Versione familiare della regina di segmento C non solo in Italia, da lungo tempo la Golf incarna molto bene le mutevoli esigenze del mercato, interpretandole al meglio. La Variant che si allunga di 30 cm per donare un bagagliaio ottimo, non si discosta troppo dalla classica che piace senza distinzioni a tutti gli automobilisti, poiché porta dentro il meglio o quasi delle soluzioni a oggi possibili, unendole a uno stile ben curato. L’immagine è più pacata che aggressiva, mentre lo spazio è adeguato, specie per il vano di carico (da 605 lt). Non spicca esteticamente per singolarità e il prezzo è superiore alla media, ma si è ripagati dalle doti, non ultime quelle di sicurezza ben evoluta grazie all’elettronica.
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Il valido cambio automatico DSG è da considerare qualora si voglia smetter di pensare alle operazioni manuali, di braccio e gamba, senza perdere brio e piacere di guida. La Golf Variant offre motori benzina rimpiccioliti e sovralimentati, come ora di moda, efficienti e risparmiosi per davvero, addirittura con l’opzione dell’ACT, che “spegne” due dei quattro cilindri per ottimizzare al massimo il carburante. La trazione integrale, se serva, si sposa però solo ai diesel, disponibili in due cilindrate e varietà assoluta di rendimenti. Per le alternative ecologiche non mancano il metano (TGI), a buon mercato. Sapendo che in quanto a sicurezza la Golf non è seconda a nessuno nel segmento, forte dei sistemi anticollisione, tutela passeggeri e supporto al conducente, ma anche di un differenziale XDS, i cinque più due allestimenti con relativi pacchetti sono da scegliere secondo proprio gusto e portafoglio, ad esempio ingrandendo il touchscreen fino a otto pollici, o avendo interni pregiati, piuttosto che tetto panoramico. La GTD, che doppia quasi il prezzo di accesso gamma è il massimo in quanto a prestazioni (sfiorando i 185 CV) e sportività in chiave Variant, forte di una cura per motore e sospensioni, meno per silenziosità e ricchezza percepita in abitacolo.
Pur meno popolare della classica, anche la Golf Variant si rifà parzialmente alla regola che tutte le generazioni Golf hanno sempre mantenuto ottima commerciabilità con buone quotazioni, sul fronte dell’usato. Meccanicamente l’affidabilità è più che valida, mentre i costi di manutenzione ed eventuale ripristino di guasti rilevanti (comunque poco frequenti) possono essere elevati solo quando serva necessariamente riferirsi alla rete ufficiale della Casa (es. procedure di codifica nuove parti elettroniche). Nettamente più diffusa nelle motorizzazioni diesel, anche l’attuale versione mantiene sempre la caratteristica di quotazioni sopra la media.
Era il 1974 quando la prima Golf uscì dagli stabilimenti per cominciare una grande storia, in grado di portare la quota di esemplari prodotti a superare i trenta milioni di unità. Storia che non fu però da subito in discesa: la prima generazione, realizzata con supporto di Giugiaro, aveva alcune soluzioni interessanti, ma non poteva spopolare rispetto a concorrenti più affermate ed economiche. Tre, oppure cinque porte, la gamma si arricchì in breve di motori diesel e versione cabriolet, oltre che della mitica GTI. La seconda generazione arriva nel 1983, cambiando immagine rispetto alla precedente, allungandosi e dotandosi anche della trazione integrale (Syncro). Con la terza serie del 1991, arriva anche la poco affascinante versione Station Wagon, denominata Variant e si aggiorna la Cabrio, ma soprattutto si estende a dismisura la varietà di motori, con i TDI e persino un sei cilindri per le versioni VR6. Questa Golf ottenne il prestigioso riconoscimento di Auto dell’anno. La quarta generazione è del 1997, arrotondandosi lievemente nelle forme ed estendendo il ruolo di leader sul mercato. Con la quinta generazione del 2004, Golf è ormai sempre più strettamente imparentata con la cugina Audi A3, si differenza offrendo la nuova versioni Plus, rialzata. La Golf VI si presenta nel 2008 e tende a raffinare l’immagine della precedente, tanto fuori quanto dentro l’abitacolo. Sul fronte motoristico comincia l’applicazione del downsizing e prende sempre più piede il cambio automatico DSG. Quella attualmente in vendita è la settima generazione Golf, il cui stile è stato curato, come per la sesta, dal noto designer Da Silva. Può fregiarsi del titolo di Auto dell’anno. Le propulsioni alternative ed ecologiche cominciano a farsi spazio nella gamma.
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