Un po' come accaduto per le versioni dotate di motorizzazioni benzina e diesel "standard" (anche con trazione integrale xDrive...), la seconda generazione della M6 debutta prima nella variante Cabrio e poi in quella Coupé più per venire incontro alla stagionalità del lancio che ad una fantasiosa esigenza di marketing.
In listino a partire da 139.700 euro, la nuova M6 non conserva nemmeno una virgola del precedente modello, pur rappresentandone una evoluzione del concetto: come in passato le differenze estetiche tra una Serie 6 ed una M6 Cabrio sono numerose ed in questo caso si concentrano in particolar modo nell'inedito profilo dei paraurti, sulla classica branchia cromata incastonata sul passaruota, sui generosi cerchi in lega da 19" (i 20 sono opzionali"), sugli scarichi sdoppiati e separati da un generoso estrattore d'aria e sull'immenso impianto frenante Coumpund (carboceramico opzionale) con dischi forati e pinza "racing" che spicca tra le razze dei cerchi in modo a dir poco prepotente.
Internamente le personalizzazioni M sono altrettanto numerose e danno immediatamente l'idea di un ambiente raffinato ed allo stesso tempo sportivo: sedili sportivi e plancia completamente rivestita in pelle sono i primi elementi che balzano all'occhio ma poi bastano pochi istanti per accorgersi degli inserti in carbonio sulla plancia e sul tunnel e, soprattutto, dell'inedito volante a tre razze sdoppiate: di stretta derivazione racing - ci si chiede come sia stato possibile integrare l'airbag... - il nuovo elemento ospita come ormai da tradizione M i pulsanti del sistema M-drive (M1 ed M2) attraverso i quali personalizzare le caratteristiche dinamiche della vettura con due soli click.
Assolutamente personalizzabili nelle impostazioni questi tasti "magici" sono impostati dalla Casa per fornire in M1 un'impostazione particolarmente sportiva ed in M2 una più confortevole. Settaggi che possono essere personalizzati a piacimento e salvati di volta in volta in uno dei due tasti lavorando sulle impostazioni dell'assetto M con Dynamic Damper Control, dello sterzo M con Servotronic ma soprattutto del differenziale autobloccante attivo M posteriore.
Al 100% meccanico ma gestito da una centralina elettronica in costante dialogo con i sensori dell'ESP, il nuovo differenziale deriva da quello già collaudato sulla nuova M5 ed è stato studiato per rispondere con qualche istante d'anticipo alle necessità di guida, a tutto vantaggio del piacere di guida.
Il pacchetto trasmissione non prevede solamente il differenziale M tra le "chicche" ma anche il cambio a doppia frizione e sette rapporti, anch'esso già visto sulla M5: si tratta di un cambio in grado di offrire tre diverse modalità d'uso automatiche e tre manuali con il plus del sistema di controllo della partenza da fermo "Launch Control".
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Il pacchetto trasmissione non prevede solamente il differenziale M, ma anche il cambio a doppia frizione e sette rapporti, anch'esso già visto sulla M5
Un cambio estremamente veloce, pensato per lavorare in simbiosi con un motore molto diverso dal V10 di "ispirazione" F1 utilizzato sulle precedenti M5 e M6: messa da parte l'aspirazione atmosferica, più che altro per problematiche legate all'inquinamento che alla ricerca delle prestazioni, i tecnici BMW hanno scelto di dotare la vettura di un V8 da 4.4 litri con tecnologia Twin Power Turbo.
Sotto quest'ultima sigla rientrano l'iniezione diretta High-Precision Injection, il comando valvole variabile Valvetronic e la regolazione continua della variazione di fase Doppio Vanos: tutti elementi che permettono dare vita ad un motore che gira a 7.300 giri in grado di erogare 560 CV a 6.000 giri/min e 680 Nm di coppia massima a 1.500 giri.
I numeri di questo V90° sono "da urlo" ed anche le prestazioni, nonostante il peso di 1.980 kg, lo sono:
per passare da 0 a 100 km/h, infatti, bastano 4,3 secondi e pochi di più per arrivare alla velocità massima regolata elettronicamente a 250 km/h. In via "opzionale", ordinando l' M Driver's Package, è possibile spostare tale limite a 305 km/h.
“I numeri di questo V90° sono "da urlo" ed anche le prestazioni, nonostante il peso di 1.980 kg, lo sono: per passare da 0 a 100 km/h, infatti, bastano 4,3 secondi”
Lunga 489 cm, larga 189 ed alta 136 la nuova M6 vanta un valore di passo di 285 cm e valori di consumo eccezionali per una vettura di questa categoria: la media nel ciclo misto dichiarata da BMW è di 10,3 l/100 km (239 g/km CO2) ma se si prende a riferimento l'extraurbano tale valore scende sino a 7,9 l/100 km. Sono 14,4, invece, i litri necessari per percorrere 100 km in città.
Anche se la M6 Cabrio non si compra certamente per il bagagliaio o per viaggiare comodamente con la famiglia è degna di nota la dimensione del bagagliaio della nuova 2+2 di Monaco: sono 350, infatti, i litri disponibili. 80, invece, i litri di serbatoio.
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Aggressiva, come tutte le M, ma allo stesso tempo elegante grazie alle felici forme di base firmate Van Hooydonk, la nuova M6 risulta ben fatta sotto il profilo costruttivo
Dal vivo: com'è
Aggressiva, come tutte le M, ma allo stesso tempo elegante grazie alle felici forme di base firmate Van Hooydonk, la nuova M6 risulta ben fatta sotto il profilo costruttivo ed assolutamente in linea con le regole della "roadster" perfetta grazie alla capote in tela: tetto che, oltre ad essere molto piacevole sotto il profilo stilistico e curato dal punto di vista aerodinamico/meccanico (non si gonfia in velocità) è anche in grado di cambiare volto alla vettura in appena 19 secondi.
Dal vivo: com'è dentro
Davvero ben fatta, quanto a stile, anche nelle versioni standard la nuova M6 Cabrio sfrutta i classici accorgimenti M per risultare ancor più intrigante ed in linea con le esigenze di chi è alla ricerca di un oggetto che sappia unire fascino e prestazioni: una volta aperta la porta colpisce la quantità di pelle utilizzata per i rivestimenti, anche della plancia, così come ha tutte le carte in regola per toccare il cuore dei bmwisti "doc" il nuovo volante a tre razze: ricorda alcune produzioni d'epoca in termini di stile ma è estremamente tecnologico e piacevole da impugnare.
Al centro della plancia spicca il generoso display a sbalzo del sistema Connected Drive mentre nel tunnel centrale si fanno notare l'idrive ed i comandi per la regolazione rapida di alcune funzionalità legate all'assetto ed al confort.
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La posizione di guida della nuova M6 Cabrio è quanto di meglio ci si può attendere da una sportiva che non nasce esclusivamente per la pista
Confort sì, ma per due
La posizione di guida della nuova M6 Cabrio è quanto di meglio ci si può attendere da una sportiva che non nasce esclusivamente per la pista. La seduta è bassa ma senza eccessi e la salita e la discesa dall'abitacolo non è complicata da brancardi troppo larghi o triangolazioni "volante-sedile-pedaliera" da coupé old-style: come se non bastasse, quando si apre la porta, il sedile arretra ed il volante si alza per poi tornare nell'ultima posizione registrata. E' possibile memorizzare le impostazioni di guida per due "piloti" richiamandole attraverso specifici tasti sulla porta.
Per quanto riguarda "gli altri" il passeggero anteriore ha tutto quello che serve per godersi un viaggio (o qualche giro di pista...) mentre
chi siede dietro, come sulla
Serie 6 Cabrio, deve per forza di cose scendere a patti con i pochi centrimetri disponibili.
Interni: che sound!
Gli interni della M6 Cabrio sono confortevoli ed in grado di offrire una buona protezione aerodinamica anche quando si viaggia a capote aperta. Sono sempre interni di un'auto sportiva, però, e per questo i tecnici BMW hanno scelto uno speciale sistema di "generazione d'emozione digitale" in grado di riprodurre in modo assolutamente realistico il suono del motore. Più sale di giri e più è aggressiva l'impostazione del driving mode (Eco-Pro, Standard, Sport e Sport+) più il sistema audio "dipinge" la sonorità del propulsore all'interno, trasmettendo una grande sensazione di sportività.
La scelta di digitalizzare questa fondamentale componente, benché possa far sobbalzare i puristi (che comunque sfidiamo ad accorgersene), è già stata collaudata con successo e nasce dalla scelta di assicurare
maggiori indici di confort nell'utilizzo normale della vettura: l'insonorizzazione dell'abitacolo con l'ambiente esterno, infatti, è veramente di altissimo livello.
“Gli interni della M6 Cabrio sono confortevoli ed in grado di offrire una buona protezione aerodinamica anche quando si viaggia a capote aperta”
Motore: spinge sempre
Vero o no il sound interno agli alti regimi dell'8 cilindri a V di 90° BMW rispetta in tutto e per tutto le note possenti del motore in accelerazione ed i borbottii in scalata.
Il nuovo motore, nonostante la presenza della doppia turbina ne renda elettrica e quindi in assoluto meno emozionante l'erogazione, assicura una spinta nettamente superiore a quella del vecchio V10 ai bassi regimi, riuscendo ad essere coinvolgente anche in prossimità della zona rossa, che si raggiunge ben oltre i 7.000.
Con una curva di coppia così piatta, in ogni caso, è quasi inutile spingersi così avanti: la potenza massima è a 6.000 giri e nel caso in cui siano ancora disponbili rapporti superiori è conveniente cliccare la levetta di destra facendo affidamento sulla certezza di trovare più in basso valori di spinta decisamente più favorevoli all'ottenimento della massima prestazione.
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La trazione, grazie anche al comportamento superlativo del differenziale autobloccante a controllo elettronico, è elevatissima ed anche gli ingressi in curva, nonostante il peso, sono veloci
Si guida bene anche in pista
Quei 1.300 giri che passano tra il regime di potenza massima ed il limitatore, però, sono molto utili quando si va a cercare il limite in pista, perché con la M6 Cabrio ci si può anche levare lo sfizio di affrontare un circuito come Misano tra una passeggiata e l'altra sul lungomare di Riccione: in particolar modo con il cambio sequenziale nella modalità manuale più sportiva, infatti, la M6 Cabrio dimostra di avere doti di allungo e capacità di gestire le curve di altissimo livello.
La trazione, grazie anche al comportamento superlativo del differenziale autobloccante a controllo elettronico, è elevatissima ed anche gli ingressi in curva, nonostante il peso, sono veloci. La M6 Cabrio è dunque un'auto divertente da guidare, esaltata da sospensioni a controllo elettronico e da uno sterzo che come da tradizione BMW permette di sentire tutto quello che passa sotto le ruote senza però essere eccessivamente pesante.
Difetti? Uno, la frenata
L'impianto Compund di serie è certamente in linea con le esigenze della vettura nell'utilizzo stradale ma dopo pochi giri in pista la perfomance cala in modo evidente rendendo meno piacevole l'approccio alle curve, in particolar modo in arrivo da un lungo rettilineo. In BMW lo sanno bene ed è per questo che in opzione viene offerto il kit freni M carboceramici "pronto pista".
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La nuova BMW M6 Cabrio, a differenza di alcune M del passato, è una vettura che riesce a coniugare in un'unico prodotto alti valori di confort e di sportività
In conclusione
La nuova BMW M6 Cabrio, a differenza di alcune M del passato, è una vettura che riesce a coniugare in un'unico prodotto alti valori di confort e di sportività. Il prezzo non è certamente a portata di tutti e la lista degli accessori non è da meno: gli interni speciali in pelle Merino costano 6.800 euro, la vernice Individual 3.840, l'Head-Up display 1.420 mentre i 20", elemento che in molti sceglieranno per completare il look sportivo della M6, sono proposti a 2.000 euro. Presto arriverà in concessionaria anche la versione Coupé: quale scegliere? Solo chi la compra può saperlo: le M sono tra le poche tedesche che si comprano con il cuore più che con la ragione.