Alfa Romeo 159 GTA, il prototipo V8 mai andato in produzione [VIDEO]

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La leggenda narra l'intenzione di Alfa Romeo di commercializzare una versione GTA della 159, equipaggiata con un V8 e una dinamica impossibile
20 marzo 2020

Non tutti sanno che Alfa Romeo aveva in cantiere una versione GTA di 159, ancora più estrema della motorizzazione top di gamma rappresentata dal V6 3.2 abbinato alla trazione integrale Q4. Tra il 2006 ed il 2007 girarono addirittura due muletti, avvistati su trada e in pista, equipaggiati con un potente V8. Ma prima occorre contestualizzare una vettura che quest'anno compie 15 anni.

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Alfa Romeo 159 è stata una vettura strana per Alfa Romeo; presentata nel 2005, adorata per le linee aggressive senza tempo disegnate da Giugiaro ma al tempo stesso un po' sofferta dai puristi per alcune scelte tecniche. Tra le problematiche più note c'è il tanto osannato peso eccessivo, ma ad essere sinceri non pesava più delle concorrenti.

Il progetto nasce nel 2000, nel pieno dell'alleanza Fiat - General Motors, che decisero di creare una piattaforma comune da utilizzare per una nuova generazione di vetture di grandi dimensioni (oltre i 5 metri), ammiraglie e sportive, di particolare interesse per GM dato che fino a quel momento continuava ad utilizzare vecchi telai progettati negli anni '80 sulle auto del gruppo, come ad esempio la GM2900 del 1988 in uso fino al 2009 sulla Saab 9-5 e successivamente fino al 2016 sulla Senova D70. Il gruppo Fiat, dal canto suo, necessitava un telaio sul quale costruire l'erede dell'Alfa 166 (la Visconti) e della Lancia Thesis.Così nel 2001 iniziarono i primi sviluppi attivi e test in Svezia da parte di alcune case dei gruppi, in particolare Saab, Opel-Cadillac e Alfa Romeo. Saab decise l'architettura generale del telaio, ovvero con motore posizionato trasversalmente con possibilità di ingaggio di una trazione integrale. Opel si occupò dello studio della sicurezza passiva e gli italiani di Alfa si occuparono, non a caso, della dinamica del veicolo, proponendo e realizzando uno schema molto raffinato, a quadrilateri alti all'avantreno e multilink al posteriore.

A fine sviluppo della piattaforma, però, General Motors (con annessi brand controllati) si tirò indietro causa costi eccessivi di realizzazione e, salvo un concept di Opel, non realizzò nulla con il neonato telaio. Intanto in Italia si stava già pensando alla realizzazione dell'erede della 156, fino a quel momento la berlina più equilibrata e riuscita dell'ultimo vent'ennio, che si sarebbe chiamata 159 e che da progetti originali doveva essere basata sulla piattaforma Epsilon di General Motors, adatta alle dimensioni contenute del progetto ma mediocre dal punto di vista schematico con MacPherson all'avantreno e addirittura meno performante del telaio della stessa 156.

Fiat aveva però speso soldi per la realizzazione del Premium e ne avrebbe dovuti utilizzare altri per pagare la concessione dell'Epsilon, quindi l'idea inedita: adattare il premium ad una vettura di dimensioni più contenute. I tecnici Alfa fecero non pochi sforzi per accorciare una piattaforma per vetture da 5,10 m ai 4,60 m del progetto 159, ma così fu, e fortunatamente la futura berlina media di Alfa poteva contare su uno schema telaistico raffinato e sportivo. Un rattoppo migliore dei progetti originali.

Va' da se che l'ossatura della macchina sarebbe stata sovradimensionata, ma ormai fu deciso così, e non fu proprio uno svantaggio da tutti i punti di vista. Il Premium accorciato era infatti estremamente prestante grazie allo schema sospensivo ed estrememente resistente, vantando una estrema resistenza torsionale di 180.000 daNm/rad. Per paragone, una BMW Serie 3 E46 (1998-2005) vantava "solo" 103.185 daNM/rad ed una Serie 3 E90 (2005-2013) toccava i 129.000daNM/rad. La validissima ossatura venne poi confermata anche dai crash test EuroNCAP, che diedero il massimo punteggio alla 159.Da qui nacque la leggenda del peso eccessivo; effettivamente sulla bilancia il solo telaio pesava tra i 50 e 70 kg in più della concorrenza, ma non rendeva il peso complessivo della vettura maggiore delle concorrenti dell'epoca: contando che il peso base di 159 è pari a 1430kg, se prendiamo in oggetto il peso massimo per configurazione di motore e trazione, pari a 1630Kg per la berlina e 1680Kg per la versione Station, noteremo che è decisamente inferiore al peso massimo di Audi A4 B7, 1845Kg, e di poco superiore ai 1750Kg di BMW Serie 3 E90, contando che quest'ultima aveva la sola trazione posteriore e non integrale.

Trazione integrale che nel progetto e versione finale di 159 fu affidata ad uno schema complesso ed effcace, ovvero con un differenziale centrale Torsen C che ripartiva dalle condizioni standar 47% avantreno e 535 retroreno fino all'80% sul posteriore in accelerazione, per scaricare a terra meglio l'energia dei propulsori. Propulsori che al momento del lancio, per Fiat, erano i suoi validissimi JTD 1.9 e 2.4 per la gamma Diesel e.. rimasugli General Motors per il palinsesto benzina, ovvero il 1.8mpi e i 2.2 e 3.2 JTS, vetusti, pesanti e dalle performance deludenti.Certo i tecnici alfa ci misero mano, e soprattutto sul V6 3.2, mezzo-sangue australiano Holden, riprogettarono interamente la testata e nonostante la sua poca apprezzata (da parte degli alfisti) adozione al posto del Busso per ragioni omologative, non era tutto sommato così terribile come dipinto all'epoca, con 260CV ed un'erogazione di coppia davvero omogenea. Ciò che rese le prestazioni deludenti furono i gruppi cambio adottati all'epoca, sempre GM e nello specifico le unità M35 ed M40, con rapporti inadeguati per un motore aspirato e in generale all'indole sportiva della versione top di gamma.

Tornando alla GTA, siamo nell'immediato post presentazione di 159, dove la vettura era già terminata da anni e si pensava al futuro aggiornamento di metà carriera (arrivato poi nel 2008). In Alfa Stavano realizzando la 8C e da Maserati stavano arrivando le unità motore 4.7 V8. Lampo di genio prototipale: studiare una versione GTA. Apparvero così per le strade italiane e tedesche strane 159 non troppo camuffate ma con dettagli libidinosi per gli addetti ai lavori.. ovvero quattro terminali di scarico, un assetto ribassato e un suono inusuale. Non appena iniziarono a circolare alcuni scatti di questo prototipo al Nurburgring, le intenzioni erano davvero chiare: creare una Gran Turismo Alleggerita su base 159.

Ed eccola, in quegli scatti, in tutto il suo splendore di muletto. E come se non bastasse, un appassionato riuscì anche a filmarla in un'area di servizio, facendo udire un suono che solo un V8 poteva produrre. 2+2=4 e allora qualche unità V8 Maserati era davvero finita sotto il cofano, confermando quanto ipotizzato da qualche scatto rubato di mesi prima che mostrava all'interno del cofano motore di una 159 una testata identica a quella del V8 4.7 Maserati usato su 8C. Del resto, se sono riusciti a fare una 147 GTAm con motore 3.8L prima di commercializzare "solo" la V6 3.2L, nulla è impossibile.

Maserati 4.7 V8 montato su Alfa 8C
Maserati 4.7 V8 montato su Alfa 8C

Ma come sarebbe stata? Beh, sicuramente integrale e manuale, l'unità cambio automatico utilizzata sul V8 da Alfa non poteva stare in uno spazio già risicato per l'aggiunta di 2 cilindri, che per causa dell'architettura non modificabile del Premium era montato trasversalmente, ma quest'ultimo doveva essere una versione inedita rispetto agli M40, M35 ed M635 che non avrebbero mai retto tali valori di coppia, oltre che non avere un attacco compatibile con il motore. Non poteva essere assolutamente posteriore e sicuramente aveva un bilanciamento del peso pari alle versioni di produzione a trazione anteriore con il grande motre 5 cilindri gasolio da 2,4L: 60% ed oltre di peso all'avantreno e 40% al retrotreno.I cerchi da 19 pollici potevano ospitare pneumatici con impronta a terra tra i 235 ed i 245 mm e un lavoro di ottimizzazione di camber all'avantreno poteva mitigare il marcato momento polare d'inerzia causato dagli attacchi motore fortemente a sbalzo anteriore.

Le difficoltà tecniche non sono sicuramente mancate, come i soldi per la realizzazione ed omologazione, ed è per questo che in Fiat hanno abbandonato l'idea, presentando nel 2008 un aggiornamento tecnico che portava alla cara 159 una riduzione di peso di circa 50KG grazie ad attacchi delle sospensioni in alluminio e ottimizzazione degli acciai altoresistenziali del telaio e dei motori nuovi, la seconda generazione diesel JTDm 2.0 ed il turbo benzina 1750 tbi, interamente progettato in Italia da Fiat Powertrain Technologies e poi utilizzato anche su Giulietta Quadrifoglio verde ed Alfa 4C. 

E qua si conclude la storia di 159 e di quella versione GTA che fece sobbolire gli spiriti degli appassionati, rimanendo una vettura dall'innato stile, ancora attuale e costruita con un grande sforzo e passione da parte dei tecnici Alfa, che, per inciso, non smise di sorprendere la stampa e gli aquirenti sin dalle prime unità, che denotavano una spiccata capacità dinamica rispetto alla concorrenza, con un avantreno pronto ed incollato sull'asfalto, tanto da farla risultare vincitrice in molti test dinamici di riviste specializzate tedesche.

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