SUV compatto nell’apprezzato stile attuale di casa VW, pulito e razionale. Tiguan è abbastanza contenuto nelle dimensioni, cercando di unire senza “sforare troppo” le doti dei monovolume o dei SUV maggiori, con gli oneri più contenuti e classici delle berline. Ingombra quasi quanto una normale berlina, lungo circa 4,40 metri, ma è più spazioso e comodo per salirvi, grazie all’altezza maggiore. Offerto sia in versione 4x4 sia con sola trazione anteriore, Tiguan vuole adattarsi più ai bisogni di vita urbana che a quelli del vero fuoristrada, solo gli allestimenti Track&Field (Tiguan offroad) puntano seriamente a esplorare percorsi insidiosi, aumentando anche l’angolo di attacco per affrontare pendenze estreme (28° contro i 18° degli altri). Sono 470 i litri di bagagliaio netto, prima di muovere i sedili (altrimenti si arriva a 1510) cinque le persone trasportabili: si dispone di valido spazio a bordo, senza sacrifici alla guida, o da passeggeri, anche durante i viaggi. L’impatto estetico, pur moderno e curato, non è dei più sfiziosi, pensando a certa concorrenza, da scegliere quindi se si punti a un buon equilibrio generale per questo genere di veicoli, non per singola dote di spicco.
Dotazioni e motorizzazioni sono in gran parte condivise con il resto della famiglia VW, quindi assolutamente valide e dall’impronta razionale. I motori sono i noti TFSI benzina, per chi non ami troppa rumorosità e vibrazioni, oppure i TDI a gasolio; tutti sono quattro cilindri sovralimentati, ben dotati in relazione alla cilindrata, ma nessuno ha il taglio esagerato che vien riservato per altri modelli VW e può rendere Tiguan un piccolo mostro di potenza e prestazioni velocistiche. Cambio manuale sei marce, oppure l’ottimo automatico DSG. Cinque gli allestimenti, completi da quello base solo in quanto a sicurezza, per avere di più sugli altri fronti occorre spendere. Dato un certo impegno necessario per gestire visibilità posteriore e manovre, sono utili i sensori di ausilio parcheggio del Park Assist. Entrando nel mondo degli accessori a pagamento si apre un grande ventaglio, con scelte che possono far salire molto il costo di Tiguan, certamente distante da quello indicato per l’accesso gamma.
Nettamente preferite le motorizzazioni diesel, il mercato non penalizza Tiguan come invece accade per altri SUV, specialmente quando hanno dimensioni e oneri maggiori. Gestibile come una normale vettura anche nei costi di manutenzione (è infatti composto dai medesimi elementi della Golf) si distingue come veicolo affidabile e apprezzato. Data una certa disponibilità numerica, i modelli più datati con alte percorrenze scendono a livelli bassi di valore, ma tenendo pur sempre un po’ più della media assoluta.
Questo SUV compatto dal nome scelto anche tramite un concorso pubblico (unendo parzialmente i suoni derivanti dalla pronuncia delle parole tigre e iguana, in lingua tedesca) nasce per debuttare sul mercato nel corso dell’anno 2007, dopo aver fatto le prime apparizioni nei saloni del periodo precedente, come a Los Angeles 2006. Tiguan è ispirato, con dimensione e motorizzazioni ridotte, al predecessore di gamma alta Touareg. Condivide il proprio pianale (PQ35) con altre vetture del gruppo tedesco tra cui la Golf e si propone con la caratteristica della trazione integrale. Assemblato in Germania (1000 unità al giorno presso Wolfsburg) e anche in Russia, Tiguan è venduto con diversi allestimenti, dedicati, in quasi tutti i continenti del mondo: da quello americano a quello asiatico. Subisce un primo restyling nel 2011 e riceve le cinque stelle per la sicurezza EuroNCAP. Nel marzo del 2013 viene superata la soglia del milione di vetture prodotte. HyMotion è una versione ibrida preparata dalla Casa per l’anno del debutto, 2007, quando sfidò sul fronte dell’ecologia alcune rivali in un contest a Shangai: sfrutta alimentazioni alternative a idrogeno con propulsione elettrica e potenza indicativa di 136CV.
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