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Finalmente abbiamo una data. La nuova Mazda MX-5 verrà presentata il prossimo 4 settembre in tre Continenti diversi in contemporanea. La quarta generazione della rodaster nipponica sarà svelata in Giappone in occasione di un importante raduno organizzato per celebrare i 25 anni di storia della Miata, ma allo stesso tempo verrà mostrata anche negli Stati Uniti ed in Europa.
L'ambasciatrice del marchio Mazda
La nuova MX-5 insomma sarà protagonista di un unveiling molto speciale, addirittura di portata mondiale. E non potrebbe essere diversamente dal momento che la Miata non è solo diventata il simbolo della gamma Mazda, destinata ad ispirare tutti gli altri modelli, ma ha conquistato a tutti gli effetti, con più di 930.000 unità vendute dal 1989 ad oggi, il titolo di roadster più venduta di tutti i tempi.
Al momento sappiamo pochissimo in merito alla nuova MX-5, quindi tiriamo giù il cappello davanti ai tecnici Mazda che fino ad ora sono riusciti a non far trapelare praticamente nessun dettaglio che non volessero diffondere (in rete si trovano solo alcune foto spia che dicono veramente poco).
Più leggera: perderà 100 kg
Allo scorso Salone di New York la Casa di Horoshima ha svelato il nuovo telaio Skyactiv, che ci ha anticipato una serie di dettagli, alcuni dichiarati dal costruttore stesso, altri estrapolati analizzando in ogni dettaglio lo chassis. Prima di tutto la nuova generazione dovrebbe essere stata sottoposta ad un bella cura dimagrante, tanto da perdere fino a 100 kg rispetto all'attuale generazione che ferma l'ago della bilancia a 1.150 kg. Sicuramente una bella notizia, che dovrebbe permettere quindi di tornare ad aver quel peso prossimo a 1 tonnellata che ha caratterizzato le prime due generazioni.
Gli ingegneri gipponesi promettono inoltre che la prossima Miata avrà un baricentro ancor più basso – il motore è stato ulteriormente arretrato verso il centro della vettura - oltre ad una maggior rigidità strutturale rispetto a quanto visto sino ad ora allo scopo di promettere un livello di sicurezza più elevato. I più attenti avranno notato poi che il telaio mette in mostra un servosterzo elettrico EPAS, fondamentale per ottenere quella riduzione di peso di cui parlavamo poco fa. Non c'è da preoccuparsi però, moltissime sportive oggi montano servosterzi elettrici di questo tipo (Porsche Cayman, Boxster, ndr) senza per questo garantire un minore piacere di guida.
“Il rivestimento della bancata torna (finalmente) ad essere in acciaio lucido a vista, come sulle prime due generazioni, abbandonando la cover in plastica che avevamo visto sul modello attuale”
Si sa ancora pochissimo riguardo ai motori. Il telaio Skyactiv mette in mostra la tradizionale unità a quattro cilindri montata longitudinalmente con il rivestimento della bancata che torna (finalmente) ad essere in acciaio lucido a vista, come sulle prime due generazioni, abbandonando la cover in plastica che avevamo visto sul modello attuale.
Motorizzazioni: 1.5 e 2.0 Skyactiv-G? Un mistero
A Hiroshima potrebbero aver scelto di montare il 1.5 Skyactiv-G aspirato a benzina. Un motore che in ogni caso sarebbe rivisto profondamente rispetto alla versione da 100 CV che oggi equipaggia la Mazda3, per arrivare a sviluppare potenze nell'ordine dei 120-130 CV. Da capire se verrà offerto anche il 2.0 Skyactiv-G che potrebbe erogare potenze prossime ai 160-170 CV. Crediamo francamente che questa unità, più prestazionale, continuerà ad equipaggiare la futura MX-5, soprattutto per gli Stati Uniti che mal digerirebbero solamente il “piccolo” 1.5 in gamma.
Il rischio semmai è quello di non vederla arrivare in Europa, dove i vertici di Hiroshima potrebbero essere invogliati ad importare soltanto il motore di cilindrata inferiore, che sarebbe senz'altro quello più gettonato nel Vecchio Continente (oggi la maggior parte delle MX-5 europee sono 1.8 e non 2.0).
Design: ritorno alle origini
Non si conosce nulla infine sulla parte più golosa della vettura: la carrozzeria. Anche in questo caso sembra che a Hiroshima siano voluti tornare alle origini, adottando quel design puro e costituito da poche, semplici linee che da sempre caratterizzano la MX-5. Difficile quindi ipotizzare che il design Kodo così come lo conosciamo oggi verrà trasferito in toto sulla nuova Miata, tanto che uno dei vertici Mazda ha recentemente dichiarato: “La Mazda6 rappresenta il massimo sviluppo del Kodo Design in una direzione. La futura MX-5 sarà la massima espressione del Kodo Design nella direzione opposta.”
Il countdown è dunque iniziato. Appuntamento al prossimo 4 settembre per l'unveiling ufficiale e poi naturalmente al prossimo Salone di Parigi dove ci sarà il primo contatto con il grande pubblico europeo.
Mazda
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https://www.mazda.it/
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