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Il mondo dell'auto, da settembre dell'anno scorso, è stato travolto da una serie di scandali ed indagini come mai prima, volti ad investigare sull'effettiva efficienza emissiva dei propulsori. A finire sotto la lente d'ingrandimento, ora, è Opel. La casa di General Motors ha ammesso di aver dotato la Zafira di un sistema in grado di tagliare le emissioni in determinate circostanze, pur rimanendo nella completa legalità, come conferma il Ministro dei Trasporti tedesco, Alexander Dobrindt.
«I cosiddetti sistemi shut-off sono fondamentalmente illegali, sempre che non siano necessari per salvaguardare il motore. Il comitato investigativo ha tuttavia dei dubbi su come questa pratica sia completamente giustificata e giustificabile» commenta Dobrindt.
Il software finito sul banco degli imputati, per stessa ammissione della casa costruttrice, smette di controllare le emissioni alle alte velocità, di fatto liberalizzandole. La commissione investigativa, comunque, ha chiesto ad Opel una spiegazione tecnica dettagliata e completa entro 14 giorni da oggi, esigendo sapere su quali altri modelli – oltre la Zafira – sia stato installato tale strumento.
Opel
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