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Un nome molto particolare, che di sicuro colpisce e incuriosisce il pubblico occidentale e che fa riferimento al reparto corse di Toyota, nato nel 2015, con l’intento di riunire sotto un unico tetto tutte le attività sportive del brand giapponese, fino a quel momento slegate l’una dall’altra. Dopo pochi anni il biglietto da visita è davvero invidiabile: all’attivo ci sono le vittorie alla Dakar, nel campionato WEC (piloti e costruttori), con i successi alla 24 H di Le Mans e il campionato costruttori all’interno del WRC al secondo tentativo. Che dire, chapeau!
Toyota Gazoo Racing concepisce il motorsport come fucina per creare vetture stradali sempre migliori, sia sportive che per tutti i giorni. L’impegno ad altissimi livelli nei campi di gara dell’endurance o del mondiale rally permettere di trovare i limiti di ogni componente e tecnologia, per garantire prodotti stradali dall’altissima efficienza e con prestazioni entusiasmanti.
La spiegazione non è semplice, visto che si potrebbe perdere qualcosa dalla traduzione dal giapponese all’italiano. L’origine fa riferimento a una parola giapponese (gazo) che significa immagine. Quasi 20 anni fa il presidente di Toyota volle cambiare la struttura della compagnia e introdusse quello che al tempo era un sistema on line del tutto nuovo che usava immagini di auto per la rivendita di auto usate. Il sito fu chiamato Gazoo.com, usando lo spelling inglese del nome.
E se è vero che l’uso delle immagini al giorno d’oggi su siti web è normale, al tempo fu una vera e propria rivoluzione per l’industria motoristica giapponese a metà degli anni 90, quando la tecnologia di internet stiva vivendo la sua infanzia.
Come la parola sia arrivata a essere il nome del reparto corse e preparazione su strada è più complesso da spiegare, ma essenzialmente è un’estrapolazione degli ingegneri Toyota e dell’immagine nella loro mente riguardo a “molti garage colmi di auto uniche e speciali”, proprio come il sito online di auto usate. Per Toyota, quindi, Gazoo si traduce con Garage e il fine ultimo è quello di creare auto sempre migliori.
Non solo auto migliori per le corse, ma anche per la strada. La prova è la prima arrivata del reparto GR, ovvero la Toyota GR Supra, che abbiamo provato un mese fa sugli asfalti spagnoli. Stavolta abbiamo avuto modo di farci di nuovo un giro a bordo della sportiva sul circuito Handling di Vairano. Pista molto tecnica, stretta e dove è necessaria tanta precisione e stabilità nei punti più veloci. La Supra non si smentisce: facile fin da subito, grazie ai 500 Nm di coppia basta davvero poco per tirarsi fuori anche dai tratti più difficili e arriva un buon feedback anche dallo sterzo che è molto preciso e dai freni che in un ambiente dove non si sviluppano velocità altissime riescono a reggere meglio il colpo. Qui, c’è forse il peso che non permette di giocare troppo liberamente, ma, come già detto, questa Supra è solo l’inizio di una dinastia pronta ad affilarsi negli anni a venire. Magari con l’aggiunta di altre due lettere molto speciali.
Due lettere che ad oggi troviamo solo sulla Yaris più cattiva del mondo, la Maister of Nurburgring. Un’edizione limitata in 400 esemplari per il nostro mercato andata sold out in pochissime ore che rappresenta lo spirito più estremo del reaparto Gazoo Racing. Pare che in futuro dovrebbe arrivare anche una versione della Corolla in questa salsa piccantissima. Abbiamo già avuto modo di provarla, anche durante la nostra comparativa, ma tutte le volte che si sale su questo gioiellino si viene investiti da un’ondata di allegria che è quasi impossibile scendere. Anche su questa pista non delude, con il 1.8 L che urla fino oltre i 7000 giri grazie al compressore volumetrico e il peso piuma vi permette di forzare le staccate e buttarla dentro senza pensarci troppo. Al resto ci pensa il differenziale autobloccante meccanico Torsen che lavora come un disperato in uscita per non farvi perdere metri e il sound che accompagna tutto questo è davvero la ciliegina sulla torta. Pensate a una Supra in questa salsa. Attenta GT3 RS.
Lei non fa proprio parte della line up GR, visto che si tratta di un rebadging della BRZ, ma non è escluso che i tecnici Gazoo decidano di metterci mano a breve. Nonostante questo è lei che ci ha stampato in faccia il sorriso più grande. Leggera, ben bilanciata, cambio manuale, trazione posteriore e motore aspirato. Ingredienti perfetti per una connessione totale. Su una pista come questa forse chiedere di più sarebbe quasi un errore visto che questa GT86 ha il potenziale per essere sfruttata fino in fondo. Il tracciato le da modo di esprimersi al massimo, con il motore che canta portentosamente quando lo andate a spremere nella parte alta del contagiri e il cambio manuale che non sbaglia un colpo. Se su strada avete pensato più volte di aggiungere un turbo, fidatevi, in pista non vi viene nemmeno il dubbio su quanto questo motore sia speciale. Potremmo mettere tutti d’accordo piazzando sotto il cofano il motore della Yaris GRMN?
Tempo al tempo. All’orizzonte si sta prospettando un periodo davvero entusiasmante per gli appassionati.
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