Wyhinny: «Tutta la produzione iniziale della Seat Leon TGI sarà destinata all'Italia»

In occasione del Salone dell'Automobile di Francoforte 2013, abbiamo avuto l'occasione di parlare con Gianpiero Wyhinny, Direttore di Seat Italia, del brand spagnolo del Gruppo Volkswagen e del suo posizionamento, in termini di prodotto, sul mercato italiano.

Quando arriverà in Italia la motorizzazione TGI e su quale versione puntate?
«In Italia puntiamo sulla variante a cinque porte che arriverà a febbraio dell'anno prossimo. Lo stabilimento produttivo ci fornirà tutta la produzione iniziale, in quanto il mercato italiano rappresenta quello di maggior importanza per il metano. Avremo tutta la produzione inizialmente disponibile pronta per il lancio in marzo, sulla cinque porte».

«La ST arriverà verso la seconda metà dell'anno. Per i modelli più importanti per l'Italia in termini di volumi, vedremo il 20% degli stessi essere composto dalla versione bi-fuel, poiché in Italia il consumo è orientato in tal senso, ed anche per le flotte, ove abbiamo una strategia di penetrazione elevata, rappresenta una strategia rilevante per diminuire inquinamento e consumi».

Quali sono le caratteristiche del TGI?
«Il TGI è un 1.4 a benzina bi-fuel completamente nuovo ed è in grado di sviluppare fino a 110 CV di potenza».

Alla luce del successo della Leon, quali sono i vostri obiettivi?
«Quest'anno abbiamo già visto crescere molto la domanda della Leon in Italia, il che vuol dire che stiamo lavorando molto bene. Inoltre le versioni che stiamo vendendo sono quasi tutte Style ed FR, ovvero delle vetture dai contenuti molto ricchi».

«Dal punto di vista dei volumi abbiamo quindi iniziato molto bene con Leon e questo ci fa capire che la crescita prevista per il prossimo anno è raggiungibile. La ST rappresenta un guadagno per noi, in quanto non abbiamo mai avuto in gamma una familiare in questo segmento. Rispetto alla Exeo è più bella e spaziosa ed è dotata di una tecnologia non solo quella odierna ma anche futuristica. Per noi la ST rappresenta un valore aggiunto e senz'altro Leon crescerà in termini di volumi, in quanto adesso per il cliente la scelta è aumentata».

Quanta attenzione riservano i clienti alle tecnologie dei gruppi ottici?
«Molta. In Italia noi siamo all'85%/90% di clienti che scelgono le luci full LED. Non sono di serie, ma rappresentano una scelta. Quasi tutte le vetture che vendiamo in Italia hanno un impianto a LED, il che per noi è motivo di orgoglio e distinzione».

Avete già idea della differenza di prezzo che intercorrerà tra la Leon alimentata a benzina e quella bi-fuel?
«Non è precisato ancora, ma nel caso della Mii c'è una differenza di 2.500 euro tra la versione alimentata a benzina e quella alimentata a metano. Credo che anche per la Leon riusciremo a mantenere questo delta».

Intanto l'ambiente ringrazia...
«Sì, ma consideriamo un risultato ragguardevole, in termini ecologici, il contenimento in soli 85 g/km di CO2 le emissioni del 1.6 diesel. Tutti parlano di veicoli elettrici, di ibridi. Ma questo, con una tecnologia più “convenzionale”, dimostra uno sforzo ingegneristico notevole. La cosa sul cliente si riflette con dei consumi molto più contenuti, il che fa sì che anche coloro che non sono troppo interessati alle tematiche ambientali optino per questo propulsore in quanto spendono di meno».

«In particolar modo con le flotte, dove i chilometraggi sono elevati, il risparmio è sensibile. L'ingegneria odierna è concentrata a fornire sia consumi contenuti che performances elevate, mentre prima si doveva scegliere quale delle due cose preferire. Tutte le sensazioni dinamiche che una Seat sportiva è in grado di offrire sono così disponibili anche con un motore capace di emettere solo 85 grammi al chilometro di CO2».