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Stephan Winkelmann, numero uno di Lamborghini, ha parlato chiaro. Dopo l’Aventador Ultimae, sportiva equipaggiata da un V12 a benzina da 769 CV, la Casa di Sant’Agata lavorerà sull’ibrido. In un’intervista rilasciata ai colleghi di Autocar infatti, Winkelmann ha preannunciato che la vettura che prenderà il posto di Aventador, in programma per il 2023, continuerà a montare un motore V12, ma verrà supportato da un’unita elettrica. Sarà quindi un plug-in hybrid incentrato esclusivamente sulle prestazioni, a cui verrà affidato il delicato compito di migliorare le performance della versione uscente senza perderne però il carattere.
La tecnologia, in parte, esiste già. Il CEO dell’azienda bolognese infatti ha spiegato che gli ingegneri partiranno da un modello più simile a Lamborghini Sián, per sfruttare il know-how sviluppato durante questi anni a cominciare dall’impiego dei supercondensatori impiegati al posto delle tradizionali batterie al litio. Una tecnologia che, comunque, non è sufficientemente ecologica per soddisfare le normative sempre più stringenti imposte dall’Unione Europea, motivo per cui non sarà presente sui successori di Aventador in produzione dal 2023.
Il prossimo anno, ha assicurato Winklemann, sarà anche l’occasione per presentare nuove evoluzioni di Huracán e Urus, con la prima che non verrà rivista completamente prima del 2024 e la seconda che potrebbe beneficare a sua volta di un powertrain ibrido.
Lamborghini
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Sant'Agata Bolognese
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https://www.lamborghini.com/it-en
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