Grande, con oltre 4,8 metri di lunghezza, personale a livello immagine (con tanto di nome in evidenza sul cofano) e soprattutto prestante anche fuori dal manto asfaltato. Il SUV integrale britannico deve piacere e servire, visto che le qualità di trazione e guida, come anche dotazioni e stile, si fanno pagare un prezzo premium come pretende di essere il veicolo stesso. Qualità e spazio non mancano, fino a sette comodi posti, mentre le doti velocistiche forse sì, è però la tradizione del fuoristrada vero quella che Land Rover trasmette nelle forme modernamente squadrate del Discovery, senza scordare la capacità di traino. Garanzia triennale per un veicolo che pur pienamente assistito da ottimi sistemi elettronici, di tutela a guida e sicurezza, esprime comunque il proprio “peso” da gestire al volante, se invece che all’avventura lo si declini verso l’ambiente urbano. Finiture di pregio e materiali di lusso non mancano, mai.
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In Italia non esiste con motorizzazione a benzina e i prestanti 3.0 V6 diesel sovralimentati, Euro6, non la fanno rimpiangere quando l’uso è tranquillo o volto a dominare i fondi difficili. Varie le possibilità di personalizzazione per finiture e colori, con ben cinque allestimenti e la disponibilità di alcune edizioni speciali particolarmente ricche di contenuti, tra i quali ogni possibile controllo dinamico in aiuto alla sicurezza di marcia.
Un principe dell’avventura globalmente riconosciuto come il Discovery mantiene sempre valore degno del proprio DNA, specialistico e difficilmente quindi decade troppo nonostante gli anni. Le prime generazioni sono a quotazioni oggi molto popolari (rimanendo entro i cinquemila euro per le serie I e II) causa l’usura del tempo, ma permettono di essere gestite in maniera indipendente per le manutenzioni, al contrario dei modelli dopo il 2004 che, ricchi di elettronica dedicata, vincolano alla rete della Casa madre per eventuali interventi straordinari (es. ABS e Body Control).
Un veicolo Under-30 il Discovery, oggi ancor più giovanile che al debutto. Arriva sui mercati globali per la prima volta nel 1989, denominato anche LR3, in sostanza terzo modello della gamma Land Rover di quel periodo per colmare il grande divario tra il più ricco (ed elitario) Range Rover e lo spartano Defender, di uso più specialistico. Forte come da tradizione del marchio in uso fuoristrada, ma dotato e abbastanza confortevole anche in abitacolo per piacere alle famiglie più avventurose. Pur se non troppo originale, inizialmente, si propone da subito verso un target più esteso dei due fratelli, avvicinando qualità e (poco) dotazione Range Rover in dimensione e costi inferiori (partendo da motori anche a quattro cilindri). Dopo le iniziali versioni tre porte, si aggiungono quelle a cinque porte in allestimento fino a sette posti. Con la seconda serie, L318 datata 1998, di stile similare alla prima, si aggiungono alcuni centimetri e soprattutto sistemi elettronici di alto profilo, per l’assistenza a trazione e guida, non comuni alla concorrenza più economica. È del 2004 la terza generazione, L319, che pone un taglio con il passato per lo stile, molto più moderno e personale, come per il comfort, supportato da modalità guida adattive rispetto al fondo stradale. Il Discovery diviene sempre più veicolo premium apprezzato anche per il manto asfaltato con l’ultima versione, datata 2009 e aggiornata nel 2014, venduta esclusivamente con motori a gasolio sei cilindri in Italia. Assemblaggio non solo in UK per un totale prossimo al milione e duecentomila unità vendute con ben 225 riconoscimenti internazionali.
Variante di nome per i Discovery venduti negli USA (LR3, LR4) ma sostanza analoga, poderosi motori benzina a parte. Pochi esemplari invece per la prima generazione venduta in Giappone a marchio Honda e nome Crossroad (causa la partnership allora in essere tra la casa giapponese e Rover fino, al 1994). Nel corso dei decenni non sono mancate piccole serie limitate per taglio stilistico e dotazione, come quella per i venticinque anni, ma soprattutto le relativamente diffuse (pur se esteriormente normali) versioni blindate a massima protezione occupanti e VIP, che affiancano l’attuale Discovery Sentinel alle grandi berline elitarie tipicamente dedicate a certi usi.
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