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Ci sono auto che, anche prima di essere disponibili sul mercato, fanno parlare di sé. Un esempio? La Dacia Bigster. In realtà, a dirla tutta, nemmeno si sa ancora con certezza se il suo nome ufficiale sarà quello, ma tanto basta per creare delle aspettative altissime.
Di definitivo c’è ancora davvero poco, compreso il suo design ma, da quando è stata presentata la concept car durante la presentazione del piano industriale “Renaulution” del gruppo Renault, la Bigster ha catalizzato l’attenzione dei fan del marchio e non solo.
La ragione è da ricercare nel design azzeccato dei modelli del marchio del gruppo francese, abbinato a soluzioni smart e a un prezzo che rimane tra i più abbordabili del mercato.
La piattaforma del nuovo modello, la CMF-B nata dall’alleanza tra Renault e Nissan, che permette di avere una discreta dose di flessibilità quando si parla di dimensioni, spaziando da modelli SUV a berline, con una lunghezza che va dai 4,1 ai 4,6 metri. La Bigster, stando al prototipo, dovrebbe posizionarsi proprio al vertice della lunghezza consentita dalla piattaforma, con una stima che si aggira tra i 4,5 e 4,6 metri, entrando così a far parte a pieno titolo del segmento C.
La chiave su cui giocherà questo nuovo modello, oltre a uno stile esterno parecchio accattivante e sportivo, è quella dell’abitabilità e dello spazio a bordo, soprattutto considerando il passo che dovrebbe attestarsi tra i 2,7 e i 2,8 metri anche se, con ogni probabilità, la versione a sette posti rimarrà una prerogativa della Jogger.
Un’ulteriore peculiarità della piattaforma CMF-B è la possibilità di equipaggiare i modelli con motori endotermici, ibridi plug-in con trazione anteriore o integrale. La gamma della Bigster, infatti, potrebbe comprendere il 1.000 tre cilindri turbo benzina da 90 CV o 110 nella versione benzina-GPL, il 1.3 quattro cilindri turbo benzina da 130 CV e non sarà da escludere l’adozione del powertrain full hybrid già impiegato sulla Clio che sfrutta un propulsore endotermico da 1,6 litri aspirato, con una potenza totale di 140 CV.
Per quanto riguarda la versione plug-in, al momento, è prematuro parlarne ma potrebbe essere una logica conseguenza in futuro, magari sfruttando il sistema della Captur da 160 CV ma, in questo caso, entrerebbero in gioco costi ben diversi.
Certo, perché il punto di forza di Dacia sono proprio i prezzi e, se come si vocifera, i prezzi di attacco dovessero partire da circa 25.000 euro, sarebbe difficile almeno all’inizio giustificare listini nettamente più alti per una versione plug-in.
Fare concorrenza alla Bigster non sarà affatto semplice, a partire dalla combinazione tra dimensioni e prezzo. Chi ci arriva vicina, anche se in fatto di lunghezza si ferma sotto alla soglia dei 4,5 metri, è la Nissan Qashqai. Lanciata per la prima volta nel 2006, la Qashqai è arrivata alla propria terza generazione nel 2021, presentandosi adesso sul mercato con un look indubbiamente tecnologico, con linee da crossover sportivo.
La calandra a “U” è abbracciata da fari a LED a “V” che si sviluppano orizzontalmente, mentre al posteriore le luci, orizzontali, si spingono fino alla fiancata.
L’equipaggiamento di base, il Visia, parte da 29.080 euro e gode di un equipaggiamento già abbastanza completo tra fari full LED intelligenti, quadro strumenti digitale da 7 pollici e cruise control adattivo.
Gli interni sono ben realizzati, con materiali piacevoli sia alla vista che al tatto, con le versioni più sofisticate che sono dotate di display TFT per il conducente da 12,3 pollici, head-up display da 10,8" e infotainment dotato di display touchscreen da 12,3 pollici. Le uniche due piccole pecche dell’abitacolo risultano essere il volante, parecchio inclinato e quindi non sempre molto comodo da impugnare, e la scarsa voluminosità delle tasche delle portiere e dei portaoggetti più in generale.
Lo spazio a disposizione, grazie alla medesima piattaforma su cui verrà basata la Bigster, è buono per tutti gli occupanti, con uno spazio riservato ai bagagli che raggiunge i 479 litri, con i sedili posteriori in posizione rialzata. La versione Tekna+, a causa del subwoofer, perde 68 litri.
Le scelte a disposizione dei clienti, quando si parla delle motorizzazioni, non sono tantissime, ma la gamma risulta comunque ben assortita. Si parte dal 1.3 litri Mild Hybrid benzina da 144 CV, salendo fino a 158 CV. Quest’ultimo disponibile anche con trazione integrale e cambio automatico. In alternativa, c’è anche la versione elettrificata e-POWER, che muove la vettura sfruttando solo la trazione elettrica pur essendo alimentata a benzina.
Parliamo dei prezzi. Come scrivevamo in apertura, il prezzo di attacco per la versione Visia è di 29.080 euro, arrivando fino ai 46.000 euro della versione Tekna+.
Trovare un SUV di fascia media capace di offrire tutte le diverse declinazioni dell’elettrificazione è difficile, ma non impossibile. Hyundai, con la Tucson, è riuscita a portare sul mercato una proposta che risponde a questa peculiarità, con un’auto davvero completa e capace di rispondere alle esigenze di chi ha bisogno di spazio per la famiglia, ma non solo.
Lunga 4,5 metri, la Tucson ha un design che si discosta dai canoni stilistici che siamo abituati a vedere sulle nostre strade, con la calandra che incorpora i fari LED a cascata che si sviluppano a “L” rovesciata e con i fari a LED posteriori che hanno un design graffiante.
Anche gli interni non deludono le aspettative, con rivestimenti morbidi quasi ovunque e tanta tecnologia di facile utilizzo. Come per la Nissan, lo spazio nelle tasche delle portiere non è abbondante ma il cassetto recupera un po’. Il cruscotto è digitale e lo schermo dell’infotainment riesce a inglobare visivamente, sull’asse verticale, i comandi del clima, andando a creare un’ottima resa dal punto di vista del design. Volendo, poi, si possono avere anche i sedili rinfrescati: un’opzione più unica che rara nella sua fascia di prezzo.
Lo spazio per gli occupanti è ampio, anche per chi è più alto e degno di nota è il bagagliaio che, anche nella versione plug-in, riesce a mettere a disposizione ben 558 litri, con i sedili posteriori abbattibili in configurazione 40:20:40.
Il vero punto di forza della Tucson, come si accennava in apertura, sono le diverse declinazioni in cui è proposta, con motori mild hybrid, ibridi e plug-in. I motori mild hybrid sono due, uno a gasolio e l’altro a benzina, entrambi da 1,6 litri e capaci di sprigionare, rispettivamente, 136 e 150 CV. Solo la versione a benzina è disponibile con il cambio manuale e nessuna delle due è dotata di trazione integrale. La versione plug in, invece, conta sempre sul motore benzina da 1,6 litri, 1.6 litri e combinato però con un motore elettrico da 66.9 kW, con una batteria da 13.8 kWh, per una potenza combinata di 265 CV e 350 Nm di coppia massima.
Un po’ meno è potente, invece, la versione hybrid che combina il propulsore benzina da 1,6 litri a un motore elettrico da 44,2 kW. In questo caso, la potenza combinata arriva a 230 CV.
Le motorizzazioni sono disponibili in combinazione con specifici allestimenti. Si parte quindi dalla 32.450 euro della XTech e si arriva ai 48.900 euro della Excellence Plug-In.
Lanciata da poco e con un design parecchio moderno e accattivante, la Renault Austral si candida a diventare una delle migliori alleate per chi ha bisogno di spazio e bassi consumi, senza dover necessariamente spendere un occhio della testa.
Anche se all’apparenza le quote della carrozzeria potrebbero sembrare particolarmente ingombranti e muscolose, i numeri sulla carta non sono particolarmente esagerati, con una lunghezza che si ferma a 451 cm, per 184 di larghezza e 165 di altezza.
L’interno colpisce per qualità e tecnologia, a partire dalla nuova disposizione degli schermi che abbina quello dedicato alla strumentazione, a quello dell’infotainment, disposto verticalmente. Proprio quest’ultimo, nonostante inglobi tutti i comandi che di solito si trovano sulla plancia, compresi quelli della climatizzazione, riesce a fornire tutti i comandi necessari a chi guida, a portata di mano. I materiali, perlopiù plastici, hanno finiture comunque lavorate e la qualità percepita è comunque alta e i vari vani portaoggetti consentono di avere qualche litro aggiuntivo per lo stivaggio.
Il bagagliaio? Niente male rispetto alle dimensioni esterne, arrivando a totalizzare ben 555 litri, con la possibilità di spostare anche i sedili posteriori in avanti.
La Renault Austral ha un prezzo di partenza di 32.000 euro, che danno accesso all’allestimento base abbinato alla motorizzazione 1.2 a tre cilindri mild hybrid da 130 CV. Oltre a questa motorizzazione, ce ne sono altre due, sempre elettrizzate: un 1.3 a quattro cilindri mild hybrid da 158 CV e un 1.2 a tre cilindri da 200 CV full hybrid. Quest’ultima motorizzazione, abbinata all’allestimento migliore, l’iconic Esprit Alpine, supera i 44.000 euro. Il cambio automatico è di serie su tutte le versioni, manca però la trazione integrale.
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