È la seconda, migliorata ma non profondamente mutata, Subaru Impreza Station Wagon. Parte già con motori Euro3 e ha lo stile un po’ meno rude dell’originaria, pur sempre unica, combinando buoni contenuti tecnici e grinta esibita. Con lei si possiede un veicolo nemmeno troppo “vecchio” che conserva i richiami alle competizioni rally negati invece a parte della concorrenza sul segmento delle familiari. La qualità e l’affidabilità la premiano anche da vettura anziana, specie per chi ami il genere che sa fare la voce grossa (parecchio con il boxer e certi scarichi) a discapito però di dotazioni e comfort, non troppo premianti. Il prezzo è accessibile, un po’ meno la gestione se si pensi a un utilizzo intenso, paragonandola alle vetture attuali.
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Scelta varia per le non poche varianti esistite della Subaru Impreza Wagon di seconda generazione, soprattutto in termini motoristici. Ma il DNA e l’immagine non variano molto, salvo le prime uscite con gli inusuali fari tondi anteriori. Rara familiare con motore boxer di grande sound e potenza, non esisteva diesel o di piccola cubatura, semmai in allestimento sportivo vistosamente WRX (2.5 la più prestante, ancora in voga nel colore blu intenso). Occhio solo ai consumi e allo stato di usura, per modelli spesso stressati da utilizzi sportivi o quantomeno modificati (tuning tecnico, più che estetico). Meno popolari ma più contenute per mantenimento le versioni aspirate del quattro cilindri, come la 1.6 Euro4. Disponibili sui mercati esteri non mancano alcune chicche in edizione limitata, di potenza elevata e piccole correzioni di finitura che possono accattivare gli amatori e salire di valore nel tempo.
Si rivela un discreto affare, da usata. Non sono troppe quelle rimaste in Italia di Subaru Impreza Station Wagon seconda serie. Le quotazioni, rispetto all’età della vettura, sono sopra la media già per le versioni tranquille, mentre sono addirittura premianti per le sportive, anche se non così alte da considerarsi elevate rispetto al nuovo o proibitive. Ricambi, se servono, solo originali come anche alcune procedure di ricodifica sistemi elettronici.
Venduta in Italia dal 2001 al 2007, la Subaru Impreza di seconda generazione (serie S) prosegue in toto il cammino della precedente smussando gli spigoli più rudi e accrescendosi minimamente, provando quindi a sposare un target più ampio, a discapito giusto di qualche purista del tempo. Ha trovato spazio nelle strade di tutto il mondo con carrozzerie a 4 porte, berlina o 5 wagon (GG). Motori benzina aspirati o turbo da 1.6 a 2.5 con potenze anche molto elevate e tipica struttura boxer, a cilindri contrapposti e baricentro basso. La trazione anteriore o soprattutto integrale, come tradizione Subaru. Tecnologia, sistemi e materiali, sono sempre stati principalmente made in Japan, come anche l’assemblaggio, senza troppo anticipare i tempi, ma con ottima resa telaistica. Restyling significativi nel 2003 e 2006, che la privano in breve dei fari tondi. Derivazione a marchio Saab con la 9-2X venduta solo alcuni anni negli USA (da qualcuno definita una “Saabaru”).
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