Nome noto del segmento B, la rinnovata e migliorata Corsa è sinonimo di affidabilità e prestazioni soddisfacenti, dentro i suoi quattro metri circa, ad un prezzo coerente con quanto offerto. Riprende il target delle vecchie Corsa di successo ingrandendosi un po’ e aggiungendo comfort, oltre che i principali sistemi sicurezza. Vagamente tondeggiante ma rifinita nel dettaglio, ha più stile di alcune concorrenti di fascia economica e non è carente di tutto quanto serva a un’utilitaria moderna, anzi, con l’ampia gamma copre esigenze diversificate.
Corsa si colora parecchio volendo sia fuori sia dentro, con i suoi cinque allestimenti (quelli ricchi onerosi ma ben completi), per piacere anche ai giovanissimi. La OPC sembra esagerata per queste dimensioni, ma fa rivivere lo spirito grintoso che piacque tanto ai giovani del passato con le GSi, senza però guardare ai consumi e al costo. Tra gli accessori di rilievo: il cambio automatico ormai sviluppato da decenni, valido per non faticare (ben associato a uno sterzo ultra-assistito) ma non fatto per correre e la novità del Flexfix che estraibile dal paraurti posteriore, permette di caricare senza fatica la biciletta. I motori benzina sono addirittura quattro, con diverse potenze a partire dal moderno 1.0 SGE Turbo, uno alimentato anche a GPL. Se proprio non si possa fare a meno del diesel, nonostante il piccolo tre cilindri benzina beva poco, ci sono gli affidabili 1.3 Multijet di derivazione Fiat.
Rara e storica la prima serie, pur senza lodi tecniche, assolutamente superata la seconda, la Corsa C è ancora molto presente in Italia e con quotazioni bassissime risulta macchina d’accesso in tutti i sensi, essendo eventualmente presente in versioni Euro3. Da considerare attentamente lo stato di alcune parti elettroniche, poiché in quegli anni Opel fu in anticipo sul fronte della miniaturizzazione delle centraline motore e non solo, facendo pagare il cosiddetto scotto ai proprietari che giungano nel momento critico, comunque attualmente ben gestibile nell’aftermarket nazionale. La D è soggetta a svalutazione lievemente peggiore della media, per le versioni di accesso gamma, sia benzina/GPL, le più diffuse, sia 1.7 diesel. Si distinguono invece positivamente le versioni OPC.
Alcune vetture Opel di successo si susseguono nei decenni mantenendo il proprio nome, Corsa è una di queste. La Corsa A del 1982 venne realizzata in versione due o tre volumi, con piccoli motori a benzina e costi contenuti, cercandosi un ruolo tra le utilitarie. Dal 1993 si diffonde la Corsa B di grande successo commerciale che, forte della sua piccola forma rotondeggiante e motorizzazioni eterogenee, ottiene buoni risultati in termini di gradimento. Nel 2000 debutta la terza serie, C, che cresce lievemente in dimensione e sicurezza, dotandosi inoltre di impianti elettronici gestione motore simili a quelli di vetture di classe media. Per i diesel si aggiunge il collaudato 1.3 multijet importato dal gruppo Fiat. L’ultima uscita, Corsa D, arriva sul mercato nel 2006 segnando un ulteriore passo in avanti per dimensioni (pianale SCSS come la Grande Punto 199) e prestazioni, oltre che sicurezza, ottenendo per la prima volta punteggio pieno nei test EuroNCAP. Il motore di punta supera i 200 CV, utilizzato per le versioni denominate OPC; ma dall’altro lato si guarda anche ai costi, inserendo in gamma l’alimentazione GPL. L’ultimo facelift è datato 2014. Varie le declinazioni stilistiche nei decenni, soprattutto per esigenze commerciali che vedono il medesimo corpo vettura trasformato e rinominato a seconda dello sbocco finale. Ci sono così state Opel Corsa Van per uso lavorativo, piuttosto che Pick-Up, ma anche piccole mini berline a tre volumi, o station-wagon, il tutto con marchi Opel, Vauxall, Chevrolet e Holden.
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