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Il marchio britannico trae origine dalle attività di John Weller con il supporto di John Portwine, sin dal lontano 1903, quando vennero realizzati i primi veicoli a tre ruote come l'Auto Carrier per uso lavorativo, e immediatamente dopo il Sociable per il trasporto persone, di buona popolarità a Londra in quegli anni come anche per usi militari durante la guerra.
Il successo e la definizione del nome AC seguono una prima evoluzione di modelli, è però dal 1915 che viene usata la sigla AC (Autocarriers Limited, in seguito all’abbandono dei fondatori divenuta quindi AC Cars Limited). Il nuovo corso vede un’impronta molto sportiva per le auto che si susseguono con prestazioni elevate e presenze in competizioni sportive. Lo stop imposto dalla crisi finanziaria mondiale e la guerra fermano la AC quando era tra le più brillanti produttrici di auto nel Regno Unito e solo dopo lunghi anni la rinnovata proprietà decide di tornare a produrre nuove vetture, invece che fare solo assistenza o manifattura di dettaglio. Nel 1953, con l’apprezzato modello due posti Ace, ritorna a splendere il marchio soprattutto in madre patria oltre che nelle competizioni (es. Le Mans). A inizio anni Sessanta un accordo con Shelby portò dagli USA poderosi motori V8 a sostituire gli storici e longevi sei cilindri, con un incremento di potenza e cattiveria che diede origine all’iconico modello Cobra, poi declinato in varie versioni e assemblaggi esterni ad AC, ma rimasto simbolo della Casa oltre che di un’epoca.
Negli ultimi decenni il marchio attraversa diverse vicissitudini societarie e lo spostamento dell’asse verso la Germania, ma cessano la produzione dei modelli, sempre sportivi ma di limitata popolarità internazionale e per ora AC rimane un icona dell'auto inglese.
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