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Finita l'attesa e passata l'abbuffata di dati e caratteristiche a seguito della presentazione della nuova Toyota Supra A90, è arrivato anche il momento di riflettere sulle scelte del brand giapponese per quanto riguarda le specifiche della vettura che raggiungerà il nostro mercato e in generale quello europeo.
A quanto sembra la parentela con il marchio tedesco (BMW), non ha fatto impazzire gli appassionati e estimatori del brand, che si aspettavano qualcosa di più personale. Forse anche noi, ma in un mondo dove le economie di scala diventano sempre più determinanti e le regolamentazioni riguardo le emissioni più stringenti, alla fine siamo disposti ad accettare questo DNA misto per rivedere su strada il nome Supra. Anche se, questa contaminazione dovrebbe essere una garanzia. Le doti tecniche di piattaforma e motore (derivazione Z4) dovrebbero rendere la Supra davvero inappuntabile e per la prima volta siamo di fronte a una Toyota con degli interni al passo con i gusti europei.
In primis, sappiamo che per Toyota le sportive sono una nicchia e se consideriamo che, ad esempio, la GT86 è appaltata a Subaru e di Yaris GRMN ne sono state costruite solo 400, è facile rendersi conto di come per la casa nipponica il grosso degli sforzi si concentri sullo sviluppo e sulla commercializzazione delle ibride. Questo fa si che il mercato europeo riceverà una sola versione. Si tratta della top di gamma con il 6 cilindri da 340 CV e 500 Nm di coppia, che costa 67.900 euro.
Se tale cifra è parecchio distante da quello che molti speravano, il risultato in Italia è più grave visto le leggi in materia di potenza e emissioni. Al prezzo, infatti, bisogna aggiungere il super bollo (indicativamente sui 1400 euro) e ovviamente la nuova ecotassa che in questo caso dovrebbe rientrare nella prima fascia e essere di 1100 euro. Facciamo questi calcoli perché le prime 900 Supra che arriveranno saranno acquistabili solo in questa variante. Da qui, sorge spontanea la domanda se per il nostro mercato non avrebbe avuto più senso offrire la versione 4 cilindri o per lo meno affiancarla al più potente e esoso L6?
Il tutto avrebbe permesso di contenere il prezzo in termini generali e sicuramente rendere l'auto più appetibile al pubblico italiano. Il 2.0 L BMW che per adesso trova spazio sotto la versione del mercato giapponese (SZ) sviluppa, nel primo step, 197 cv e 258 nel secondo. Numeri che a nostro avviso bastano per renderla molto interessante in termini di prestazioni e che regalano un peso di 110 kg in meno (1390 kg) rispetto alla versione 6 cilindri. Entrambe sarebbero equipaggiate con la versione a 8 rapporti del convertitore ZF e per adesso l'arrivo del manuale, anche se possiamo sempre sperare.
Forse la preoccupazione di Toyota è una cannibalizzazione della piccola GT86? C'è da dire che nello stesso mercato si ritroverebbero due auto con la stessa potenza, dove una, in virtù della sovralimentazione potrebbe offrire quello che tutti gli appassionati hanno sempre lamentato come mancanza nella GT86.
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