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La 127, lanciata nell’aprile 1971, rappresenta perfettamente un periodo di grande splendore della Fiat, forse il migliore, dove la superiorità in questo segmento del Gruppo torinese era assoluta. Un primato lungo, che proseguirà con la Uno e parzialmente con la Panda, destinato purtroppo poco alla volta ad essere eroso dalla concorrenza.
La Fiat 127, al momento del lancio, era nettamente il modello più moderno della sua classe, ed assieme alla di poco antecedente 128, ed alla cugina A112, consentì alla Fiat di vendere in quegli anni più di chiunque altro.
Erede della mitica 850
Il salto generazionale rispetto alla macchina che sostituiva, la 850, era epocale, passando da uno schema “tutto dietro” ad uno “tutto avanti”: unico punto in comune, il propulsore, portato però a 903cc di cilindrata e montato trasversalmente. Questo 4 cilindri aste e bilancieri da 47 cv, seppure anziano, non rappresentò però un handicap, anzi lo si può definire per generosità e robustezza tra i più riusciti della storia Fiat, tanto che arriverà, 46enne, a vedere il nuovo millennio.
Disegnata da Pio Manzù
Il design della 127 venne realizzato in collaborazione con Pio Manzù, figlio dello scultore Giacomo, dando vita ad una linea estremamente equilibrata, con un ottimo rapporto tra i volumi le superfici vetrate; da notare che per la prima volta la Fiat abbandonava per una sua vettura “popolare” i fari anteriori rotondi (unico precedente in assoluto, la 125) Pio Manzù, laureato in design industriale e con già una parte nella splendida Nsu Ro80, purtroppo non poté vedere terminato il progetto, ucciso in un incidente stradale proprio mentre si recava alla presentazione del modello in gesso alla dirigenza.
Auto dell'anno 1972
La disposizione della meccanica ed il passo lungo consentivano uno spazio interno eccellente, mentre la guida, come già sulla A112, era piacevole e divertente, ma più confortevole date le maggiori dimensioni (nonostante i sedili giudicati troppo economici). La 127, che provava ad introdurre anche alcune migliorie nel trattamento antiruggine da anni tallone di Achille delle Fiat (senza grande successo però, anzi la corrosione rimase il principale punto debole della vettura, specie nel nord Europa ), piacque moltissimo tanto alle famiglie, quanto ai giovani, diventando non solo Auto dell’Anno 1972, titolo spesso più onorifico che altro, ma soprattutto leader di vendite in Europa (per sei anni sarà la vettura più richiesta nel Vecchio Continente).
Quanto costava e chi erano le competitor
Del resto, le concorrenti della nuova Fiat erano vetture obsolete, rispetto alle quali la 127 portava una boccata d’ossigeno: Simca 1000, Renault 4 e 6, Mini , Citroen Ami 8, Opel Kadett, Ford Escort. Al momento del lancio, il prezzo fu fissato in 920.000 Lire; la 128 costava un milione tondo, la A 112 980.000. Il successo strepitoso della vettura italiana sicuramente accelerò lo sviluppo dei progetti della concorrenza, con la R5 presentata l’anno successivo, la Golf nel 1974, la Fiesta nel ’76.
La terza porta nel 1972
La 127 nacque con sole due porte, ma già nel 1972 si arricchì della terza porta (e dello specchietto retrovisore esterno, allora obbligatorio solo con il portellone), mentre nel 1974 arrivò la Special, identica nella meccanica ma più ricca (tappo benzina con chiave, nuova plancia e inserimento del termometro acqua, accendisigari, portaoggetti, moquette, modanature in gomma, nuova mascherina, cromature).
La voce del proprietario: Daniele Fontanin
La versione standard (con tappo serbatoio non originale) è quella che vedete nel servizio, proprietà di Daniele Fontanin, fotografo (www.danielefontanin.com) autore anche delle bellissime foto di questo servizio; la storia di questa due porte è quella di gran parte dei circa 1000 esemplari stimati ancora esistenti, ovvero auto che sono rimaste per ragioni affettive nel cuore dei proprietari e dei loro discendenti, evitando il massacro perpetrato da rottamazioni e incentivi.
Daniele stesso ce la racconta: "Nel 1976, il Friuli Venezia Giulia, regione in cui vivo, venne colpita dal terribile terremoto del 6 maggio, con le scosse successive dell'11 e del 15 settembre. In quel terribile 1976 mio nonno "Rino" decise che era ora di comperare una macchina. Lui era abituato alla bicicletta. Sole, pioggia, neve. Sempre e solo bicicletta. Ma quando riuscì a racimolare tutti i soldi necessari all'acquisto della 127 (la vecchia mentalità non prevedeva mutui...si comprava solo se si avevano i soldi in contanti!), fece il grande passo. E la scelta fu proprio per questa stupenda 127 prima serie. Rossa fiammante. Mio nonno oggi ha quasi 95 anni. Patente rinnovata, ma la lucidità è tale da avergli fatto decidere, ormai tre anni fa, di chiuderla per sempre nel cassetto: fu proprio quel fatidico giorno, che ricordo come fosse oggi, che il nonno mi disse, in friulano: "Ormai è tempo che la macchina la prenda tu. E stai attento che va come un fulmine!". Se devo essere sincero mi commuovo ogni volta che rivendo nella mente quella scena. E da quel momento ho preso in custodia quel mezzo glorioso...che ad oggi ha quasi 72.000km...un motore che gira come un orologio. Gran mezzo la 127. Non perde un colpo. E' sveglia, attiva, scattante... Sicuramente ha la sua età, ma queste macchine non diventano vecchie nel senso negativo del termine. Cavalcano gli anni con fierezza, come le persone che le possedevano nuove più di trent'anni fa".
La seconda serie nel 1977
Nel 1977, dopo 2,6 milioni di esemplari prodotti, debuttò la seconda serie, con la possibilità di scegliere anche la cilindrata 1050 (motore a camme in testa prodotto dalla Fiat Brasile con 50 cv, contro i 45 del 903, ora penalizzato di 2 cv dalle prime norme anti inquinamento), e tre livelli di allestimento: L, C e CL (Lusso, Confort e Confort Lusso).
La Fiat dichiarava per questa nuova serie 44 importanti modifiche: tra le più evidenti la maggiore finestratura dei deflettori posteriori e del lunotto e la nuova plancia, invero con una strumentazione un po’ troppo elaborata. Di serie, nella versione CL, uno sfizioso borsello di pelle, perfetto per l’autoradio estraibile, con apposito aggancio sulla portiera.
Arrivò anche la vistosa versione Sport 70 cv (1050cc con carburatore doppio corpo, oggi la più ambita dai collezionisti con valutazioni attorno ai 4000 Euro) e, nel 1980, la Panorama. Costruite dalla Seat spagnola, azienda del Gruppo Fiat, vengono introdotte le 4 e 5 porte. La diesel arriva nel 1981, 1301 cc da 45 cv (il motore a gasolio di serie più piccolo del mercato), basata sulla spartana versione costruita in Brasile (dove è denominata 147).
1981 l'ultimo capitolo
L’ultima serie, senza interventi sulle lamiere (la Uno era quasi pronta), imbruttita come di regola negli anni ’80 con pesanti mascherature plastiche (ma dotata di una piacevole plancia), debutterà nel 1981, nelle versioni Special, Super e Sport (questa ultima ora con 1301 cc). Da notare, finalmente, la possibilità di avere la quinta marcia. A distanza di tanti anni dal debutto, pur sentendo il peso degli anni, era comunque ancora competitiva in quanto ad abitabilità e tenuta di strada.
Con l’arrivo della Uno, nel 1983, la 127 si trasforma in versione “Unificata” costruita in Sud America, con motori benzina 1050 e diesel 1301. Dopo ben oltre 5 milioni di esemplari prodotti, la vendita in Europa cessa nel 1987.
Cosa controllare se ne cercate una
Il punto di riferimento in Italia è il Club 127 (fiat127club.it) il cui fondatore Alessandro Nardone ed i moderatori Paolo Brusadin e Paolo Galleana (che ringraziamo di cuore per il paziente aiuto nel redigere l’articolo) ci confermano che il nemico peggiore è la ruggine, in quanto, essendo una vettura a struttura portante, la carrozzeria è molto complessa, in particolare dove si intersecano elementi strutturali con lamierati esterni : “Bisogna controllare con attenzione la zona passaruota posteriori (interno vettura) presso l’attacco superiore dell’ammortizzatore, quella dei duomi vano motore, il sottoporta (in particolare la zona anteriore nel punto di incontro con il passaruota), dove in caso di perforazioni della lamiera c’è la grande possibilità che l’ossatura interna sia corrosa, la zona di scolo acqua tra parabrezza e passaruota anteriore, i fondi anteriori in prossimità dei buchi di scolo, la zona traversa radiatore, gli alloggiamenti di batteria e fari di profondità. Altri punti critici sono la traversa posteriore di alloggiamento della guarnizione, dove può rimanere acqua che non riesce a defluire e, specie nelle 3 porte, la zona tra tetto e cerniere. Volendo valutare gli interni di una 127, va prestata attenzione alle condizioni della moquette e della plancia (in particolare sulla 1° serie). Occhio ai ricambi non corretti, molto spesso ci sono prime serie con interni di seconda serie, o particolari esterni di allestimenti sbagliati (in particolare sulle seconda serie: griglia frontale, modanature laterali, coppette ruota). Oltre alla carrozzeria, se l'autovettura è rimasta ferma per molto tempo, occorre controllare che i freni non siano bloccati, specialmente i posteriori se è stato dimenticato il freno a mano inserito. Per quanto riguarda il motore, particolarmente per le versioni con motore "Brasiliano" ad albero a camme in testa (1050 , Sport 1050, Sport 1300), è necessario verificare che la cinghia di distribuzione sia in buono stato, poiché essendo di materiale gommoso tende a seccarsi indipendentemente dai km percorsi. Se si dovesse rompere, il motore passa guai molto seri! Ultima accortezza, controllare il corretto funzionamento del rubinetto e comandi dell’aria”.
Ovviamente, come ci spiegano sempre al Club 127, “un restauro sarà molto più agevole se le condizioni di carrozzeria e interni sono buone. Attualmente non sono conosciuti specialisti sulle 127, ma un ottimo restauratore con le opportune indicazioni da parte nostra può svolgere un lavoro eccezionale; l’esperienza comune dei nostri utenti sito/forum è notevolmente più particolareggiata rispetto alla singola esperienza del restauratore generico”.
Anche sui ricambi (più facili ed economici quelli meccanici, poco reperibili lamierati ed interni) e sulle gomme il club può offrire un validissimo aiuto”.
“Ci sono 127 con quotazioni sotto i 1.000€ ma spesso in condizioni di difficile ripristino. La valutazione media è circa 2.000-3.000€ per un modello “rinfrescato”
Ma quanto vale una 127?
“Come per tutte le auto di interesse storico, tra valutazioni ufficiali e reali c’è una grande differenza. L’offerta di mercato è molto eterogenea, ci sono 127 con quotazioni sotto i 1.000€ ma spesso in condizioni di difficile ripristino. La valutazione media è circa 2.000-3.000€ per un modello “rinfrescato”. Caso particolare è la Sport (su base 2° serie) che ha valutazioni più alte, sia ufficiali che sul campo. In ogni caso ultimamente si sta sviluppando un certo interesse anche per altre versioni particolari come la Top e la Rustica”.
Cosa rende la 127 una vettura speciale?
“E’ l’auto che hanno avuto tutti gli italiani, intere famiglie le hanno utilizzate per generazioni, molto spesso una sola famiglia ne ha posseduta più di una. Salire su una 127 ci riporta indietro di decenni nella nostre memorie. Il grande Pio Manzù fece un capolavoro, la linea è ineguagliabile, con un motore generoso e pepato che ci fa sognare di essere su un auto sportiva, del resto molti l’hanno portata in pista sia ieri che oggi. Inoltre è stata una “world car” venduta in tantissimi paesi del mondo ed ha generato, grazie anche al lavoro dei carrozzieri, versioni 2porte, 3porte, 4 porte, 5 porte, fiorino, pickup, coupè, barchetta, fuoristrada…guarda, il Club le ha censite tutte e questa è la lista completa:
- Fiat 1° serie: 2porte, 3porte, 4porte, pick-up (estero), fiorino (estero), Abarth (estero)
-Fiat 2° serie: 2porte, 3porte, 4porte, 5porte, pick-up, fiorino, ognitempo (fiorino camping), panorama, rustica, L, C, CL, top/palio, sport (1° e 2° serie), special, super, rallycross (estero), fiore/amico (estero), surf (estero).
-Fiat 3° serie e brasiliane: special, super, sport, diesel, fiorino, unificata, 147.
-Seat: 1°serie, 2°serie, fura, fura crono, samba
-Giannini: NP, NPS 1° e 2° serie (più quelle in accordo con Francis Lombardi)
-Michelotti: every 4R (progetto in collaborazione tra il carrozziere e Quattroruote)
-Frua: dingy
-Coriasco: lusso, coupè, furgoncino, familiare comfort, farm.
-Bertone: village
-Fittipaldi(estero): 147 fittipaldi
-Fissore: combi, scout (1°, 2° serie)
-Francis Lombardi: solida, lucciola
-Moretti: coupè, lusso, midimaxi (1°, 2° e 3° serie), paguro
-Savio: albarella fiat 127
-Scioneri: 1°, 2°, 3° serie
-Sulam (estero): 130
-Emelba (estero): berlina, pick-up, poker, poker caravan”
Un'altra domanda, le Seat e le brasiliane sono vere 127?
“Certamente, derivano dalla stessa scocca della prima serie e sono a tutti gli effetti 127. In realtà, tutte le 127 derivano dalla prima serie, il cui telaio è rimasto pressoché sempre immutato; se potessimo spogliare un modello per ogni serie e versione ci accorgeremo facilmente che in tanti anni sono cambiati solo pochi dettagli per gli ancoraggi di paraurti e modanature. Le varie serie che si sono succedute hanno rappresentato lavori di adattamento al passare degli anni, ma non hanno intaccato il cuore del progetto iniziale”.
Fiat
Corso Giovani Agnelli, 200
Torino
(TO) - Italia
800 342 800
https://www.fiat.com
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