Tesla Model 1, Million Km: davvero fattibile per un apostolo di Elon?

Tesla Model 1, Million Km: davvero fattibile per un apostolo di Elon?
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Quali le ipotesi alla base dell’incredibile traguardo raggiunto con una Tesla Model S? Anni di vita spesa (e finanziata) per guidare incessantemente con tutto che funziona quasi alla perfezione. Per molti difficile da credere, eppure entrerà nel Libro dei Guinness. Merito della tecnica Tesla ma anche della fede, nella parola di Elon e nel regno degli EV
3 dicembre 2019

Si parla di numeri esagerati per le auto Tesla, in tutti i sensi e allora, siccome la matematica per alcuni è bella con la sua insindacabile distanza dalle soggettive opinioni, contiamo. Sono i numeri del record molto chiacchierato recentemente per quella Tesla Model S P85, di un signore tedesco. Ha fatto realmente un milione di chilometri? In cinque anni di percorsi stradali con la velocissima auto elettrica di Elon Musk? Tutto che coincide per ricariche, affidabilità, vita da dedicare al volante e alla causa dell’EV? E poi, quanti si sarebbero messi al suo posto, totalmente "dedicati" in quella maniera?

Qualcuno parla subito di balla, ovvero come si dice a livello global, di fake news. A noi viene in mente un blasfemo parallelo, tra il profeta Elon e i suoi apostoli che si impegnano, con piacere e metodo, nel divulgare i valori dell’auto elettrica. Con dedizione si sa, gli obiettivi si possono raggiungere. Lodevole prodigarsi, anche se per quella cool di auto a "zero emissioni", che viaggia alla grande piena di dotazioni premium e costa tanto. Non la eco-citycar con batteria e impatto ambientale ridotti, per spostare i lavoratori nelle capitali.

Divagazioni sulla bontà reale a oggi, degli EV per farci molta strada, i conti dicono che ammesso uno sia davvero amante della guida (dote già meno diffusa di un tempo) e trovi modo di mantenersi economicamente, può anche spendere ogni giorno molte ore in auto, facendoci sopra seduto i detti 600 Km circa (dato riportato da interviste diffuse anche su autorevoli media).

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E’ strano ribaltare la questione: certificazione dei chilometri su auto usata, per dire che sono davvero così tanti e non pochi! Oltretutto elettrica e connessa l’auto, come i nostri Smartphone che pur fatti per esser accesi h24, se va bene al secondo anno decadono già parecchio nella resa delle batterie. Ecco, per il record sarebbero stati usati due pacchi batteria. Misura coerente con i dati costruttivi Tesla, anche se poi la verifica reale ben pochi possono averla fatta (ovvero dare per buona la resa della batteria sulla Model S almeno fino ai 500mila chilometri). Per il gruppo propulsione elettrica invece, ci sono state ben tre sostituzioni. Non poche, se si pensa alla durata di un motore classico nell’auto termica, ma pare che l’ultimo stia durando da almeno 650mila Km (tanto).

Insomma, con dei testimonial così fedeli e che lavorano magari gratis, non essendo famosi, Elon Musk può davvero dire serenamente che arriverà a mettere in vettura batterie capaci di percorrere il milione di miglia (unità maggiore del nostro chilometro). Loro sono pronti all’utilizzo immediato, fino alla fine.

Ammesso che conti davvero sapere di un’auto elettrica capace del milione di km, invece dei cinquecentomila…. Quanti ci credono realmente, oggi, alla notizia? Non tutti, qualcuno no e non si parla dei soli complottisti, o nemici giurati di Elon. Se foste dei venditori Tesla, la dareste per buona e garantita al 100% la cosa, ad un cliente importante?

Anche perché immedesimandosi nella situazione, vorrebbe dire: guidare ogni giorno fino a esaurire quasi la carica della propria auto elettrica, trovando poi sempre una colonnina di quelle rapide per muoversi in fretta; oppure essere sempre e solo su percorsi dove è fattibile un altrettanto rapido ed efficace biberonaggio. L’indicazione è stata quella di non aver mai ricaricato oltre livello 85% e non esser mai scesi a batteria zero.

6 ore almeno

Ma non basta. Se si contano percorsi stradali, reali, dove ci sono traffico, dissesti, limiti velocità e, secondo il buon senso, si fanno anche pause, pasti… Insomma se si “vive” cosa rimane oltre alla guida della Tesla? Insomma ci troviamo di fronte a qualcosa più di un missionario dell’EV, quasi un apostolo di Musk. Ma poi, una normale persona che anche abbia il portafoglio pieno, la copertura in garanzia di tutto sulla sua Tesla e pure le ricariche gratuite… Nell’arco di anni non ha mai un momento in cui deve star fermo oltre la mezza giornata? Mai un week-end lungo?

Perché avendo detto di non aver mai superato i 120 Km/h, le sei orette di auto giornaliere ci sono tutte. Almeno e sempre, per cinque anni. Non si parla di lunghe vacanze nell’ozio o settimane di sport nella natura, ma anche di fare cose normali, gradevoli di vita familiare, sociale; piuttosto che banali ma possibili impegni extra; un leggero malessere? Mai. Per non parlare di altro, che sia minimamente influente sulla giornata e sulle settimane. Nulla? Nemmeno il più stakanovista e arrivista dei giovani neo-laureati tiene botta per tanto tempo, senza qualche mezza giornata, da prendersi. Figuriamoci un uomo maturo, quasi sessantenne. Eppure, ogni giorno quelle ore di guida, un ritmo incessante, serrato e senza seri intoppi. Traffico e incidenti da città magari no, si evitano, però ovunque in Italia una cosa simile sarebbe dura da credere realizzata. Anche perché girandola, l’Italia, ha troppe cose belle da vedere, cibi da assaggiare e altro che non permetterebbe per cinque anni di guidare almeno sei ore al giorno.

Sarebbe utile sentire l’opinione al riguardo di chi guida per lavoro, autisti di vario tipo, professionali. Se e come farebbero loro i cinque anni filati sulla stessa auto a target 1 milione di Km (o poco meno, visto che la Model S è stata presa di seconda mano, con 30mila Km circa); come si devono gestire anche lucidità e sonno, su simili valori. Per tutela di salute e sicurezza stradale, fattori non da poco anche quando la vettura è piena di ADAS.

Cambiano contesto e veicolo certo, tra un primato da Guinness e la guida per lavoro, ma visto che è stato fatto su strade pubbliche per anni e percorrenza record, dallo stesso conducente, certi riferimenti valgono. Le leggi europee disciplinano i tempi guida dei conducenti professionisti: non devono superare le 9 ore giornaliere, o le 56 ore settimanali. Dopo aver guidato per quattro ore e mezza è obbligatoria una pausa di 45 minuti, in ogni caso e nell’arco dei vari periodi ci sono tempi riposo obbligatori. Tempi ben coordinati e via via stringenti, al crescere della frequenza di guida nelle settimane. Per esempio le ore settimana scendono (90 su 14gg.) se si guida intensamente e dopo un massimo di 6 periodi guida giornalieri, o comunque dopo 6 giorni, il conducente deve effettuare un periodo di riposo settimanale (45 ore consecutive). Insomma, oltre alla capacità di guidare tanto e saper gestire la batteria delle Tesla, al sorridente e rilassato recordman sembra vadano riconosciute anche doti da vero guidatore professionale, come minimo. Qualcuno ora potrebbe volero assoldare come tester, ma difficile abbandoni la sua fede per Tesla, avendone già due.

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