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Le microvetture elettriche stanno diventando una presenza consistente nei nostri centri urbani; non che prima non esistessero, ma quando erano "termiche" (in gran parte francesi come Microcar, Aixam, Chatenet) avevano un loro piccolo spazio confinato fra gli "spatentati" e il pubblico dei quattordicenni. Qualche esperimento locale qui e là, ma niente di concreto.
In un lasso di tempo relativamente breve almeno due grandi gruppi, Stellantis e Renault, hanno individuato un forte interesse per questi mezzi di micro mobilità urbana totalmente elettrici ed ecco che i quadricicli (leggeri e "pesanti", poi vedremo la differenza) hanno fatto il botto. In ordine di tempo, l'ultima versione della Citroën Ami in allestimento "Buggy" in serie limitata di 50 esemplari in Francia è andata esaurita sul web in 18 minuti. Al recente Salone di Parigi c'erano almeno due novità presto in arrivo anche in Italia: la Renault Duo e la Microlino.
Il loro punto di forza è ovviamente quello delle dimensioni ultracompatte e dell'accesso incondizionato alle ZTL (non le aree pedonali), la ricarica che si può fare alla presa di casa , la pressoché totale assenza di manutenzione e la facilità di guida.
L'antesignana è stata la Renault Twizy, ma in tempi più recenti a rompere gl'indugi è stata Citroën nel 2020 con la Ami (amico in francese), un quadriciclo leggero a batterie che ha un accumulatore da 5,5 kWh e viene prodotta in Marocco. Motore da 6 kW, che in teoria le permetterebbe di viaggiare anche più velocemente dei 45 km/h imposti per legge per la categoria L6, ma sfrutta l'abbondante coppia per disimpegnarsi nel traffico. Ha circa 75 km di autonomia e si ricarica da una presa da 3 kW in meno di 3 ore. Si può ricaricare solo in casa o in un box, poiché il cavo di ricarica è incorporato nel mezzo (portiera di destra) e si può collegare solo alle prese Schuko, praticamente impossibili da trovare per la strada (va ricordato che la legge italiana proibisce di usare adattatori presso i punti di ricarica pubblici).
La Ami è una due posti abbastanza adattabile e ha una grande quantità di piccoli vani interni, che sopperiscono alla mancanza di un vero bagagliaio. Per contenere il prezzo (6.779 euro con contributo statale del 30% sul prezzo d'acquisto) dentro è volutamente spartana e priva di accessori energivori come il riscaldamento e l'aria condizionata. Nelle partenze al semaforo c'è un minimo di gap con il traffico perché per arrivare a 45 km/h impiega 10 secondi, ma in genere questo non costituisce un grande problema. La Ami, visto che molto facile da personalizzare, è diventata anche molto "trasversale" nel gruppo Stellantis diventando anche una Opel rock-e e probabilmente anche una futura Fiat Topolino.
Al recente salone di Parigi le Renault era presente in grande spolvero con molte proposte e fra queste c'era la Mobilize Duo, ovvero una versione rinnovata della Twizy che ha già avuto un discreto successo dal 2012 ad oggi. La sua erede riprende in massima parte lo schema collaudato di una due posti in linea con motore e trazione posteriori e proposta in due potenze, una adatta alla guida a 14 anni (45 km/h) e una più veloce da guidare con la patente B (80 km/h).
Sale l'autonomia fino a 140 km, ben 20 km in più della Twizy, probabilmente con lo stesso blocco batterie. Grande miglioramento rispetto alla Twizy è la protezione, sia in caso di pioggia sia in caso d'incidente: ora ci sono due vere porte che si aprono verso l'alto ed è cresciuta leggermente anche la lunghezza totale (2,43 m), ma la Renault afferma che ben tre Duo si possono parcheggiare dove di norma prende posto un'auto media.
Gli interni e gli esterni sono variamente personalizzabili con uno stile vagamente retro-pop e offrono, nella parte del cruscotto del guidatore, le principali informazioni che possono servire come ad esempio l'autonomia e la velocità. A differenza della Twizy la Duo sarà disponibile (dal 2023) solo come car sharing o noleggio a lungo termine, per abbassare i costi d'ingresso. In arrivo c'è anche la versione da trasporto (Bento) con un piccolo vano posteriore ideale per le consegne.
La Yoyo è il frutto di una avventura nata nel 2018 a Torino con la nascita di XEV - che ha aperto un centro di Ricerca e Sviluppo anche in Cina - e in questo caso la Yoyo interpreta il ruolo di quadriciclo "pesante" L7, equiparato ad una moto da 125 cm3 e quindi guidabile da 16 anni con il patentino B1 o patente B, che però non può accedere alle autostrade. Lunghezza di 2,53 e larghezza di 1,5 metri, autonomia di 150 km e velocità massima di 80 km/h, con pendenze superabili del 25%, ma soprattutto una tecnologia innovativa disponibile fra breve di cambio veloce della batteria (da fare presso un centro autorizzato) per cui viene estesa di parecchio la fruibilità del veicolo. La ricarica si fa a casa in circa tre ore dal normale contatore visto che la batteria è da 10,3 kWh. Vari progetti per il car sharing con la Yoyo sono in corso (per esempio Torino e a Bologna). Costa 15.900 euro (esclusi gli incentivi).
Con base tecnica a Torino (anche se la società ha sede in Svizzera) la Microlino aggiunge alla praticità di una elettrica una linea e una configurazione di carrozzeria esclusiva, riprendendo in massima parte le sembianze della Isetta degli anni '50. Super compatta, è lunga solo 2,43 metri e la sua grande porta anteriore incernierata a sinistra permette di parcheggiare trasversalmente al marciapiede (ed di scendere dal davanti).
Elettricamente e meccanicamente è un quadriciclo pesante a due posti con tre scelte per il taglio della batterie: 6, 10,5 e 14 kWh, energia quest'ultima che la pone al vertice per l'autonomia che può arrivare a 230 km con una velocità massima di 90 km/h (95 km di autonomia con la batteria più piccola). Il prezzo fissato è piuttosto alto, 15.200 euro per la versione base, esclusi gli incentivi, in parte giustificato dalla ricercatezza del design e dal powertrain performante. È fashion: ne ha già comprata una il CEO di Gucci Marco Bizzarri.
Sì e no. Il primo e forse maggior ostacolo ad una diffusione come veicolo di proprietà è che il prezzo di listino (esclusa la Ami, ma bisogna considerare il suo limite dei 45 km/h) è ancora troppo alto, molto vicino al prezzo d'accesso per un'auto "vera" (ammesso che questo concetto esista ancora). Del tutto auspicabile, invece, il loro noleggio a breve o lungo termine. Per esempio, nel caso della Citroen Ami (la più economica), si paga un anticipo di circa 2.000- 2.800 euro e successivamente un canone di noleggio da 20 a 30 euro al mese a seconda dei modelli, senza altre spese aggiuntive.
Citroen
Via Gattamelata, 41
Milano
(MI) - Italia
800 80 40 80
https://www.citroen.it/
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