Francia: le auto cinesi non avranno gli incentivi, compresa la Dacia Spring e Tesla

Le nuove normative prevedono che vengano prese in considerazione anche le emissioni del processo di produzione. Le vetture prodotte in Cina, paese in cui vengono ampiamente utilizzate fonti di energia fossili - soprattutto il carbone - sono in forte svantaggio nella corsa agli incentivi. La scelta di modificare l'accesso agli incentivi da parte della Francia arriva dopo l'indagine anti-dumping aperta dalla Commissione europea riguardo alle auto elettriche prodotte in Cina.

Il governo francese ha svelato ieri la lista delle vetture che potranno avere accesso agli incentivi. Si tratta di 24 auto elettriche del gruppo Stellantis e cinque di Renault. La Tesla Model Y, essendo prodotta in Germania, potrà usufruire dell'ecobonus. La Model 3, invece, essendo assemblata in Cina è rimasta esclusa. Una situazione simile si registra anche in casa smart, con la #1 prodotta in Cina esclusa e la ForTwo, assemblata in Francia, compresa. Altri modelli prodotti in Cina, come la BMW iX3, non sarebbero comunque stati inclusi per via del prezzo troppo alto.

"Centinaia di milioni di euro di fondi pubblici sono stati destinati a vetture con un pessimo impatto sull'ambiente - ha osservato il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire -. Per poter accedere al bonus, un veicolo elettrico deve avere un impatto sull'ambiente limitato durante il processo di produzione e quello di trasporto". È stato lo stesso presidente, Emmanuel Macron, a volere un provvedimento che favorisse le vetture elettriche francesi ed europee rispetto a quelle cinesi.