Citroën AMI ribaltata a Monte Carlo: ma come si guidano queste microauto?

Citroën AMI ribaltata a Monte Carlo: ma come si guidano queste microauto?
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In realtà basterebbe evitare di tentare le derapate col freno a mano nel tornante del Circuito di Monaco... ma esiste comunque qualche attenzione per andare ancora più sul sicuro
19 marzo 2023

In molti abbiamo visto il recente video della Citroën Ami finita ribaltata su un fianco, dopo aver percorso con troppa foga il famoso tornante "Grand Hotel" del Circuito di Monte Carlo, curva stretta in discesa nota anche come "Vecchia Stazione". Un classico esempio di video da guardare dopo aver letto la frase "non riprovateci a casa"... ma effettivamente, perché è successo? O per meglio dire, perché una microcar leggera conducibile a 14 anni di età, con velocità massima limitata a 45 km/h e di progettazione recente, si è ribaltata in quel video ed è stata vicina a ribaltarsi anche in una prova di gruppo condotta da Fifth Gear?

Ebbene, cominciamo da qualcosa di scontato, ma forse non quello a cui starete pensando in questo momento: il guidatore, a quanto pare, stava cercando di portare la Ami in derapata arrivando a velocità sostenuta e tirando poi il freno a mano in curva.

Mossa abbastanza sconsigliabile in qualunque caso, al di fuori della tipologia di macchina che si sta guidando, perché scomporre in quel modo un veicolo in una curva in discesa - e fra l'altro con traffico sia veicolare sia pedonale di contorno - è come firmare il consenso informato per una sbandata con sottosterzo o sovrasterzo assicurati e difficilmente gestibili... se non peggio.

La Citroën AMI a Montecarlo
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In questo specifico caso poi bisogna considerare la conformazione del veicolo: la Citroën Ami è un quadriciclo leggero elettrico ultracompatto, lungo 2,40 metri ma soprattutto largo appena 1,39 metri per un'altezza di 1,52 metri. Dunque una microcar "più alta che larga": non proprio il massimo per andare a giocare fra le curve in dislivello, come il tornante di Monte Carlo. 

Se a questo aggiungete un reparto sospensivo rigido, che fa molto affidamento sulla spalla degli pneumatici per capirci, diventa logico che oltre un certo limite (di velocità, di angolo di sterzo e di inclinazione della strada) le gomme stesse si trovino a fare da "perno", portando l'auto a sollevarsi sulle ruote esterne. E a questo punto i momenti fondamentali sono due:

  • Fino a quando non si raggiunge un certo angolo di inclinazione laterale (detto anche di imbardata), la pesante batteria montata sul fondo del veicolo mantiene basso il baricentro e si oppone con forza al ribaltamento. Dunque, controsterzando, il recupero della stabilità di marcia rimane fattibile e relativamente rapido.
  • Superato quel determinato angolo di inclinazione laterale, una volta che la proiezione del baricentro dell'auto fuoriesce dalla base d'appoggio fornita dalle due ruote ancora a terra, la stessa pesante batteria diventa la principale massa inerziale che dà slancio al ribaltamento. E in quest'ultimo caso, c'è ben poco da fare: il limite è stato superato.

Capirete bene quindi che la Citroen Ami, per sua conformazione di proporzioni e per i voluti limiti di performance, è stata progettata senza pensare neanche per un momento che potesse avere qualche minima velleità sportiva. Dunque va guidata con cognizione di causa, con coscienza, perché manovre azzardate la portano a soffrire più facilmente di rischio ribaltamento. Figuriamoci in un'eventuale derapata col freno a mano in discesa sul tornantino Grand Hotel del Circuito di Monaco.

E prima che vi venga in mente qualcosa del tipo "assurdo che esista una macchina così pericolosa", ricordatevi che tutt'oggi molte auto - anche le più blasonate e magari apprezzate nei crash test - falliscono il test dell'alce a velocità relativamente contenute, dove l'unico fattore che conta è la stabilità di marcia effettiva. Perché? Perché tendenzialmente sono poche le auto rimaste che siano progettate per essere dinamicamente "ben piazzate" e a rischio ridotto di ribaltamento... qualcosa difficile da ottenere, continuando ad aumentare l'altezza da terra dei veicoli.

Citroën AMI portata al limite del ribaltamento
Citroën AMI portata al limite del ribaltamento

Perciò, in conclusione, ricordiamo che ogni vettura deve essere guidata secondo quel che è la sua destinazione d'uso finale, così com'è stata pensata dal costruttore e collaudata di conseguenza. E la Citroën Ami non fa differenza: la velocità massima di 45 km/h permette di ridurre comunque di molto il rischio in questo senso, ma sta a chi guida la responsabilità di adeguare velocità, input di sterzo e trasferimenti di carico generali alle condizioni stradali in ogni momento.

L'unico consiglio utile è come risolvere un'eventuale impennata laterale della propria auto, non solo di una Citroën Ami ma di qualunque veicolo: se si inclina alzando le ruote di destra, per esempio, bisogna controsterzare a sinistra e viceversa. Questo permette in primis di ridurre l'effetto "perno" degli pneumatici che hanno innescato (o comunque permesso) l'inclinazione su due ruote, e dall'altra parte costringe l'auto a sterzare dal lato opposto per ritrasferire il carico sul lato sollevato, ripristinando la corretta distribuzione dei pesi.

Naturalmente è una manovra contro istintiva che non sembra logica a tutti, ma il vero problema è il tempo utile ad effettuarla così ridotto. E in quel tempo bisogna realizzare di esser finiti su due ruote, di essere in procinto di ribaltarsi, e bisogna poi effettuare la controsterzata. Non per tutti il riflesso è così automatico, e spesso una reazione logica come questa a mente fredda poi non viene spontanea quando ci si trova nella situazione.

È un po' come il controsterzo nelle derapate, se vogliamo: assolutamente logico, se l'auto punta col muso verso l'interno della curva (sovrasterzo) si controsterza verso l'esterno, ma difficilmente nelle prime esperienze in circuito o nei corsi di guida ci si troverà a derapare senza mai un testacoda, perché non si tratta solo di controsterzare, ma di farlo al momento giusto e solo di un determinato angolo, mai troppo o troppo poco. Fra l'altro, la derapata a quanto pare era l'obiettivo del conducente della Ami nel video... chissà se in quel caso sarebbe riuscito a controsterzare, dato che durante il ribaltamento sicuramente non l'ha fatto.

Da Moto.it

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