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Sankt Wendel, 19 Agosto 2018.
Finché la ruota gira confondendo indiscriminatamente potenziale e risultati, non c’è niente da fare: è pura sofferenza di alti e bassi insopportabili. Il Finlandia aveva decretato che la C3 WRC “c’è”. La Macchina è veloce e potente, e si guida bene, con una facilità sconosciuta alle versioni di sviluppo che l’hanno preceduta. Ostberg ne era entusiasta. Il Germania ha rimescolato un po’ le carte, introducendo variabili solo in parte attese e legate alla mancanza di esperienza specifica dei Piloti. Ostberg a corto di chilometri con la C3 WRC, e dunque dell’affiatamento necessario per gestire la “Belva” in condizioni così delicate, Breen a corto di esperienza di asfalto.
Cammino difficile ma, in parte, previsto. Ostberg si è dedicato diligentemente a provare diverse soluzioni di assetto, soprattutto per ridurre l’effetto di un fastidioso sottosterzo, e Breen, dopo una prima tappa regolata da note di road book troppo “prudenti”, ha lanciato l’assalto agli asfalti tedeschi nella seconda. L’ottimo primo giro rilanciava le azioni del Team Citroen Total Abu Dhabi, al punto che l’irlandese recuperava la caratura da top 5… prima che un’uscita di strada imputabile ad un eccesso di fiducia, leggi: errore, non interrompeva la bella e proficua progressione. Ostberg e Breen concludevano la seconda Tappa nei dieci, ma lontani dalle aspettative.
Nel frattempo le C3 R5 di Lefebvre e Bonato alternavano prestazioni di assoluto rilievo a episodi meno gratificanti. Lefebvre saliva due volte al secondo posto, e tutte e due era ricacciato indietro da una foratura, Bonato, secondo a sua volta, si fermava per lo stesso motivo e per un problema conseguente.
Domenica, terza e ultima Tappa del Rally, tutto da rifare, questa volta con un obiettivo ridimensionato. Sugli ultimi 70 chilometri del Rally, suddivisi nelle due esecuzioni della Grafschaft e nell’unica Bosenberg-Power Stage, l’umore di un Rally sfortunato non cambia.
Ostberg “perde” il retrotreno in un curvone della prima Graftschaft e finisce nel campo. Potrebbe ripartire ma un guasto si aggiunge all’errore e la Corsa del norvegese finisce lì.
In un contesto che è vagamente grottesco, Craig Breen si incarica di mitigare gli effetti della malasorte rincorrendo un risultato onorevole. È quinto nella prima Grafschaft, terzo nella seconda e sale al settimo posto della generale. Soprattutto è soddisfatto del proprio upgrade e della C3 WRC. In mezzo al bombardamento degli eventi, che non colpisce solo la sua Squadra, sia chiaro, Pierre Budar può tirare un sospiro di sollievo.
Arriva il Power Stage. Breen si lancia all’assalto dell’ultima prova. Poi ricorda l’errore del finale di sabato che ha fortemente ridimensionato la sua bella Gara. Ricorda anche che l’errore ha costretto il Team di Meccanici dell’”Armata Rossa” a un nuovo record d’intervento. Alza il piede. Meglio finire evitando i “pericoli” e senza far arrabbiare nessuno. Il tempo è comunque buono. Vale il quarto del Power Stage e il settimo assoluto del Rally.
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