Mitsubishi, addio all’Europa. Chiude anche la fabbrica del Pajero

Mitsubishi si prepara a salutare il mercato europeo: la crisi di vendite, accelerata dall’emergenza Coronavirus, ha fatto optare il management della Casa giapponese per un riposizionamento radicale del marchio dei Tre Diamanti, che si concentrerà principalmente sul mercato asiatico e su alcuni mercati emergenti. 

E’ quanto previsto dal piano triennale “Small but Beautiful” annunciato ieri, che prevede tagli ai volumi e, per quanto riguarda il Vecchio Continente, il congelamento del lancio di nuovi modelli.

«Le vendite dei modelli esistenti continueranno. Inoltre, il servizio post-vendita e i servizi di manutenzione per i clienti Mitsubishi proseguiranno. La previsione dei costi da sostenere a causa del congelamento dell'introduzione di nuovi modelli di veicoli si è già riflessa nelle previsioni sugli utili per l'anno fiscale 2020», spiega una nota del costruttore giapponese che stima un rosso da 2,9 miliardi. 

Nel prossimo triennio, secondo quanto annunciato, Mitsubishi dovrà ridurre i costi fissi del 20% e oltre rispetto all'esercizio 2010 e concentrerà gli investimenti su regioni e tecnologie chiave per migliorare la redditività sul mercato ASEAN al fine di aumentare la propria quota di mercato a oltre l'11%.

Si rafforzerà inoltre in Africa, Oceania e Sud America e rafforzerà la gamma di modelli eco-compatibili come PHEV ed EV lanciando nuovi modelli dal 2022 e introducendo nuovi modelli tra cui SUV, pickup e MPV nel mercato Asia-Pacifico a partire dall’anno fiscale 2022.

Chiude anche la storica fabbrica Pajero Manufacturing Ltd. di Sakahogi, dove veniva costruito il longevo Mitsubishi Pajero. Per il modello più rappresentativo di Mitsubishi è arrivato il tempo della pensione dopo quasi 40 anni di carriera.