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Per l'erede della Aventador la Casa di S.Agata ha scelto di rivelarci i suoi dettagli un poco alla volta: vi abbiamo già raccontato del motore V12 aspirato e delle sue straordinarie qualità e dei suoi 1.015 cavalli; ora andiamo "sottopelle" per vedere la struttura della LB744 che ha come base un telaio di ispirazione aeronautica interamente di fibra di carbonio che, proprio per la sua affinità con il leggero mondo degli aerei, prende il nome di "monofuselage". Ok, i compositi di carbonio non sono una novità assoluta, ma in questo caso si aggiunge una tecnologia ancora esclusiva. Di solito la parte frontale delle supersportive fa convivere in parti simili l'alluminio e il carbonio (così era anche la "vecchia" Aventador) , per ragioni di robustezza e di sollecitazioni, mentre la nuova Lambo è interamente di fibra di carbonio forgiata, un processo in cui si utilizza un composito di fibre corte e resine impregnanti che la Casa ha già brevettato e usato su alcune applicazioni sin dal 2008.
Un grande progresso in termini di leggerezza e rigidezza rispetto all'alluminio: i compositi servono anche per le zone a sezione tronco-conica degli assorbitori longitudinali anteriori, che hanno resistenza doppia. Il risparmio nel peso è del 10% nel totale con una punta del 20% per la struttura anteriore), cosa che va a compensazione del maggior peso dovuto alle unità elettriche e delle batterie che, come si vede bene dalla sezione della trave centrale, occupano il luogo che in precedenza era dedicato all'albero di trasmissione. Quel che si guadagna qui è la rigidità torsionale, passata a 40.000 Nm/grado. Un ben 25% netto in più del modello che va a sostituire. A tenere insieme parafiamma, montante A e vasca anteriore c'è il Rocker ring, un componente unico in CFRP (Carbon Fiber Reinforced Plastic) cui è demandata la rigidezza complessiva dell'insieme. Per la copertura del tetto si sfrutta una tecnologia più classica, quella della fibra pre-impregnata tratta in autoclave, cosa che permetterà al cliente di personalizzare il tetto.
La scelta per il telaio posteriore che deve reggere il V12 ibrido è ricaduta su un progetto disegnato ex-novo e realizzato con leghe di alluminio ad alta resistenza in cui spiccano due importanti fusioni cave nella zona dei duomi posteriori, che integrano gli attacchi della sospensione posteriore e dei supporti motore su unico componente con sezione di inerzia chiusa, cosa che garantisce una sensibile riduzione del peso, incremento in rigidezza e meno saldature.
Lamborghini
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https://www.lamborghini.com/it-en
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