La versione motoristicamente più interessante del modello “d’accesso” al mondo Aston Martin, in chiave roadster (cabrio): benvenuti tra le dodici cilindri supersportive inglesi. È sulla carta il secondo gradino nella prestigiosa gamma del costruttore britannico, pensando alla V8, ma costa parecchio di più e non manca certo di stile nelle forme e pregio di materiali esibiti, senza però esagerazioni come per altre Aston. Ha dimensioni contenute (4.38 metri) e peso altrettanto ridotto in relazione al tipo di vettura. L’apparenza signorile e la realizzazione in gran parte ad opera manuale, cela due soli posti e trazione posteriore con il poderosissimo motore a V, posizionato anteriormente. È la “diversa” se si pensa alle 12 cilindri italiane, fuori come anche sotto al vestito, senza spiccare per innovazioni tecnologiche o per elettronica futurista, ma forte dell’immagine fascinosa che dura nel tempo.
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È già il top della mini gamma Vantage, forte del propulsore V12 (6000cc 517 CV), si declina in allestimento S. Il cambio automatico a sette rapporti Sportshift è da tenere in viva considerazione, vista l’ottima prestazione donata alla guida. La differenza di prezzo non è poca per avere questo AM28, che per gli amanti del motore e della tecnica ha sempre il suo perché, combinandosi con una trasmissione dedicata e un telaio carrozzeria alleggeriti. Se mancano forse un po’ di sfarzosità e lusso estremo da combinare per gli interni, comunque ben finiti e ricchi di comandi, sono tante le varianti cromatiche.
Esternamente rassomiglia alle Aston Martin oggi più diffuse, ma sotto il cofano è più raffinata, con quotazioni che con gli anni ovviamente scendono, in breve, ma non a picco rispetto a listino del nuovo, come per altri "pezzi rari" made in England, causa una sufficiente commerciabilità relazionata al target e la guida a cielo aperto. Eventuali manutenzioni straordinarie da eseguire solo presso centri specializzati.
Il modello a propulsore V8 debutta sul mercato nel 2005, prendendo in parte l’eredità della DB7 per porsi come modello d’accesso nella gamma. Disegnata da Henrik Fisker, condivide lo stile con le altre Aston Martin in produzione contemporanea, pur ispirandosi nel nome a modelli del passato. Sempre molto apprezzata dagli inglesi, varie migliorie tecniche la fanno evolvere, ampliando l’offerta nel corso degli anni, è però solo nel 2009 che viene lanciata la produzione del modello V12. Per il 2012 un restyling regala alla Vantage nuovo anteriore e un moderno cambio automatico a sette rapporti. Le versioni GT2 e anche GT3, si cimentano nei vari trofei internazionali, spaziando dall’Asia agli USA. Non poche le edizioni limitate prodotte in ambito stradale, sia con allestimenti ad hoc accattivanti ed esclusivi da parte di operatori esterni, come avvenne per Zagato, o ESX Motorsport, sia con alcune produzioni numerate.
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