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Tesla, inevitabilmente, è sulla bocca di tutti. Il costruttore californiano, figlio dell’ingegno di Elon Musk, sta facendo molto parlare di sé dopo la creazione della Model S e della Model X, “avvicinandosi” di più al grande pubblico con la Model 3, vettura che nei sogni del suo fondatore dovrebbe rappresentare la diffusione su larghissima scala delle utilitarie elettriche.
La diretta concorrenza, dopo qualche istante in cui è rimasta scossa dal crescente interesse del pubblico per il marchio statunitense, non è stata certamente a guardare. Un caso eclatante è rappresentato da Porsche, che nel corso del Salone di Francoforte 2015 ha svelato al mondo la Mission E. Nella sostanza, si tratta di una vettura mossa completamente da un powertrain elettrico alimentato a batterie agli ioni di litio, capace di compiere un giro della leggendaria Nurburgring Nordschleife in meno di 8 minuti e di ricaricarsi in 15, secondo le specifiche dichiarate dal costruttore.
Oltre a quella che potrebbe essere la differenza del tempo sul giro al Ring tra Porsche e Tesla, un punto di divisione tra la Model S e la Mission E potrebbe essere ben più basilare: la vettura tedesca non entrerà in produzione verosimilmente prima del 2020, mentre l’auto di Musk è già a pieno regime, e continua a vendere.
Parte della differenza potrebbe essere spiegata a livello culturale: mentre Tesla “vive” grazie a continui aumenti di capitale, altri costruttori possono vantare una storia plurisecolare, che risulta più “ingessata” rispetto alla start-up della Silicon Valley.
Il fatto che una start-up californiana sia riuscita a creare tanto clamore mediatico attorno a sé a tal punto da spingere i costruttori “tradizionali” ad accelerare sullo sviluppo di auto mosse da sistemi differenti rispetto al motore a scoppio, certamente fa riflettere.
Audi lancerà un modello elettrico nel 2018, Mercedes svelerà a Parigi una concept rivale della Model S oltre a creare un brand apposito che realizzerà veicoli elettrici, mentre BMW pensa al 2021 con il già annunciato piano iNEXT, che prevede di rivoluzionare drasticamente il settore.
Non di soli costruttori tedeschi vive il mercato, come ci insegnano Volvo e Jaguar – Land Rover. La casa svedese si è fissata come obiettivo il 2019 per poter lanciare un’elettrica basata sulla stessa piattaforma di S90, V90 ed XC90, mentre i marchi di proprietà di Tata sveleranno in novembre a Los Angeles una concept “a zero emissioni”.
La filosofia di Tesla può lasciare perplessi, ed in effetti spesso divide gli appassionati su più fronti. Tuttavia, il fatto che una start-up californiana sia riuscita a creare tanto clamore mediatico attorno a sé a tal punto da spingere i costruttori “tradizionali” ad accelerare sullo sviluppo di auto mosse da sistemi differenti rispetto al motore a scoppio, certamente fa riflettere.
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