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La nostra rubrica del fine settimana, dedicata ai prototipi del passato, tocca oggi un marchio “top” per Stellantis e per l’Italia dei motori: Maserati. Quali auto del Tridente, realizzate per essere esempio di tecnica avanzata, o studio di stile, hanno inciso maggiormente nella produzione di serie? E quali invece, sono finite nel “dimenticatoio” pur se parecchio innovative alla presentazione?
In questa piccola raccolta alcune vetture che hanno un loro perché e una loro storia, non sempre nota a tutti. Meritando di essere conosciute proprio perché molto difficilmente è capitato o può capitare di vederle, dal vivo.
Un modello, o meglio due, da leccarsi i baffi, per chi poteva essere fortunato possessore di one-off a fine anni Sessanta: le Maserati Mexico by Frua. Vettura presentata a Ginevra ’68 e diversa, dalla Maserati Mexico di serie.
Una GT due porte grande ma meno della versione rimasta in produzione (4,6 metri contro 4,75) sempre dotata di un V8 sotto il lungo cofano (in due configurazioni diverse, per i due esemplari assemblati). La linea è più accattivante e certo singolare, nella carrozzeria.
Le Mexico Frua hanno un frontale molto diverso, anche tra loro e poi un posteriore rifinito a tal punto che quasi, non sembrano classiche sportivone italiane di quel momento.
Superiori anche le dotazioni a bordo, specie per la seconda e più potente (con il 4.7 da 290CV). Oggi le quotazioni a cinque zeri, potrebbero anche puntare ai sei.
Circa 50 anni addietro, Maserati presentava la Boomerang, forse la più “forte” a colpo d’occhio ancora oggi. Auto vera, non solo da esibizione statica, con firma Italdesign di Giugiaro.
La sue forme taglienti, nette, in qualche modo simili a quanto sarebbe andato di moda anche per altri marchi blasonati, erano rivoluzionarie in primis proprio per la Casa emiliana. La Boomerang è basata meccanicamente sulla contemporanea Bora, con motore 4.8 V8 e trazione posteriore (310 CV). Tra gli elementi più evidenti non solo il tetto panoramico e quegli ampii vetri laterali, ma anche una strumentazione integrata nel volante.
La possibile quotazione di un simile veicolo, oggi, è sopra i tre milioni di euro.
Sempre negli anni Settanta, furono prodotte due Maserati chiamate Medici. Auto in edizione one-off, con riferimento nel nome alla nobiltà fiorentina e uno stile estremo, curato da Italdesign per la Casa emiliana.
La Medici I e Medici II, rispettivamente del 1974 e 1976, sono oggetti di un valore simbolico elevato, sebbene non forti, cattive ed estreme quanto la precedente Boomerang.
Un design, quello ispirato da Giorgetto Giugiaro, che partiva da un precedente concept, Asso di Picche e che ha poi influenzato modelli successivi, non solo le one-off prodotte su meccanica della Maserati Indy; in particolare quel montante esteso... Rivisto su vetture prodotte non solo in Italia.
Esagerate anche loro, le Medici, pensando al già forte prodotto di base da cui sono partite queste auto: una coupé lunga 4.7 metri. Quattro porte, sei posti, con i passeggeri rivolti in senso opposto tra loro, tetto vetrato e motore V8 4.9 longitudinale, da oltre 300CV. Questa era la prima Maserati Medici (modello verde, in foto).
Due anni dopo, ecco la Medici II che torna nella “norma” dei quattro posti con sedili classici, ma dotazione “ultra” per i tempi, degna di un VIP: frigo-bar, mini scrivania, TV e telefono. Correzioni anche all’estetica per il frontale: meno appuntito, rialzato e con nuova griglia. La seconda Maserati Medici si è fatta molto notare non solo negli stand dai saloni o su un palco, ma anche in piazza Duomo a Milano, tra folla e piccioni.
Chi ama trovare similitudini di stile, tra vetture di marchi diversi, potrà sbizzarrirsi scoprendo quali auto, anche blasonate, sono uscite dopo le due Medici italiane assomigliando in alcuni particolari.
A metà anni Novanta viene mostrata la Maserati Auge, il cui nome si ispira a un vento freddo, che tocca la Costa Azzurra. In effetti sarebbe stata un forte rinnovamento, per come distante dalla tipologia di vetture in produzione Maserati fino a quel tempo.
Nata sulla base di una Quattroporte, per essere di nicchia, a dir poco, con studi che mischiano le prime tecniche digitali a quelle classiche nella sua realizzazione, la Maserati Auge aveva già apertura porte da remoto, senza maniglie fisiche e tre monitor, con interni molto lussuosi.
Per i quattro occupanti si eccede nel lusso dei materiali e delle finiture, tutto firmato Prima Classe (incluso un set valige) con addirittura elementi da gioielleria oltre che il frigobar. Si anticipava parte di quanto pggi è d'obbligo su Grecale, portando in auto non solo audio, telefono e TV, ma anche lettore DVD, navigatore e un accenno di Infotainment, con Internet e videogiochi.
Come le Rolls, la Maserati Auge ha dei piccoli ombrelli estraibili dalle porte, ma soprattutto quelle linee morbide lasciano spazio a molta superfice trasparente (vetro-camera). Troppo distante dal mercato, per divenire prodotto, anche di nicchia.
Maserati
Viale Ciro Menotti 322
Modena
(MO) - Italia
800 008 008
https://www.maserati.com/it/it
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