Abbiamo provato la nuova segmento B francese
19 giugno 2010
Il segmento B a cui appartiene la C3 vale da solo il 62 per cento del mercato italiano, per questo è fondamentale per tutti i costruttori avere in listino proposte fresche e allettanti da proporre ad un pubblico sempre più eterogeneo. Citroen, da par suo, se la cava egregiamente ormai da sette anni, ovvero da quando venne lanciata la prima C3. La piccola e simpatica francesina ebbe da subito un grande successo soprattutto nel nostro paese dove fino ad ora ne sono state immatricolate ben 400.000 su un totale di 2 milioni. Fino ad ora si, perchè la vecchia C3 non esce di produzione, e continuerà la sua carriera affiancando “dal basso” il nuovo modello.
Certo, date per scontate le apprezzate doti della C3 “Classic” qui siamo davvero su un altro pianeta: l’obiettivo di si può dire conseguito in pieno tanto che si stenta a credere di essere a bordo di un’auto di questo segmento. Bella fuori e bella dentro dove lo spazio abbonda pur essendo tra le piccole più corte con i suoi 3,94 metri di lunghezza e 1,71 metri di larghezza, grazie a soluzioni intelligenti come la zona davanti al passeggero molto concava.
I risultati sono ragguardevoli: più 8 centimetri per i posti anteriori e più 3 centimetri per quelli posteriori, con un bagagliaio che sfiora i 300 litri. Questa sensazione di volume è senz’altro dovuta anche al “Visiodrive” ovvero all’enorme parabrezza che inonda l’abitacolo di luce ma che, all’occorrenza, può essere oscurato da una tendina scorrevole su cui sono installate le alette parasole che purtroppo non possono essere ruotate per ripararsi dal sole che infierisce immancabilmente a destra o a sinistra.
La linea sbarazzina è impreziosita da dettagli e cornici cromate e lo spirito di un modello da sempre considerato prettamente femminile, viene sapientemente equilibrato da dettagli sportiveggianti come la strumentazione e il volante “tagliato sotto” che conferiscono alla nuova C3 una vocazione un po’ più “unisex”.
Alla guida poi la sensazione che questa sia un’auto nata per soddisfare le esigenze di tutti, ne esce rafforzata: e’ confortevole, ben insonorizzata comoda e ben piantata a terra. Solo forzando molto l’andatura si ha l’impressione che il retrotreno fatichi a tenere testa ai repentini cambi di direzione imposti da uno sterzo preciso e sofisticatissimo, dotato di un servosterzo elettrico capace addirittura di smorzare le reazioni che si hanno di solito percorrendo strade piene di buche. Questa però non è una colpa, per il tipo di auto forse è un pregio dato che la taratura “morbida” delle sospensioni garantisce una souplesse sconosciuta alle rivali di pari livello.
Sul fronte della sicurezza all’inizio sorprendono le 4 stelle EuroNcapp ma si tira subito un sospiro di sollievo scoprendo che questo risultato è dovuto alla scelta (discutibile) di non mettere l’ESP di serie per contenere il prezzo che va da 12.000 a 18.000 euro a seconda degli allestimenti. Una bella novità insomma, dai concessionari a partire dal 27 novembre.
All’inizio della commercializzazione sarà già possibile equipaggiare la nuova C3 con diverse motorizzazioni a cominciare dal turbodiesel 1.4 HDi da 90 cavalli che abbiamo avuto modo di apprezzare durante la prova. Parliamo di un motore ecologico e dai consumi contenuti, brillante ma soprattutto elastico e silenzioso, per questo pensiamo che sia la scelta migliore per esaltare le doti di comfort, fiore all’occhiello della piccola francese. lo stesso propulsore è disponibile nelle varianti da 70 o 110 cavalli, con o senza filtro antiparticolato FAP. Sul fronte dei benzina sono altrettante le possibilità: si va dal collaudato 1.1 da 60 cavalli al tecnologico 1.4 da 75 o 95 cavalli. Su quest’ultimo è presente lo stesso sistema di fasatura variabile delle valvole detto VTi di cui dispone il 1.6 da 120 cavalli.
Non è ancora certo, per gli uomini marketing della Citroen, quale di questi motori sarà il best seller, ma si profila una gara a due tra il 1.4 Hdi da 90 cv e il 1.4 a benzina e GPL entrambi molto ecologici; nel primo caso le emissioni di anidride carbonica sono minime, nell’ordine di 99 grammi per chilometro, un limite che portà essere battuto solo dall’attesissimo motore a tre cilindri di cui ancora si sa poco ma che dovrebbe rendersi disponibile entro il 2012 assieme alla nuova generazione del sistema Stop&Start e ai nuovi cambi sequenziali elettroattuati a 5 o 6 marce.