Fioravanti: «Nuova Nissan Qashqai? Fedele al passato ma ricca di sorprese»

Fioravanti: «Nuova Nissan Qashqai? Fedele al passato ma ricca di sorprese»
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Marco Fioravanti, General Manager Product Planning and Strategy di Nissan, ci ha spiegato i segreti della nuova Nissan Qashqai, che ha l'obiettivo di ripetere lo strepitoso successo del primo modello
24 gennaio 2014

Madrid -  Quando un modello ottiene un successo grande come quello della Nissan Qashqai, che di fatto, quando è nata nel 2006, ha inventato il segmento dei crossover, conquistando una miriade di clienti in tutto il mondo e scatenando la concorrenza a sviluppare auto analoghe nel tentativo di arginarne le vendite straripanti della casa giapponese, è sempre difficile rimettere mano al progetto.

 

Il rischio è quello di non ripetere lo stesso strepitoso risultato commerciale, perdendo la leadership di un intero segmento. Con la nuova Nissan Qashqai però, che giunge così alla seconda generazione, i vertici del costruttore giapponese sono praticamente certi di continuare a fare grandi numeri sul mercato.

 

Il perché ce lo ha spiegato Marco Fioravanti, General Manager Product Planning and Strategy di Nissan.

 

La prima Qashqai era una scommessa. La nuova, invece, si pone già degli obiettivi importanti dettati dal successo della precedente generazione. Quali sono le differenze nell'approccio al progetto?
«Con la vecchia Qashqai non si sapeva effettivamente come sarebbe andata. Sostituivamo Almera e Primera, due auto diverse, con un modello diverso. La pressione in quel caso era quella. Con la nuova avevamo la pressione di dare seguito ad un successo perché il rischio, in questi casi, è sempre quello di essere troppo vicini al passato, e quindi di non offrire nulla di nuovo, o di essere troppo distanti e quindi di andare a creare qualcosa di completamente diverso. Il segreto, secondo noi, è quello di mantenere fedeltà al passato aggiungendo tante nuove sorprese».

nuova nissan qashqai (12)
La nuova Nissan Qashqai è stata riprogettata da cima a fondo ed è molto più ricca e tecnologica che in passato

 

Il family feeling tra Qashqai e X-Trail è molto marcato. Non c'è il rischio di essere noiosi o ripetitivi?
«Le precedenti Qashqai e X-Trail potevano essere fatte da due diversi brand, non avevano nulla in comune sotto il profilo stilistico. Quello tra Qashqai e X-Trail, ma non solo visto che anche Micra ed altri modelli della gamma hanno adottato soluzioni stilistiche analoghe, è voluto ed ovviamente è voluto che si noti. Senza arrivare agli eccessi di alcuni competitor, in ogni caso, il family feeling è sì molto marcato ma poi osservandole dal vivo fanno due effetti molto diversi risultando, appunto, due modelli completamente distinti».

 

La ricerca di una identità Nissan significa che Qashqai veniva percepito quasi come un brand a sé dalla gente?
«Sì, il successo di Qashqai è stato fortissimo e come spesso accade in questi casi il nome proprio dell'oggetto stava superando quello dell'azienda che lo produce. Sostanzialmente era un brand nel brand. Abbiamo così pensato, proprio anche cercando una identità stilistica comune, di posizionare Qashqai nel cuore della gamma, andando a creare un'immagine Nissan più forte che scaturisce dalla V che caratterizza inequivocabilmente il frontale. L'obiettivo era dunque quello di portare la gente a dire che questa è una Nissan e non solo una Qashqai. Nissan ha una storia, ha una tradizione di ottant'anni ed andava valorizzata».

L'obiettivo è quello di portare la gente a dire che questa è una Nissan e non solo una Qashqai

 

Quali sono i punti forti del vecchio e del nuovo Qashqai?
«Le due generazioni hanno un'equazione value for money molto positiva. Qashqai è sempre stato forte per questo, anche perché abbiamo adottato politiche di prezzo che hanno portato i listini ad alzarsi di poco solo a fronte di un'aumento delle dotazioni. Non abbiamo mai aumentato solo il money, dunque, ma abbiamo migliorato il value lavorando su tutte le variabili che pensavamo si potessero migliorare in funzione dei clienti che man mano sono arrivati a questo modello».

nuova nissan qashqai (27)
La nuova calandra con design a V, simile a quelli di altri modelli della gamma, ha lo scopo di identificare subito la nuova Qashqai come una Nissan

 

Qashqai è un grande successo in Italia e la sua nazionalità, vista la posizione che ricopre nei confronti anche di questo modello, non sembra un caso.
«Nissan è un'azienda multinazionale, multietnica, e come altri Paesi anche l'Italia al suo interno ha portato molto. Come altri anch'io ho portato parte della mia cultura da italiano e, nonostante sia 14 anni che vivo all'estero, penso sempre all'Italia come una realtà eccezionale. L'Italia come mercato ha contato molto nella definizione del nuovo modello, ma la forza di questa macchina, in realtà, è che è forte in tutti i mercati. Quello che speriamo oggi è che passi indenne la maledizione del secondo modello anche se già dalle prime prove su strada dei giornalisti ci siamo resi conto di aver centrato l'obiettivo. Siamo in un momento della nostra storia molto positivo, siamo un'azienda che mira ad obiettivi di profittabilità e di crescita di volume molto importanti entro il 2016 ed essere partiti col piede giusto con la seconda generazione Qashqai ci offre qualche certezza in più».

nuova nissan x trail 30
La nuova Nissan X-Trail ha ispirato il design della Quasqai di seconda generazione, da cui si differenzia però per dimensioni maggiori e per la presenza di sette posti (Di fatto non esisterà più la Qashqai+2)

 

Qashqai non ci sarà a sette posti, visto che questo ruolo sarà di X-Trail. E' possibile dunque che arrivi una versione Nismo o addirittura di una carrozzeria "coupé"?
«Juke ha dimostrato che si può osare molto in termini di stile sulle vetture. Il trend di mercato è evidente ed anche casi come la Evoque lo dimostrano. Esiste un movimento in questa direzione che si sta evolvendo e noi lo stiamo osservando soprattutto per Qashqai, su cui abbiamo possibilità di fare molto a partire, perché no, da una versione Nismo... di cui è comunque presto per parlare. La mia funzione è quella di guardare da oggi a tre anni e quindi parlare solo di coupè sarebbe sbagliato. Ci saranno delle sorprese, ma non posso ancora anticipare nulla».

 

Ha citato Evoque. Togliendo per un istante la divisa Nissan, come la trova?
«E' certamente una gran bella macchina, i numeri lo dimostrano. Ma in assoluto mi ha stupito una cosa, ovvero che il prototipo sia rimasto quasi uguale al prodotto di serie. Hanno messo su strada una concept car e personalmente mi piace molto. Juke ha seguito la stessa strada, ha lo stesso "indice di rottura" e non è un caso che entrambe abbiano avuto successo».

Nissan è un'azienda multinazionale, multietnica, e come altri Paesi anche l'Italia al suo interno ha portato molto

 

Come è nata l'idea del CVT con funzione di cambio sequenziale? Sembra davvero di guidare un doppia frizione che unisce i vantatti, in città, del normale CVT.
«Jatco è 100% proprietà Nissan ed è un nostro fornitore. All'inizio eravamo relativamente scettici, pensavamo fosse una storia di marketing di chi ce lo proponeva. Il cambio ha una nuova generazione di hardware su cui è possibile adottare una versione di hardware specificatamente studiata per l'Europa. Il cambio di base è dunque un CVT e si comporta come un CVT quando si va in città e sino a quando non si entra in una soglia di fastidio. Quando si accelera o si alza il ritmo il cambio lavora esattamente come un cambio a doppia frizione, assicurando un feeling sonoro e di guida da cambio manuale ma senza shock o attese inutili nelle cambiate. Strano a dirsi per un CVT ma oggi, e le prove dei giornalisti ce lo confermano, è talmente veloce e piacevole da guidare che ci sta facendo seriamente pensare di proporre i paddle al volante per una cambiata manuale. La cosa ha stupito anche i vertici Renault che dopo aver letto le prime recensioni ci hanno chiesto tre Qashqai automatiche per alcune prove...»

nissan qashqai premier limited edition (6)
Completamente ripensati anche gli interni. Anche in Europa arriverà il nuovo CVT con simulatore di cambiata sequenziale

 

Come mai avete scelto un milledue quattro cilindri in luogo del tre cilindri che avevate già? Non è una scelta in controtendenza?
«Micra e Note hanno un milledue tre cilindri sovralimentato molto interessante. Ma per Qashqai volevamo un motore diverso, più progressivo, silenzioso, perché uno degli obiettivi era di arrivare ad avere un livello di insonorizzazone eccezionale. Il tre cilindri non ci offriva tutte queste certezze e noi invece volevamo avere un motore perfetto. E questo lo era».

 

Arriverà una versione ibrida?
«Abbiamo una posizione forte in termini di elettrico ed abbiamo potuto analizzarlo bene in fase di progettazione. Quello che siamo riusciti a fare con i nuovi motori, cambi, aerodinamica e telaio di Qashqai, però, ci ha portato ad abbattere il livello di emissione in modo molto deciso e quindi una versione ibrida non sarebbe molto utile. Posso dire con certezza, insomma, che una versione ibrida su Qashqai non arriverà. Quello che posso dire, piuttosto, è che ci sarà un crossover globale che potrebbe avere un ibrido, cosa che per altro abbiamo già in America col Pathfinder».

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