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Carrara – La presentazione della Swift 4x4 con il nuovo motore benzina DualJet è stata l'occasione ideale per intervistare Junya Kumataki, Presidente di Suzuki Italia, che ci ha svelato importanti scenari sul futuro della Casa di Hamamatsu.
In Italia siamo abituati a considerare Suzuki come un costruttore di nicchia. Ma se andiamo a vedere i numeri che ottiene nel mondo c'è veramente da ricredersi. In che misura?
«Nel 2013 Suzuki ha venduto 2.900.000 vetture nel mondo, un risultato importantissimo che ci colloca al nono posto nella classifica dei costruttori mondiali. E considerate che noi abbiamo un solo brand, vendiamo tutte queste automobili solo con marchio Suzuki, mentre in classifica ci sono anche Gruppi automobilistici con più marchi (come per esempio PSA, ndr), che sommano i risultati ottenuti dai diversi brand. Spesso si pensa a Suzuki come ad un costruttori di nicchia, specialmente nel nostro Paese, ma in realtà a livello mondiale non è affatto così! A questo poi si devono aggiungere 2.700.000 motociclette vendute ogni anno.»
Oggi dove siete presenti? In Italia quando siete arrivati?
«Abbiamo 36 stabilimenti in 25 Paesi del mondo e le nostre auto vengono vendute in più di 170 mercati. Siamo presenti in Italia dal 1969. Siamo partiti con le moto, iniziando a commercializzare la mitica Titan. Poi nel 1982 arrivano anche le auto, con la mitica Jimny, grazie a un importatore, il celebre Romano Artioli. Nel 1995 infine nasce Suzuki Italia, che da questo momento è presente in maniera ufficiale nel nostro Paese e non più con un importate».
Qual è la vostra quota di mercato nel mondo e in Italia? Qual è il vostro prossimo obiettivo in termini di vendite?
«Sul mercato mondiale auto abbiamo conquistato una quota di mercato del 3,78%, mentre in Italia siamo all'1,2%, ma a fine settembre abbiamo registrato una crescita addirittura del 21,1% per cui stiamo crescendo moltissimo anche qui. Quest'anno puntiamo in ogni caso a raggiungere quota 3 milioni di auto nel mondo.»
Quanto conta Swift per il mercato mondiale di Suzuki?
«La nostra Suzuki Swift è un'auto disegnata per il mercato globale. Tutte le Swift vendute nel mondo sono uguali. Oggi questo modello viene venduto oltre che in Giappone anche in Europa, in Cina, in India e praticamente in tutto il mondo e per questo viene prodotta in diversi stabilimenti nel mondo, in Thailandia, India e Giappone».
Molti dei vostri concorrenti stanno lavorando, o hanno già presentato, tecnologie hybrid e persino plug-in. Quando vedremo una Suzuki ibrida?
«Certamente Suzuki sta lavorando sull'ibrido ma anche sull'idrogeno e altre tecnologie innovative. Ma questi progetti riguardano il nostro futuro. Oggi stiamo lavorando duramente per ottimizzare, migliorare e rendere sempre più efficienti le tecnologie tradizionali. Attualmente riusciamo a trasformare in energia il 32%, ma noi stiamo puntando a raggiungere un efficienza del 40% ottimizzando le tecnologie tradizionali.»
È una questione di costi?
«La cosa più importante per noi è sviluppare tecnologie efficaci ma soprattutto accessibili dal punto di vista dei costi per il grande pubblico. Ibrido, elettrico e idrogeno oggi rimangono tecnologie molto costose e non tutte le persone possono permettersele. In futuro probabilmente la situazione sarà diversa e anche queste tecnologie diventeranno più accessibili, ma oggi non è così. Questa è la nostra filosofia: tecnologie efficaci e accessibili, oggi. Vogliamo produrre automobili per tutti».
“Questa è la nostra filosofia: tecnologie efficaci e accessibili, oggi. Vogliamo produrre automobili per tutti”
Perché avete scelto di portare la trazione integrale perfino su una vettura di segmento B come la Swift?
«Per rispondere a questa domanda bisogna risalire alle origini del nostro marchio. Il Giappone è una terra prevalentemente montuosa. L'80% del territorio è costituito da montagne e questo è il motivo per cui le persone in Giappone vogliono automobili 4x4. Quasi tutti i modelli venduti in questo Paese sono offerti anche in versione a trazione integrale, persino i furgoncini o le piccole kei-car! Per noi giapponesi quindi è naturale avere auto di ogni tipo a quattro ruote motrici».
A Parigi è arrivata la nuova Vitara. In futuro vedremo anche una Grand Vitara?
«Non vogliamo abbandonare il segmento della Grand Vitara ma in questo momento non abbiamo annunci da fare in questa direzione. Non dimentichiamoci però che il nome del modello originale è “Vitara”. Solo successivamente è arrivato il nome “Grand Vitara”. Inoltre dobbiamo anche tenere presente che il mercato ora è tutto orientato al downsizing, anche nel segmento dei SUV».
Non pensate di perdere clienti alla ricerca di un'auto più spaziosa?
«Downsizing non significa automaticamente auto più piccole. La nuova Vitara per esempio offre un abitacolo grande tanto quello della Grand Vitara. Cambia il nome ma i contenuti rimangono quelli di sempre, tanto che abbiamo praticamente lo stesso bagliaio (375 litri la nuova Vitara contro i 398 litri della precedente Grand Vitara, ndr). Ci siamo impegnati a realizzare una vettura che non costringe a rinunce rispetto alla precedente Grand Vitara ma che soprattutto le persone desiderano avere».
Il pianale della nuova Vitara è lo stesso della S-Cross, giusto?
«Sì, le due vetture sfruttano la stessa base meccanica con possibilità di trazione integrale AllGrip».
Quando arriverà la nuova Swift?
«Swift è un'auto che punta moltissimo sullo stile. Un'auto che piace e che le persone desiderano possedere e guidare prima di tutto per il suo design. Continueremo a fare un'auto di questo tipo, ovviamente, capace di far esclamare “Wow!” a chiunque la incontri. E continueremo ad offrirla anche in versione 4x4. Tra un paio d'anni però abbiamo in programma il lancio anche di un nuovo modello di segmento B, che si affiancherà alla Swift...».
Un crossover compatto, come chiede il mercato?
«No, non sarà un crossover.»
Non può essere un modello rivale della stessa Swift. Quindi cosa ci dobbiamo aspettare?
«Sarà sempre una vettura di segmento B, ma più funzionale e concreta rispetto alla Swift, capace di offrire spazio all'interno paragonabile ad una vettura di segmento C. Swift resterà il nostro prodotto per chi vuole distinguersi con stile, mentre la nuova vettura baderà di più al sodo».
“Siamo già al lavoro sulla prossima generazione di Jimny. Quindi state certi: prima o poi arriverà!”
Una sorta di Celerio, come filosofia, ma di segmento B?
«Qualcosa del genere. Vedrete, vi stupiremo!»
Jimny è in produzione ormai dal 1998. Quando vedremo la nuova generazione?
«È molto difficile sostituire il Jimny perché è un'auto che ancora oggi ha un grande successo. Del resto siamo davanti ad un modello icona, che ha sempre riscosso enormi consensi, fin dalle prime versioni SJ, LJ, Samurai e Jimny. È un'auto che ancora oggi non ha un reale competitor. Voi dite che le persone vogliono un nuovo modello? Io dico che a volte le persone non vogliono cambiare. Bisogna quindi bilanciare questi due aspetti, per questo sviluppare il nuovo concept per il Jimny è un lavoro davvero molto complesso. In ogni caso siamo già al lavoro sulla prossima generazione. Quindi state certi: prima o poi arriverà!».
Per i motori diesel avete una partenrship improtante con Fiat. Continuerà anche in futuro? State lavorando su un nuovo 2.0 litri con cui sostituire il 1.9, ormai un po' datato?
«La nostra partnership con Fiat prosegue anche se ci sono delle differenze sostanziali tra i motori a gasolio che offriamo. Il 1.3 DDiS per esempio è un progetto di origine Fiat ma noi lo costruiamo autonomamente su licenza nei nostri stabilimenti. Il 1.6 DDiS invece lo prendiamo già fatto dalla Fiat. Questi due motori continueremo ad utilizzarli anche nel futuro, mentre non credo che ci serviremo ancora del 1.9. Oggi con cubature più piccole si riescono ad ottenere grandi prestazioni e minori consumi, quindi i motori vicino ai 2.0 litri di cilindrata non ci sembrano più così utili per la nostra gamma».
Una Suzuki Jimny dimostra di cosa è capace trainando una bisarca da 30 tonnellate al 4x4 Fest 2014
Suzuki
C.so Fratelli Kennedy, 12
Robassomero
(TO) - Italia
800 452 625
https://auto.suzuki.it/index.aspx
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