Toyota Mirai convertita in una bomba in Ucraina: fanno esplodere l'idrogeno

La notizia, visto che proviene da un fronte di guerra, è da prendere cum grano salis ma i fatti sono questi: i soldati ucraini hanno difficoltà ad usare droni e altri meccanismi che si basano sulle radiofrequenze perché i sistemi di jamming russi le blocano, e allona ne hanno pensata una diabolica: a quanto sembra una Toyota Mirai (che in Europa è come trovare una mosca bianca, ma in Ucraina ce ne sono) stazionava da quelle parti e i soldati avrebbero preso il serbatoio dell'idrogeno e l'hanno spedita al nemico a bordo di un piccolo rover telecomandato, debitamente imbottita di esplosivo al plastico.

L'esplosione - a quanto dicono le fonti - è stata pari a 200 chili di dinamite. Se fosse tutto vero, non si tratterebbe comunque di una reale bomba all'idrogeno, perché la reazione non è un'esplosione termonucleare, ma solo la deflagrazione dell'idrogeno altamente infiammabile quando è a contatto con l'aria. Alcune fonti riportano l'esplosione della fuel cell della Toyota Mirai che - come tutte le altre - è in pratica un solido blocco di fogli metallici separati da membrane di PEM, un particolare materiale permeabile solo ai protoni, che realizza il processo contrario all'elettrolisi generando energia a elettrica e vapore acqueo. Ma il gas realmente contenuto nella fuel cell è una quantità minima, quindi si tratta certamente del serbatoio dell'idrogeno della Mirai che contiene circa 6 kg a 700 atmosfere di pressione e che in effetti compare in una delle foto diffuse dal gruppo euromaidanpress. Comunque una fine molto ingloriosa per questo modello di Toyota, il cui nome siginfica "Futuro" in giapponese. La ricerca sull'uso dell'idrogeno nelle auto e nei veicoli pesanti sta comunque facendo progressi più edificanti di quelli del conflitto russo-ucraino, al punto che persino la Ferrari ha annunciato di avere dei progetti di ricerca in tal senso.