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Ginevra - Chi dovesse aver avuto qualche perplessità leggendo il titolo di questa intervista può stare tranquillo: non abbiamo commesso alcun errore. Sì, perché Xavier Peugeot, membro della famiglia Peugeot, che tiene ancora oggi il timone del Gruppo PSA, è stato di recente nominato Direttore Prodotto di Citroen.
Non c’è da meravigliarsi quindi nel vedere l’illustre cognome francese affiancato al brand del Double Chevron. Abbandonato l’incarico di Direttore Prodotto del Leone infatti, Xavier Peugeot oggi ha il compito di plasmare il nuovo volto di Citroen. Un incarico da non sottovalutare visto che il marchio francese nei prossimi anni dovrà cambiare volto, andando ad assumere un ruolo molto più definito e particolare all’interno della famiglia.
Fa ancora un certo effetto trovare un membro della famiglia Peugeot ad occuparsi di Citroen…
«Mi viene da dire: perché no? [ride, ndr]. Dopo tutto sono sempre all’interno del Gruppo PSA. Siamo una grande famiglia che mai come ora offre infinite possibilità e sempre nuove sfide. Il nostro CEO Carlo Tavares e Linda Jackson, CEO di Citroen, sanno benissimo che Citroen si è rimessa in pista per rinnovarsi completamente. Per questo mi hanno chiesto se volevo iniziare a lavorare con questo marchio per accelerare la sua crescita ed evoluzione. Per me naturalmente si tratta di una nuova sfida, ma sono estremamente motivato».
Le sue giornate devono essere cambiate parecchio con il nuovo incarico…
«In Citroen è davvero tutto nuovo perché stiamo riposizionando il brand all’interno del Gruppo PSA. Essere un membro della famiglia Peugeot non lo vedo come un limite, anzi. Per me è una responsabilità in più nei confronti del Gruppo. Per fare questo lavoro è fondamentale conoscere a fondo la storia dei nostri marchi. In questo periodo infatti sono impegnato a conoscere in maniera sempre più dettagliata e profonda il DNA di Citroen».
Qual è l’obiettivo a cui state lavorando?
«Tre cose mi appassionano più di tutte: le automobili, la gestione di un marchio e la coerenza. Quando lavoro tengo sempre bene a mente questi tre aspetti e intendo farlo anche ora. Carlos Tavares ha elaborato un piano molto elaborato per far sì che il Gruppo PSA torni ad essere competitivo sui mercati. Ogni marchio del Gruppo - Peugeot, Citroen e DS - deve ritagliarsi una sua precisa fetta di mercato e il mio compito è realizzare questo progetto per il marchio del Double Chevron».
In concreto che cosa succedere a Citroen nel prossimo futuro?
«Questo enorme piano di ristrutturazione del Gruppo prevede che Citroen arrivi di avere una gamma basata su 7 nuovi modelli (oggi, esclusa DS, sono più di 10). Dovranno essere auto perfettamente allineate allo filosofia del marchio Citroen e alle nostre ambizioni. Questa gamma di nuovi modelli sarà uno degli ingredienti fondamentali per plasmare il volto della Citroen di domani che dovrà essere più internazionale, creativa e sempre più in linea con il suo nuovo posizionamento all’interno della famiglia PSA».
Cosa dobbiamo aspettarci da questi sette nuovi modelli?
«Citroen deve diventare il marchio più originale, fresco e creativo del Gruppo, con automobili un po’ fuori dagli schemi. Allo stesso tempo deve però mettere sul piatto soluzioni tecniche innovative, che risultino veramente utili ai nostri clienti».
Essere creativi e originali, ma soprattutto molto riconoscibili è una scelta vincente
L’originalità può essere una scelta ardita…
«Sì però devo dire che abbiamo ricevuto già forti segnali che ci confermano di essere sulla strada giusta. Il merito è della nuova C4 Cactus. Prima di tutto questo modello si è classificato in seconda posizione nel concorso dedicato alla Car of The Year (ha vinto la VW Passat, ndr). Questo risultato significa che essere creativi e originali, ma soprattutto molto riconoscibili è una scelta vincente. E poi non ho mai visto un’auto prendere così tanti premi come la Cactus. Al momento ne ha già ricevuti 28!»
Il rischio è di dividere in due i pareri dei clienti, non trova?
«E’ vero, la C4 Cactus è un’auto che si ama o si odia. Ma noi speriamo che siano molte di più le persone che se ne innamorino! Ecco, in futuro vi posso garantire che avremo modelli così, che osano, che fanno scelte radicali. Saranno auto diverse da tutte le altre, in una parola, uniche».
In quanto tempo arriveranno questi nuovi modelli? Continueranno ad essere riservati principalmente all’Europa
«I 7 nuovi modelli arriveranno progressivamente, non c’è una data precisa. Quello che conta però è che per tornare ad essere davvero competitivi abbiamo deciso di avere una gamma internazionale. Questo significa che ogni modello sarà commercializzato in almeno due macro-regioni del pianeta».
Una cosa deve essere chiara. Citroen non sarà mai un brand low cost
Alcuni hanno paragonato la Cactus alla Dacia Duster… Eppure sono due prodotti molti diversi, non è vero?
«Una cosa deve essere chiara. Citroen non sarà mai un brand low cost. Certo, sarà un marchio molto diffuso, ma non andrà ad occupare la fascia bassa del mercato. Vogliamo conquistare una miriade di clienti diversi, ma senza mai diventare un marchio low cost».
Anche i clienti lo percepiscono così il brand Citroen?
«Basta un esempio per capirlo. Più del 50% dei clienti C4 Cactus ha scelto gli allestimenti top di gamma. Questo significa che i nostri nuovi clienti vogliono sì qualcosa di diverso, ma non necessariamente economico. Fare auto diverse non vuol dire per forza diminuire il valore del proprio prodotto».
Peugeot, grazie ai nuovi modelli (208, 308, 2008, ndr) si sta posizionando nella fascia sempre più alta del mercato generalista. Voi state prendendo tutta un’altra strada…
«Certo, la nuova Citroen non seguirà più le orme della Peugeot, quindi noi non avremo più versioni sportive come invece farà il Leone con i modelli GTi o R. Noi non siamo interessati alle prestazioni pure, vogliamo produrre automobili diverse!»
PSA sta lavorando alla tecnologia plug-in hybrid per sfidare ad armi pari l’agguerrita concorrenza tedesca. E’ un tecnologia che arriverà anche sulle Citroen?
«Il plug-in hybrid è una tecnologia sviluppata per l’intero Gruppo PSA. Questo significa che non sarà solo Peugeot a beneficiare di questa soluzione. Anzi, il plug-in hybrid è una soluzione tecnica pienamente allineata alla filosofia Citroen che vuole proporre auto diverse e particolari, anche dal punto di vista delle tecnologie. Citroen non parlerà più il linguaggio delle prestazioni, ma continuerà a puntare sui concetti di efficienza e sensibilità ambientale».