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La lettera che ha raggiunto migliaia di proprietari di Citroen C3 e DS3 non lascia spazio ad interpretazioni: non usare l'auto, percolo di ferite e addirittura morte per un difetto degli airbag. Un impellente richiamo che sta facendo il giro d'Europa con un numero di auto coinvolte che supera le 600 mila unità e ha un nome preciso: Takata. Anzi, un Takata-gate, viste le dimensioni del problema che dal 2004 ha già coinvolto solo negli USA 57 milioni di auto, ha provocato una cinquantina di morti e oltre 400 feriti gravi. Si stima che nel mondo il guasto possa riguardare 100 milioni di auto.
Di questo caso e dei rimedi che la rete Citroen sta mettendo in atto abbiamo parlato nella puntata di Mi Manda Rai 3 del 1 giugno 2024 condotta da Federico Ruffo e che può essere vista in replica qui. (dal minuto 44 in avanti). Il giornalista Edoardo Gentile ha esaminato a fondo il problema con l'esame in officina di un sistema airbag esploso, il suo funzionamento, tempi e costi di riparazione. Insieme a Carlo Bellati è stato preso in esame il fenomeno del deterioramento della carica esplosiva che può portare, dopo alcuni anni, in zone calde e umide ad una esplosione, in caso di incidente, con una forza molto superiore al previsto, lanciando schegge e detriti. In molti casi esaminati per altri marchi il cuscino di nylon si è lacerato e non ha protetto adeguatamente gli occupanti dall'impatto contro il volante o il parabrezza.
Lo scandalo Takata, che nel 2017 è fallita per gli enormi risarcimenti che ha dovuto pagare, è partito in sordina in seguito ad una indagine dell'NHTSA americano che ha registrato alcuni casi di esplosione violenta del propellente. La Takata ha preso il esame il problema e lo ha inizialmente sottovalutato, pensando si trattasse di qualche unità difettosa, ma i successivi esami da parte di enti terzi hanno scoperto la portata mondiale del difetto (l'azienda giapponese aveva circa il 20% del mercato globale), per spiegare il quale occorre andare indietro di qualche anno.
Il propellente usato nei primi airbag era il sodio azide o azoturo di sodio che però era caro e aveva un rapporto di espansione basso (la quantità di azoto che può essere generata per ogni grammo), cosa che portava a dover costruire airbag grandi e molto ingombranti. Oltretutto oltre l'azoto che gonfia l'airbag, produceva gas secondari nocivi. Sul finire degli anni '90 l'azoturo viene dunque sostituito con il nitrato di ammonio (che è un comune esplosivo e usato anche come fertilizzante), più efficace, meno ingombrante e non nocivo. Questa sostanza, però, soffre per il caldo e l'umidità di certe aree geografiche e da compatto qual è all'origine, in qualche anno si riempie di piccole fessure (un fenomeno chiamato in chimica maturazione di Ostwald). L'innesco che viene attivato dai sensori dell'airbag (per forti decelerazioni dovute ad un incidente) accende la massa compatta che dovrebbe "bruciare" in un tempo rapidissimo ma controllato, dai 15 ai 30 millisecondi. Se però si formano le fessure, il tempo è molto più rapido e violento (5-10 ms) e la struttura del sacco di nylon e delle coperture del volante e della plancia non sono dimensionate per resistere ad una tale pressione. Da qui il pericolo di morte o ferite gravi che rendono obbligatorio sostituire l'airbag Takata al più presto. Per fortuna l'uso del nitrato di ammonio è stato abbandonato in favore del nitrato di guanidina, molto più stabile.
I cittadini che hanno ricevuto la lettara di richiamo e che si sono rivolti alle officine Citroen stranno ricevendo risposte molto varie, ma in generale il numero delle auto coinvolte è tale da creare gravi problemi di disponibilità del ricambio e lunghe liste d'attesa. Alcuni si sono sentiti prospettare attese di mesi dei nuovi airbag e sono nei guai perché non hanno un'altra auto da utilizzare. Dato il tono urgente e perentorio del richiamo, continuare a usare l'auto è a proprio rischio e pericolo e non è detto che l'assicurazione risponda in questi frangenti. Il disagio è dato anche da fatto che dietro richiesta di un'auto sostitutiva la disponibilità è stata vaga o negativa. In seguito all'indagine della Rai sono attese comunicazioni ufficiali da parte di Stellantis per che verranno rese note nel corso di Mi Manda Rai3.
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