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Nascono a Torino, i diesel della Opel GM, nel GM PowerTrain, un centro di progettazione che la General Motors ereditò dalla Fiat quando nel 2004 le due Case divorziarono. La GM fu la più pronta a chiedere di subentrare nella struttura ove operavano una sessantina di progettisti, quasi tutti italiani. E Fiat, vista l’aria di smobilitazione che era seguita alla separazione, lasciò volentieri l’eredità alla Casa di Detroit.
Creato nel 2005 con 80 dipendenti, oggi lavorano nel centro GM oltre 550 ingegneri che progettano tutti i motori diesel della General Motors nel mondo, che vengono poi costruiti e montati nello stabilimento di Russelsheim, in Germania. Assieme allo sviluppo della parte meccanica dei motori, gli ingegneri di Torino progettano le centraline di controllo delle unità diesel e - assieme ai colleghi di Detroit - si occupano di tecnologie avanzate per propulsori tradizionali e per quelli del futuro.
Campus nel Politecnico di Torino
La GM ha investito più di 50 milioni di Euro nel PowerTrain Center di Torino, che recentemente si è dotato di quattro nuovi banchi prova, due per test climatici, uno per test acustici e uno dinamico. Grazie a questi investimenti, il centro dispone di 20 banchi prova e di numerosi laboratori per le analisi strutturali, acustiche, vibrazionali e termodinamiche. Nel settembre 2008, il PowerTrain si è trasferito presso la nuova sede all’interno del Politecnico di Torino, e GM è diventato il primo costruttore automobilistico a insediarsi in un campus universitario.
Per gli appassionati di motori che vogliano diventare ingegneri e dedicarsi alle tecnologia più avanzate, questa sua particolarità lo rende un luogo di lavoro ancora più interessante. Opel Italia conta di espandere la sua quota mercato grazie proprio ai nuovi diesel progettati a Torino. Basti pensare che entro il 2018 prevede il lancio di 27 nuovi modelli e di 17 nuovi propulsori, tutti sviluppati secondo una filosofia comune:
- migliorare l’efficienza termodinamica e ridurre le emissioni;
- accrescere la risposta e la coppia ai bassi regimi;
- ridurre il livello del rumore e delle vibrazioni.
La guida alta piace sempre di più
Con tale programma Opel conta di accrescere le sue immatricolazioni, che a gennaio 2015 sono aumentate del 7,4% in Europa e del 29% in Italia. Quanto ai singoli modelli, Insignia ha raggiunto dal suo lancio il traguardo di 45.000 ordini in Italia, quasi esclusivamente (il 98%) in versione diesel.
Questo risultato, sconosciuto in passato per le grandi berline Opel, è indubbiamente dovuto alla linea della vettura, ma anche al suo telaio e alle sue doti stradistiche: Insignia, infatti, si avvale in grande misura delle soluzioni sviluppate nella famosa piattaforma Premium, un progetto congiunto di Alfa Romeo, Fiat, Saab e Opel GM, portato a termine in Svezia da una equipe multinazionale della quale facevano parte numerosi ingegneri italiani. Purtroppo non ha avuto alcun seguito nell’industria nazionale, mentre è stato adottato con piena soddisfazione da Saab, da Cadillac e più recentemente da Insignia.
Entro il 2018 Opel prevede il lancio di 27 nuovi modelli e di 17 nuovi propulsori
Mokka, il piccolo Suv di Opel, ha registrato 340.000 ordini in Europa, a partire dal suo lancio. Di tale numero, l’Italia - che costituisce il terzo mercato mondiale per questo modello - ha contribuito con 50.000 unità.
Quello dei Suv leggeri è un segmento in continua crescita dal 2008, da noi e in Europa. In Italia, tocca attualmente il 24% delle vendite, subito dopo la quota delle vetture di segmento B che totalizzano il 30% del mercato. Fra i Suv leggeri la battaglia è ai ferri corti: Qashqai, Duster, Mokka e Captur si alternano nelle prime posizioni. A gennaio 2015, tutti e quattro i modelli avevano superato le 2000 unità, con Qashqai leader sugli altri per 200 unità...
Start&Stop: si può fare meglio
A proposito di centraline per la gestione del motore e della loro importanza ai fini della regolarità di marcia, dobbiamo confessare che lo stile di guida di chi scrive mal si concilia con le prerogative di quella montata sulla Insignia provata in Irlanda. Nel ripartire agli incroci, sfiorando lievemente il pedale del gas per evitare di sgasare, il motore si è spento, più di una volta.
Tutto regolare, sappiamo che si tratta di un sensore che ordina la chiusura della mandata di gasolio quando il regime di rotazione scende al di sotto di una certa soglia, in genere attorno agli 800 giri/min. Si tratta di una misura che interviene in caso di incidente per bloccare l’afflusso di combustibile quando il motore non è in funzione. Ma forse nella Insignia si è usata fin troppa cautela ed entra in funzione appena il minimo cala. O – più probabilmente - dobbiamo tornare a scuola guida.
Opel
Piazzale dell'Industria, 40
Roma
(RM) - Italia
06-54652000
https://www.opel.it
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