CIVM, il nostro Perucca Orfei e Citroen C3 Max secondi al Trofeo Fagioli

E' stato un debutto eccellente quello della Citroen C3 Max nel Campionato Italiano Velocità Montagna: in una delle classiche della specialità, la Gubbio-Madonna della Cima 50° Trofeo Fagioli, l'inedito esemplare della vettura francese allestito per le corse dalla 2T Course & Reglage ha conquistato due secondi posti nella classe E1 fino a 1,6 litri turbo nelle due manche disputate in Umbria con al volante il nostro giornalista-pilota Emiliano Perucca Orfei, anch'esso alla prima esperienza nelle cronoscalate. 

Il pilota vicentino, Capo Redattore di Automoto.it, ha saputo adattarsi alla specialità in maniera ottimale sin dai primi chilometri, nonostante fosse al debutto con la C3 Max, fornendo al team di 2T Course & Reglage ed alla Procar Motorsport precise indicazioni per migliorare la maneggevolezza e il set-up della vettura, migliorando il proprio tempo di ben 6 secondi sui circa 4 km del percorso rispetto alle manche di ricognizione.

Prezioso è stato anche il supporto di Avon Tyres, che ha fornito una mescola di pneumatici altamente aderente (A50) che ha consentito a Perucca di avere un immediato feeling già dai primi chilometri ed ha contribuito al raggiungimento di questo eccellente risultato. 

Emiliano Perucca Orfei ha così commentato la partecipazione al prestigioso appuntamento del CIVM: «Sono soddisfattissimo del risultato ottenuto ed era impossibile competere per il primo posto sia per la maggior esperienza del mio avversario sia per i 300 kg di maggior peso sulla nostra C3 Max dovuti ai limiti regolamentari imposti dal Campionato Italiano Turismo Endurance dove la vettura normalmente compete. La C3 Max é bellissima, maneggevole, sincera e performante ma per fare le salite avrebbe bisogno di un po' di lavoro sull'assetto poiché, nonostante tutti gli interventi effettuati, eravamo ancora un po' troppo rigidi. Ho trovato poi entusiasmante l’ambiente delle salite e penso di non aver mai visto tanta passione per un evento automobilistico, forse solo nel rally. Non sono poi abituato a firmare autografi ma devo ammettere che è piacevole e motivo d’orgoglio, nonostante non mi consideri un pilota».