non fosse per la seduta altissima, tipica da veicolo commerciale, ricordano effettivamente quelle di un’automobile, di una grossa monovolume. Il baricentro alto però non invoglia mai a spingere sul pedale del gas, perché il rollio rimane evidente ad alte andature, nonostante una certa rigidità delle sospensioni.
Il nuovo Citroen SpaceTourer viene offerto in Italia ad un prezzo che parte dai 32.300 euro della versione XS con motore diesel da 95 CV e allestimento Feel per arrivare ai 44.600 euro della variante XL top di gamma con motore da 180 CV e cambio automatico. Cifre anche importanti quindi, ma comunque interessanti in un segmento dove Volkswagen e Mercedes non si fanno troppi problemi a superare anche i 50-60.000 euro.
Citroen
Via Gattamelata, 41
Milano
(MI) - Italia
800 80 40 80
https://www.citroen.it/
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