È oggettivamente razionale nelle soluzioni, classica negli ingombri, ma costantemente sul fronte dell’innovazione per i contenuti oltre che tradizionalmente solida nella realizzazione. A4 rimane sempre tra le top car indiscusse del segmento D, molto apprezzata in versione Variant. La penultima generazione è un ottimo connubio di comodità alla guida e stile raffinato, con quel tocco di sportività Audi che si può avere soprattutto nelle versioni più spinte. Non si paga certo poco la A4, anzi, però possiamo garantirvi che quanto si trovi sotto il cofano o dietro ai pannelli, è realizzato con cura e soprattutto razionalità, usando tecnologie e materiali che sono sempre un piccolo passo avanti su certa concorrenza di minor prezzo. Non spicca per singolarità estetica, pur se finita molto bene nei dettagli come i gruppi ottici, ma vuole genericamente essere un’equilibrata “signora macchina” nel proprio contesto di riferimento. La varietà di motorizzazioni offerte è davvero ampia, le finiture sempre ottime, le prestazioni generali altrettanto. Sono pochi gli appunti da poter fare alla nuova A4, se non per alcuni comandi o visibilità da dover conoscere, prima di poter fruirne al meglio in scioltezza. Dietro, come per altre concorrenti, non si sta comodi qualora seduti in tre.
Poiché non si paga certo poco, decidendone l’acquisto è lecito puntare anche a prestazioni e feeling di guida, oltre che ai consumi. Per questi ultimi c’è il più blando dei molti 2000 TDI offerti, ormai tutti solidi e affidabili, mentre per le prime la regina indiscussa è la celebre RS4 con motore benzina V8 da 450cv, anche se onestamente già i V6 TFSI della S4, offrono parecchia soddisfazione in termini di potenza e sound offerti. Tutti i motori attuali sono in ogni caso sovralimentati, a iniezione diretta di carburante, oltre che dotati di sistema start-stop con recupero di energia. Avendo buone doti telaistiche ci si può permettere la cavalleria preferita, senza temere inconvenienti. Quattro gli allestimenti, tutti con belle finiture a partire da quello base, con dettagli in stile cromato; sono poi quattro i pacchetti personalizzazione, tra i quali anche S line a riprendere il grintoso tema sportivo Audi Sport oppure Exclusive line per rendere (non senza poca spesa) la propria A4 un esemplare quasi unico. Internamente la tanta elettronica è visibile ovunque, sia per la sicurezza, come per l’ Adaptive Cruise control, sia per la vita a bordo, con il noto sistema infotainment Audi che si integra con la navigazione MMI, opzionale; è possibile persino avere una rete wifi generata nei paraggi della vettura. La familiare Avant a parità di lunghezza (4,70 metri) garantisce 490/1430 litri di carico e una sensazione di guida sempre molto reattiva, proprio per questo è preferita vista la versatilità.
Da sempre molto ricercata, la A4 è un buon investimento, che trova poi sbocco quando usata un po’ ovunque pur se sia in versioni particolari. Apprezzate maggiormente le Avant TDI, ovviamente soggette a forte calo invece le versioni con motori benzina parecchio spinti, o che spaventino alla manutenzione, come i V6 e il V8. Non denota particolari onerosità, salvo percorrenze fuori dal comune o sfortune percentualmente limitate che vanno a colpire elementi nobili come possono essere l’elettronica ABS, o strumentazione e cambio automatico, comunque in genere risolvibili oggi anche presso operatori di settore ben specializzati e non solo tramite rete ufficiale, almeno quando la vettura abbia già qualche anno.
Erano vent’anni fa quando Audi mandò in pensione la mitica 80 per far debuttare la A4, berlina classica quindi, pensata per la fascia alta dell’allora ancor parecchio in voga segmento D. In breve la nuova arrivata, che poneva un salto non indifferente nello stile, con quel suo retro tondeggiante e in parte dotato di appendice aerodinamica, si fece portatrice di novità anche motoristiche e di meccanica, con motori sempre più grandi e potenti negli anni, soprattutto abbinati alle quattro ruote motrici. Sul finire degli anni Novanta le versioni S4 rappresentano un vero riferimento per il segmento, in quanto a prestazioni e qualità, distanziando seriamente parte delle concorrenti, incluse le italiane, che non arrivavano a simili doti di cavalleria e trazione integrale. Con la seconda serie, che coincide all’entrata in vigore della normativa antinquinamento Euro3, sono le versioni Avant (familiare) soprattutto a gasolio (TDI) che prendono il sopravvento nel gradimento degli automobilisti europei. Spaziando nelle varie tipologie di clienti, giovani e spensierati come quelli delle nuove versioni cabriolet, o padri di famiglia come per le Avant, A4 si dota di moltissima elettronica, pur mantenendo quell’impronta razionale tipicamente tedesca. Con la terza generazione arrivano i propulsori a iniezione diretta anche per i benzina, gli ottimi cambi automatici DSG e le potenze massime raggiungono valori record, autolimitandosi per l’uso stradale, come sugli otto cilindri di S4 e RS4. Nel 2007 debutta a Francoforte la quarta serie A4, poco più grande e ancor più ricca della precedente, prosegue coerentemente il percorso premium nel segmento, sotto ogni punto di vista, ottenendo le cinque stelle per la sicurezza Euro NCAP e facendo vedere anche se solo a livello dimostrativo, le prime versioni ibride attese a breve, con utilizzo di energia elettrica quale fattore propulsivo.
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