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Se fai auto sportive, prima o poi 2 porte e 2 posti ti verranno stretti e ne vorrai 4. Lo insegna la storia più recente con i SUV, categoria di cui ormai ogni marchio di blasone si è dotato o sta provvedendo. Ma per tutti gli anni dai '60 ai '90 e fino all'ingombrante affermazione degli sport utility, la divagazione sul tema obbligata per Case come Maserati, Ferrari, Lamborghini et similia sono state le berline a 4 porte.
Era il tentativo di offrire qualcosa di maggiormente utilizzabile e confortevole alla clientela, quella che magari iniziava ad essere avanti con gli anni. Non tutti ci riuscirono.
Maserati ha avuto nella Quattroporte la sua ammiraglia dal 1963. Aston Martin la imitò con la Lagonda nel '76. Lamborghini rimase fedele alle due porte, ma offrì 4 posti veri con la Espada che sarebbe diventata non a caso la sua best seller a cavallo tra gli anni '68 e '78. Però annovera nella sua storia un modello, sebbene non ufficialmente realizzato completamente a Sant'Agata, nell'esemplare unico Faena realizzata da Pietro Frua. A Maranello le quattro posti, o meglio le 2+2, si sono sempre fatte, ma l'idea di una quattro porte “vera” si affacciò concretamente nel 1980 con la Ferrari 512 BB Pinin, omaggio (marciante) a Pininfarina per il suo cinquantenario, che però rimase un esemplare unico.
Anche a Zuffenhausen l'idea ha solleticato per anni i progettisti di Porsche. Ma una quattro porte di serie prima della Panamera, che nel 2019 compie dieci anni di carriera, non c'è mai stata. Però vi furono due progetti poi naufragati che la ispirarono. Entrambe alla loro epoca non sono mai stati presentati al pubblico ma sono rimasti nei magazzini della Casa tedesca fino a poco tempo fa.
Il primo è il prototipo Porsche 989 sviluppato tra il 1988 ed il 1991, un progetto che stava per diventare realtà nei primi anni '90, ma cancellato nel 1992 per la congiuntura non molto favorevole che rese l'investimento (si dice 550 milioni di dollari) poco conveniente. La possibilità era data dall'architettura a con motore anteriore V8 della contemporanea 928, intorno a cui cui si sarebbe dovuta creare la Porsche 989. Non ci sono molti dati tecnici disponibili sulla 989, tranne che per il passo che misura 2,826 metri.
Il design fu sviluppato internamente dal team con alla guida l'olandese Harm Lagaay e include dettagli che poi si ritroveranno su 968, 993, Boxster, Cayenne, 996 e Carrera GT che nacquero dalla matita dello stesso designer, autore tra l'altro della BMW Z1. La Porsche 989 ebbe la preferenza sulla Porsche 932, altro modello di stile creato questa volta però da Italdesign Giugiaro al quale fu preferita però la 989, che però, come sappiamo, non ebbe seguito.
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