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La legge è uguale per tutti? Evidentemente per le auto elettriche no. Stiamo parlando precisamente dell’articolo 117 del Codice della strada che, nella parte relativa alla conduzione di veicoli per i neopatentati e le relative limitazioni, ricorda come, in particolare durante il primo anno dall’ottenimento della patente B, un neopatentato possa guidare inizialmente veicoli con un rapporto tra la potenza e la tara di 55 kW/t, oltre a una soglia massima di potenza di 70 kW (che corrispondono a 95 CV).
Questo fino al novembre del 2021, quando è stata introdotta una prima deroga attraverso la legge 156/2021. Questo intervento normativo ha eliminato i limiti potenza (i kW) per i neopatentati, solamente in caso di guida con al fianco un conducente esperto, quindi con patente conseguita da almeno 10 anni e con un’età non superiore a 65 anni.
Le novità non finiscono qui, infatti con il DL 68/2022 si è andati a modificare il succitato articolo 117 del Codice della Strada per aggiornarlo e adeguarlo alla diffusione delle auto elettriche e ibride plug-in.
Per queste vetture i limiti di potenza per i neopatentati sono passati da 55 kW/t a 65 kW/t, compreso il peso della batteria.
In seguito, con la circolare n. 300/STRAD/a/0000028964 del Ministero dell’Interno del 7 settembre 2022 è stato precisato che, per i veicoli elettrici ed ibridi plug-in, l’unico parametro da considerare è il rapporto 65 kW/t tra potenza e tara.
In questo modo non bisogna più tenere conto del limite di potenza massima di 70 kW, il quale è rimasto in vigore solamente per i veicoli con motore endotermico.
Fino a qui non sembrerebbero esserci particolari problemi, sennonché il rapporto peso/potenza appena citato fa riferimento alla potenza omologata (per intenderci quella stampata sul libretto) e non la potenza di picco. In altre parole la potenza reale (e soprattutto le prestazioni) di una vettura elettrica o plug-in è decisamente superiore rispetto a quanto riportato sul documento di circolazione.
Per comprendere meglio facciamo un esempio: la coupé elettrica Audi RS e-tron GT quattro ha una potenza di picco di 475 kW (646 CV), ma una potenza omologata di 142 kW (193 cv) e, siccome è parecchio pesante, un rapporto potenza/tara di 58,7 kW/t. Quindi, nonostante l’elevata potenza della vettura, una velocità massima di 250 km/h ed un’accelerazione da 0 a 100 Km/h in 3,3 secondi, è compatibile con i limiti per i neopatentati. O ancora: la Porsche Taycan Turbo S ha una potenza di picco di 560 kW ed una potenza omologata di 142 kW, rapporto potenza/tara 59,9 kW/t. La Ford Mustang Mach-E AWD invece sviluppa 351 CV con una potenza di picco di 258 kW ed una potenza omologata di 124 kW, quindi con un rapporto potenza/tara di 54,9 kW/t. Tutte queste vetture, non ci crederete, possono essere guidate da un (fortunato) neopatentato!
Ora, dovremmo chiederci se al Ministero non sia sfuggito qualcosa. Non si può non essere tutti concordi sul fatto di limitare l’utilizzo di vetture particolarmente potenti e prestazionali a persone con un’esperienza di guida molto limitata. Invece, stando agli ultimi aggiornamenti normativi, un giovane fresco di patente, è libero di condurre un vero e proprio bolide a quattro ruote. È il nuovo regolamento a permetterlo, ma contraddice in pratica una norma che invece vale per i motori normali. Se sono i cavalli e la prestazione assoluta a creare un potenziale rischio per i neopatentati, lo sono a prescindere dal tipo di alimentazione con cui questa potenza viene erogata. Forse non è proprio la strategia corretta per portare la sicurezza stradale ad un livello più alto, fermo restando l’incentivo alla diffusione di veicoli ad impatto ambientale ridotto. Vanno cambiati questi irragionevoli aggiornamenti normativi? Fateci sapere la vostra!
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