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Ci dobbiamo alzare piuttosto presto questa mattina, perché la tappa di oggi sarà la più lunga di tutto il viaggio: 863 chilometri in totale da percorrere lungo le coste della Calabria, circumnavigandola da est ad ovest. Il tempo è stato piuttosto clemente fino a questo momento, ma più scendiamo a sud e più ci rendiamo conto di come le condizioni meteo siano sempre migliori.
Il percorso che ci ha portato da Rocca Imperiale a Sapri
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Isola di Capo Rizzuto: una meta da non perdere
Visto il poco tempo che abbiamo a disposizione dobbiamo fare una scelta su ciò che vale la pena di visitare in questo viaggio, e le cinque persone che abbiamo interpellato sono tutte concordi nel dire che Isola di Capo Rizzuto è una meta da non perdere.
Tra storia e mitologia, pare che questa cittadina racchiusa all’interno di un’area marina protetta, sia stata voluta da una delle sorelle di Priamo che pretese un centro abitato vicino al tempio di Hera. In realtà Capo Rizzuto non è un’isola bensì un promontorio e a parte qualche traccia evidente del suo passato, il centro storico non è che sia particolarmente affascinante.
Ma allora perché andare a Capo Rizzuto? Per il mare sicuramente, con tratti di spiaggia isolati ed un colore delle acque dai toni intensi. Poi, per ciò che mi riguarda più da vicino nella mia attività di reporter e documentarista geografico, questa oasi apparentemente felice l’ho trovata interessante per i suoi parchi eolici, un territorio vasto cosparso da decine e decine di gigantesche torri con enormi pale che, in maniera assolutamente ecologica, producono energia. Luogo ideale per la Panamera sicuramente, che ha trovato il suo alter-ego in una piccola provincia del sud-est calabrese.
I parchi eolici della Calabria: luci e obre sugli “imprenditori del vento”
Se poi però andiamo a scavare un po’ meglio sull’argomento, allora si che vengono fuori tante ombre su questo discusso appezzamento di terra. Quelli che chiamano gli “imprenditori del vento” sono legati a grosse multinazionali che guardano bene gli interessi economici piuttosto che quelli ambientali, e a quanto pare le emissioni acustiche, elettromagnetiche, l’orografia ed i danni che producono sulla fauna migratoria, sono elementi presi in scarsa considerazione.
“Se dobbiamo adeguarci al trattato di Kyoto anche noi, entro il 2020 dovremmo avere il 17% dei consumi come fonte rinnovabile e la Calabria in questo è stata la regione che più di ogni altra ha aumentato la potenza eolica”
Certo è che se dobbiamo adeguarci al trattato di Kyoto anche noi entro il 2020 dovremmo avere il 17% dei consumi come fonte rinnovabile e la Calabria in questo è stata la regione che più di ogni altra ha aumentato la potenza eolica sfruttando le risorse naturali della sua terra. Insomma, non siamo mai soddisfatti…
Le Castella: un altro best-of della Calabria
Lasciamo questo paesaggio un po’ futuristico e ci spostiamo di una decina di chilometri verso sud per fare tappa in un altro best-of di questa regione: Le Castella. Scelta come set cinematografico de “L’Armata Brancaleone” e del “Vangelo secondo Matteo”, questa piccola frazione ha tutto il sapore genuino del medioevo che ruota naturalmente attorno le mura del castello aragonese che sembra quasi emergere dalle acque.
Anche qui la mitologia è abbastanza sentita e pare che in questa o in un’altra isoletta limitrofa la bella Calipso avesse a lungo trattenuto l’eroe dei mari, il grande Ulisse, almeno secondo i racconti di Omero. Passando invece alla storia più “contemporanea”, sembra proprio che attorno al 200 a.C. Annibale, perseguitato dagli eserciti romani, fece costruire un accampamento, o una torretta di guardia, proprio dove adesso sorge il castello.
Sosta a Botricello per un panino al volo
Anche per oggi, visti i ritmi, il salto del pasto è garantito, fortuna che una specie di bar/ristorante ci serve un panino al volo. Ed il pane a quanto pare a Botricello non manca proprio: 5.000 abitanti e ben 18 forni a legna! E giù sempre avanti con la Duke che sente ancora la nostalgia della mitica SP 358 nelle Puglie, mentre noi sulla Panamera quanto meno ci riposiamo un po’ di più, coccolati dai sedili avvolgenti e dal clima bi-zona che ci consentono un viaggio davvero di prima classe. Cambio automatico e tempomat oramai li consideriamo di serie. Insomma, tecnologia pura al servizio del piacere di guida oltre che di una sicurezza davvero molto evoluta.
A Tropea per catturare il tramonto sullo Stromboli
Roccella Ionica, Palizzi Marina, la caotica ma sempre interessante Reggio Calabria con il suo museo archeologico dedicato alla Magna Grecia ed i bronzi di Riace, per ritrovarsi dopo qualche centinaio di chilometri finalmente sul mar Tirreno. E anche qui di storie da narrare ce ne sarebbero più di una ma non possiamo fermarci, dobbiamo arrivare in tempo a Tropea per catturare il tramonto sullo Stromboli. Certamente le sue famose cipolle sono l’icona alimentare che meglio la identifica, ma Tropea ha davvero molto più da offrire.
E se la parta bassa adagiata fra spiagge e scogliere è sicuramente interessante, da un punto di vista di osservazione paesaggistica niente meglio della sua famosa terrazza la rende davvero uno degli angoli più struggenti della nostra penisola.
Altri 280 Km ci separano dalla nostra meta: Sapri
Sono le 20 in punto quando abbiamo terminato le ultime riprese, teoricamente sarebbe l’ideale fare qui la nostra sosta, in pratica, se vogliamo rispettare la nostra tabella di marcia, dobbiamo invece percorrere altri 280 chilometri per arrivare a Sapri, appena oltre il confine con la Campania.
Dopo una serie infinita di curve che caratterizzano gli ultimi venti minuti di guida giungiamo nel cuore della città alle 00.45 di notte con la speranza di riuscire a trovare un modestissimo bar aperto. Macchè, niente, manco quello. E dopo 16 ore di guida ed oltre 850 km percorsi non potevamo concludere di meglio il nostro viaggio andando per premio a letto e senza cena!
Emissioni Zero per il 58% del percorso
Ci consoliamo appena con i consumi: oggi la Panamera veleggiato per il 58% del viaggio ad Emissioni Zero, facendo registrare un valore di consumo peri a 11.9 km/l, il record assoluto considerando oltretutto la media chilometrica percorsa, mentre la Duke ha risposto con un bel 25.90 chilometri al litro, altro primato di categoria. La tappa di oggi è sicuramente dedicata al risparmio. In tutti i sensi.
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