Zetsche: «Sostenibilità, urbanizzazione, tecnologia. smart aveva già previsto tutto»

Zetsche: «Sostenibilità, urbanizzazione, tecnologia. smart aveva già previsto tutto»
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Dieter Zetsche, CEO del Gruppo Daimler, ha spiegato perché smart è da considerae un’auto davvero all’avanguardia, che ha avuto la forza di aprire nuove strade, tracciando inediti scenari sul tema della mobilità urbana
17 luglio 2014

Berlino – In occasione dell'anteprima mondiale di un modello strategico come la nuova smart non poteva mancare il numero 1 della Mercedes, Dieter Zetsche. Il CEO del Gruppo Daimler ha spiegato perché smart è da considerae un’auto davvero all’avanguardia, che ha avuto la forza di aprire nuove strade, tracciando inediti scenari sul tema della mobilità urbana.

 

Perché smart è così strettamente legata ai moderni fenomeni di urbanizzazione?

«Capire il perchè è molto semplice, basta analizzare l'evoluzione delle grandi città. Più della metà della popolazione mondiale oggi vive nelle città e questa percentuale è in costante aumento, con 180.000 persone che ogni giorno vanno a popolare le grandi metropoli del mondo. Inoltre si stima che le vendite mondiali di automobili nuove cresceranno di oltre il 40% entro il 2015 e questo significa che ogni giorno si venderanno 280.000 macchine. Ci saranno quindi sempre più persone nelle città e sempre più veicoli sulle strade».

 

«smart aveva già trovato una risposta al fenomeno dell’urbanizzazione prima che questo assumesse le proporzioni gigantesche di oggi. La prima generazione infatti ha debuttato al Salone di Francoforte nell’ormai lontano 1997. L’idea di quest’auto è radicale e rivoluzionaria ma la sua missione è assolutamente pacifica. Il grosso limite delle grandi città infatti è la mancanza di spazio e la fortwo con le sue dimensioni assolutamente ristrette si adegua perfettamente allo spazio di vita urbano».

nuova smart forfour (15)
La nuova smart forfour. La versione a quattro porte e quattro posti è tornata

 

Perché parlate di una "smart verde"?

«Perché indipendentemente dal colore scelto, smart è un’auto sempre verde. Mentre tutti pensavano ai motori, al numero dei cilindri e alla cubatura, smart andava nel senso opposto, montando tre cilindri da meno di 1.0 litro. Ma già nel 1997  gli appassionati del mondo smart già allora sapevano che meno è di più».

 

E poi è stata una delle prime vere auto elettriche sul mercato, non è vero?
«Assolutamente sì. smart è arrivata in anticipo anche per quanto riguarda la mobilità elettrica. La smart electric drive del resto è stata la vettura elettrica di serie di maggior successo fino ad oggi. Nel 2013 la smart elettrica era leader del mercato in Germania, nei primi tre posti in Europa e al quarto posto nella classifica mondiale delle auto a batteria».

raduno smart lucerna (59)
Il modello di prima generazione era già all'avanguardia per diversi aspetti, primo fra tutti l'estrema compattezza che non andava a scapito della sicurezza

 

Un'altra innovazione di questa piccola grande auto è senza dubbio la sua particolare struttura...
«Sì. Il peso oggi è diventato un fattore fondamentale nella progettazione delle auto. smart però ha fatto da apripista anche in questo campo, presentando la costruzione leggera costituita da una cellula ad alta resistenza, quindi molto sicura, rivestita di body panel in plastica colorata».

 

E questa sua particolarità ha permesso di giocare moltissimo anche con lo stile e i colori...

«Assolutamente sì, smart ha sempre messo al centro la personalizzazione, giocando con i colori dei body panel e della cellula in tridion, ma anche con le tonalità della mascherina anteriore e degli interni. Sul nuovo modello arriviamo ad offrire fino ad 800 varianti diverse di personalizzazione, ma è sempre stato così fin dall’inizio quindi anche per quanto riguarda quest’aspetto smart è stata all’avanguardia rispetto ai tempi».

Se a Rio de Janeiro ci fosse la stessa percentuale di smart presente a Roma, saremmo costretti a costruire una nuova fabbrica

 

E per quanto riguarda la tecnologia? smart ha fatto da apripista anche in questo campo?
«Certamente. Con la smart già nel 2002 era possibile integrare lo smartphone con l’auto quando ancora i dispositivi mobili non venivano chiamati con questo nome. E offrivamo già allora la possibilità di essere online mentre si guidava». 

 

E poi tanti clienti si sono avvicinati a smart oggi grazie al car sharing...

«Leggevo ultimamente che in un sondaggio i tedeschi dichiaravano di essere disposti a condividere tutto fuorché i soldi e la biancheria intima. Oggi infatti il concetto di condividere, in opposizione a quello di possedere, sta prendendo sempre più piede e anche in questo campo smart è stata un’apripista. Con car2go siamo stati i primi a puntare sul car sarin ed era il 2008. Da allora si sono registrati più di 800.000 clienti in 26 città del mondo e contiamo di superare il milione di cliente car2go entro la fine di quest’anno».

nuova smart fortwo (20)
Anche la nuova smart all'interno continua ad essere assolutamente originale e personalizzabile

 

Cosa si deve aspettare smart dal futuro?

«Ancora oggi smart ha un grandissimo potenziale. Le prospettive per le microbar infatti sono molto positive, tanto che le stime parlano di una crescita del 38% in questo segmento tra il 2014 e il 2020. Ma non puntiamo solo sulla quota di mercato assoluta, ma sulla quota di presenza raggiunta da smart nelle grandi città. Pensate che se a Rio de Janeiro ci fosse la stessa percentuale di smart presente a Roma saremmo costretti a costruire una nuova fabbrica per sostenere la domanda».

 

Perché per il vostro Gruppo smart rimane un brand chiave?

«Daimler crede tantissimo in questo brand per lo “spirito smart”, che nella sua storia ha sempre posto domande che altri non si chiedevano, che ha avuto idee assolutamente innovative e fuori dagli schemi, che fa cose che altri non hanno il coraggio di fare. Per questo smart».

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