Frank Meijer: «La Hyundai ix35 Fuel Cell a idrogeno è realtà. E' già sul mercato»

Frank Meijer: «La Hyundai ix35 Fuel Cell a idrogeno è realtà. E' già sul mercato»
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Abbiamo posto a Frank Meijer, Head of FCEV, HME una serie di domande per capire quali siano le reali potenzialità dell'auto alimentata a idrogeno, in vista del lancio della nuova Hyundai ix35 Fuel Cell
7 aprile 2014

Milano - Il colosso coreano batte tutti sul tempo e presenta per la prima volta in Italia la versione definitiva, pronta alla commercializzazione, della Hyundai ix35 Fuel Cell alimentata ad idrogeno. Non un prototipo o una show car, ma un'auto fatta e finita, pensata per finire tra le mani di reali clienti in tutto il mondo, specialmente in California e in Sud Corea, ma anche in Europa. 

 

E' vero, altri costruttori si sono cimentati nello sviluppo della tecnologia con pila a combustibile (Honda, Toyota, Mercedes-Benz, ndr), ma è altrettanto vero che fino ad ora hanno mostrato al mondo soltanto dei prototipi marcianti, ben lontani - si parla di almeno due anni - dall'essere messi in produzione per una reale commercializzazione.

 

In attesa della prova completa, dove vi spiegheremo tutti i dettagli della nuova Hyundai ix35 Fuel Cell, abbiamo parlato a lungo con Frank Meijer, Head of FCEV, HME (Hyundai Motor Europe), a cui abbiamo potuto rivolgere una serie di domande per capire quali sono le reali potenzialità dell'auto alimentata a idrogeno.

 

Hyundai sta sviluppando la tecnologia Fuel Cell in tutti i principali Continenti o soltanto negli Stati Uniti?

«La strategia di Hyundai Motor Company per quanto riguarda la tecnologia Fuel Cell a idrogeno si concentra in tre macro-aree del mondo. Oltre naturalmente alla Corea del Sud, che rappresenta il nostro mercato domestico, concentriamo i nostri sforzi negli Stati Uniti, in particolare a Los Angeles, in California - la zona più sensibile alle tematiche ambientali in America - ma anche in Europa».

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La Hyundai ix35 Fuel Cell alimentata a idrogeno si distingue rispetto ad un modello tradizionale benzina o diesel soltanto per la diversa griglia della calandra anteriore

 

Un grande limite per la diffusione dell'auto alimentata ad idrogeno è rappresentata dalla mancanza di stazioni di rifornimento. Com'è la situazione in Europa?

«Attualmente in Europa esistono 37 stazioni di rifornimento per l'idrogeno. Praticamente tutte sono in grado di effettuare il rifornimento a 700 bar di pressione, una caratteristica che permette di immagazzinare molto più idrogeno rispetto al passato, quando generalmente si usavano pressioni di 350 bar».

 

Quante auto a idrogeno ci sono oggi in Europa? Che ruolo gioca Hyundai attualmente?

«Oggi in Europa circolano circa 179 auto alimentate a idrogeno, di cui circa 40 sono realizzate da Hyundai. L'aspetto che ci differenzia da tutti i nostri competitor è però che mentre le nostre auto sono pronte per la commercializzazione, modelli definitivi, di serie, assemblati su normali linee di assemblaggio nei nostri stabilimenti, quelle dei concorrenti sono soltanto ancora dei prototipi. Questo significa che Hyundai è arrivata per prima nello sviluppo della tecnologia Fuel Cell e che ha maturato un vantaggio di circa due anni rispetto alla concorrenza in questo campo».

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Una delle due bombole che racchiude l'idrogeno a 700 bar di pressione

 

Quanto costa costruire una stazione di rifornimento di irogeno dal "prato verde"?

«Hyundai è già pronta ad avviare la produzione. Ora bisogna solo risolvere i problemi legati alle infrastrutture, ovvero alle stazioni di rifornimento. Come ho detto, attualmente in Europa abbiamo 37 stazioni, che possono sembrare poche ma dobbiamo considerare che sono concentrate in pochi Paesi, come la Gran Bretagna, i Paesi scandinavi e la Germania, realtà dove i Governi stanno contribuendo molto in termini economici alla realizzazione delle stazioni di rifornimento. Un aspetto fondamentale se pensiamo che una nuova stazione costa da 1,5 a 2 milioni di euro».

 

Si tratta di una cifra enorme, difficle da trovare senza l'appoggio dei governi...
«Una cifra senza dubbio alta ma che prevede la costruzione ex-novo di un impianto. Se si sfrutta un distributore già esistente, a cui viene aggiunta l'erogazione di idrogeno a fianco dei combustibili tradizionali si riescono ad abbattere drasticamente questi costi. Noi per esempio a Francoforte ci riforniamo di idrogeno presso un distributore Eni vicino alla sede di Hyundai Motor Europe, che offre benzina, diesel, metano GPL e idrogeno».

Quando arrivarono sulle strade le prime automobili, a fine '800, non c'erano i distributori e bisognava recarsi in drogheria per acquistare il carburante. Col tempo si è sviluppata una rete infrastrutturale e pensiamo che possa succedere lo stesso con l'idrogeno

 

State puntando con convinzione sulla tecnologia Fuel Cell, arrivando sul mercato per primi con un prodotto di serie. La quasi totale assenza di una rete di distribuzione non vi spaventa?

«La mancanza di una rete di distribuzione dell'idrogeno non ci spaventa. Del resto non è la prima volta che si verifica una situazione del genere. Quando arrivarono sulle strade le prime automobili, a fine '800, non c'erano i distributori e bisognava recarsi in drogheria per acquistare il carburante. Col tempo si è sviluppata una rete infrastrutturale e pensiamo che possa succedere lo stesso con l'idrogeno, fino ad ad arrivare ad avere un centinaio di distributori di idrogeno in Europa nel prossimo futuro».

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Il sistema multimediale offre anche la funzione Blue Drive, dove viene visualizzato in tempo reale la modalità di funzionamento del sistema

 

Quando avete deciso di investire sull'idrogeno?

«Hyundai investe nell'idrogeno dal 1998, quindi da più di 15 anni. La prima auto a idrogeno viene costruita nel 2000 utilizzando la base della Sante Fe. Ne vengono realizzati solo pochi esemplari prototipali. Nel 2005 arriva la nostra seconda auto a idrogeno, costruita utilizzando una Tucson, mentre nel 2009 è il momento di presentare il prototipo della ix35 fuell cell, destinata a venire sostituita nel 2012 dall'attuale modello, quello definitivo, pronto per il mercato, che rimarrà in produzione fino al 2017, quando vogliamo iniziare la produzione in larga scala dei modelli fuel cell».

 

Perché avete scelto di andare controcorrente, puntando per primi sul Fuel Cell e non su un'altro tipo di tecnologia?
«È chiaro che tutti i costruttori sono impegnati a ridurre emissioni e consumi. Le nostre città devono fare i conti con problemi di inquinamento quindi bisogna trovare nuove soluzioni, che permettano allo stesso tempo di essere sempre meno dipendenti dai Paesi medio-orientali produttori di petrolio. A nostro avviso la tecnologia Fuel Cell rappresenta una scelta vincente perché riesce a proporre tutti i vantaggi delle auto elettriche eliminando però tutti gli aspetti limitanti delle auto a batteria. I più grossi difetti dell'auto elettrica riguardano la ridotta autonomia e i lunghissimi tempi di ricarica delle batterie, che solitamente, con una normale presa domestica, richiedono 8 ore. Un pieno di idrogeno invece richiede circa 3 o 4 minuti per essere effettuato, mentre l'autonomia della nostra ix35 Fuel Cell arriva a 594 km. In più la tecnologia Fuel Cell garantisce lo stesso piacere dell'auto elettrica, con il massimo valore di coppia subito disponibile alla minima pressione del pedale dell'acceleratore e grande silenziosità di marcia. In ogni caso attualmente offriamo anche alcuni modelli ibridi ed elettrici - per ora non in Europa - Sonata Hybrid venduta in Corea del Sud e in Usa o la i10 EV in Corea».

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Il bocchettone di rifornimento ricorda di alimentare la ix35 Fuel Cell soltanto con idrogeno

 

Come funziona la ix35 Fuel Cell alimentata ad idrogeno?

«Il powertrain della ix35 Fuel Cell è composto da un normalissimo motore elettrico e da due serbatoi di idrogeno. Ne abbiamo installati due per bilanciare meglio i pesi della vettura. Poi al centro troviamo la pila a combustibile, che trasforma l'idrogeno in energia elettrica, ma anche una più classica batteria dove viene immagazzinata l'energia in eccesso e quella recuperata durante le fasi di decelerazione e frenata. Nel sistema multimediale c'è anche la funzione Blue Drive che visualizza in tempo reale il funzionamento del powertrain, con l'idrogeno che alimenta la fuel cell oppure la frenata che recupera preziosa energia da immagazzinare nella batteria».

 

Come cambia la ix35 alimentata ad idrogeno rispetto a quella tradizionali con classici motori benzina e diesel? A cosa bisogna rinunciare?

«A niente. La ix35 Fuel Cell si fa riconoscere soltanto per la diversa calandra anteriore cromata. Per il resto è identica ad una normalissima ix35. Siamo davvero orgogliosi poi di poter dire che la ix35 Fuel Cell offre prestazioni paragonabili a quelle della ix35 1.7 turbo diesel CRDi. La vettura a idrogeno può raggiungere i 160 km/h e offre circa 600 km di autonomia.»

La tecnologia Fuel Cell rappresenta una scelta vincente perché riesce a proporre tutti i vantaggi delle auto elettriche eliminando però tutti gli aspetti limitanti delle auto a batteria

 

La precedente pressione di 350 bar a cui veniva stivato l'idrogeno nelle bombole era già terribilmente elevata. Oggi per farcene stare di più lo utilizzate ad una pressione di 700 bar, un valore davvero spaventoso. E' come portarsi in macchina una bomba, la ix35 Fuel Cell può considerarsi davvero sicura?

«La sicurezza è stato uno degli aspetti principali su cui ci siamo concentrati. Abbiamo sottoposto la ix35 Fuell Cell a numerosissimi crash test, persino a quelli, severissimi, che vengono effettuati negli Stati Uniti dalla NHTSA. A seguito di queste prove possiamo dire senza alcun problema che la nostra auto a idrogeno è sicura tanto quanto un'auto più tradizionale a benzina. Le auto normali trasportano a bordo la benzina, all'interno di serbatoi in plastica piuttosto semplici. Il nostro serbatoio per l'idrogeno invece è davvero sofisticatissimo perché viene realizzato con una struttura multi-strato che prevede alluminio, poi materiale plastico e infine fibra di carbonio rinforzata. Abbiamo realizzato test durissimi, completando 4 milioni di km, sia nella Death Valley negli Stati Uniti, dove le temperature superano facilmente i 50° C, ma anche in Svezia, con climi freddissimi che hanno messo a dura prova la nostra tecnologia».

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Sotto al cofano si nasconde un classico motore elettrico. In frenata la ix35 Fuel Cell recupera energia da stivare in una batteria

 

Ci sono ancora problemi di avviamento a freddo, come avevamo riscontrato sul prototipo di alcuni anni fa?
«No, questi problemi si verificavano a temperature rigidissime sul veicolo di pre-serie, presentato nel 2009. Oggi sulla ix35 Fuel Cell pronta per il mercato non abbiamo più questo inconveniente. Il massimo che può capitare, alle temperature bassissime è di ritrovare un pochino d'acqua emessa dallo scarico, tutto qui. Al massimo si può rischiare di scivolare sull'acqua ma niente di più (ride, ndr).»

 

In termini di manutenzione cosa richiede la ix35 Fuel Cell?

«Non c'è traccia di olio motore, il che è già un gran vantaggio. Ci sono dei filtri dell'aria da sostituire periodicamente, ma sono normalissimi filtri come quelli che troviamo sulle auto tradizionali, così come occorre mantenere in ordine l'impianto di raffreddamento. Nessun operazione particolare in ogni caso».

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Hyundai è il primo costruttore a presentare sul mercato un'auto di serie alimentata ad idrogeno

 

Quanto costa un pieno di idrogeno (5 kg)?

«Un pieno di idrogeno costa circa 50 euro. C'è un accordo a livello internazionale per cui l'idrogeno non può superare un costo di 10 euro/kg».

 

Dove avete effettuato il pieno alle ix35 Fuel Cell qui in Italia?

«Ad Arluno, alle porte di Milano, all'interno della fabbrica Linde, che è un'azienda leader nella distribuzione di idrogeno».

 

Quali sono i prezzi della ix35 Fuel Cell? Potranno acquistarla i clienti privati?
«Al momento non possiamo ancora parlare di prezzi perché siamo in una fase di pre-lancio. L'obiettivo, non so quando si riuscirà a raggiungere – tra tre o cinque anni, dipende da come di evolverà il mercato – è quello di realizzare auto Fuel Cell che costino come modelli diesel o ibridi. Per il momento non potranno acquistarla i clienti privati, proporremo la ix35 Fuel Cell ad Enti pubblici ed Aziende private».

 

Quanto auto sareste pronti a realizzare oggi?

«Al momento siamo pronti a sostenere una produzione di 1.000 ix35 Fuel Cell».

 

Dove viene prodotta la ix35 alimentata ad idrogeno?

«Mentre il 90% delle Hyundai vendute in Europa sono prodotte nel Vecchio Continente, negli stabilimenti della Repubblica Ceca ed in Turchi, la ix35 Fuel Cell viene prodotta nello stabilimento di Ulsan, in Sud Corea».

 

 

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