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Come tutti i costruttori, anche BMW oggi deve gestire tre importanti questioni: l’omologazione WLTP, i dazi e la Brexit. Qual è il più difficile da affrontare?
Sergio Solero: «A livello mondiale sicuramente il tema dei dazi, perché scombussola in tempo molto veloce un bilanciamento globale del sistema produttivo, e da ingegnere posso dire che non è così facile intervenire su questo aspetto industriale. Ormai tutti i produttori hanno sistemi just-in-time, con giacenze molto limitate, e il fatto di dover rivedere l’allocazione della produzione o renderla più frammentaria è un tema sicuramente complicato, che richiede molti investimenti, difficile da ripensare da un giorno all’altro».
«Il gruppo BMW, però, aveva già deciso di rendere molto flessibile la produzione, per rispondere alla differente domanda dei mercati più importanti. Stavamo già lavorando per rendere più flessibili le nostre catene produttive. L’obiettivo è avere tutte le linee produttive delle fabbriche BMW nel mondo in grado di produrre sulla stessa linea un’auto a combustione interna, una ibrida plug-in e una elettrica entro il 2020/2021, per il lancio della iNext e della i4. Questo perché non è possibile prevedere la velocità con cui i vari mercati si convertiranno ad una modalità o all’altra o quali saranno le richieste del cliente. È certamente necessario avere più flessibilità. Certo è che l’imposizione dei dazi non aiuta nessuno, perché il rischio è che causino un aumento dei prezzi generalizzato».
A luglio circa 200 modelli del gruppo, quindi la stragrande maggioranza, erano già stati convertiti al nuovo ciclo WLTP. Questo ci dà forza, perché non abbiamo sulle spalle delle vetture “vecchie”. È stata una scelta programmata per tempo, frutto di un lavoro che non si improvvisa dall’oggi al domani
Sul discorso omologazioni tra i costruttori premium siete senz’altro tra quelli che hanno gestito meglio questo passaggio.
«Direi che ad oggi non ho sentito altri produttori premium o non premium annunciare che a luglio circa 200 modelli del gruppo, quindi la stragrande maggioranza, erano già stati convertiti al nuovo ciclo WLTP. Questo ci dà forza, perché non abbiamo sulle spalle delle vetture “vecchie”. È stata una scelta programmata per tempo, frutto di un lavoro che non si improvvisa dall’oggi al domani».
Anche al Salone di Parigi siete in controtendenza rispetto a molti altri marchi presentando una quantità importante di modelli e strategie.
«È un Salone di Parigi per noi molto ricco, perché oltre ad avere quattro modelli importanti su tutta la gamma di prodotto, continuiamo anche a far vedere lo sviluppo della nostra strategia. La Serie 3 incarna un po’ il DNA dell’azienda; vanta alcune delle ultime rivoluzioni tecnologiche, come il nuovo sistema di infotainment di bordo aggiornabile a distanza, che è completamente flessibile, quindi con la possibilità per il cliente di definire la sua modalità di fruizione del sistema stesso, o l’Intelligent Personal Assistant, l’intelligenza artificiale che entra nell’automobile e che fornisce un nuovo livello di fruizione e di sicurezza a bordo».
«Sarà possibile dialogare con l’auto e l’auto stessa riconoscerà le nostre necessità: la vettura quindi sarà sempre più tailor-made. Credo che sia una bella storia da raccontare, ma anche questo è frutto di una pianificazione e di un investimento forti fatti nel tempo. Il nostro CFO, a Parigi ha confermato che alzeremo il livello di investimenti dal 6% al 7% sul giro d’affari. Questo per continuare a portare non solo nuova tecnologia e nuovi prodotti, ma anche a rivoluzionare tutte le aree del nostro business, come avevamo annunciato in occasione del centenario del gruppo. Ci baseremo sui famosi quattro assi: guida autonoma, auto connessa, elettrificazione e i servizi collegati all’auto».
Si lavora sulla guida autonoma, certo, ma senza perdere di vista le altre caratteristiche delle auto attuali. Un esempio è la Serie 3, che promette di poter conciliare prestazioni, piacere di guida e impatto ambientale.
«È un miglioramento da ogni punto di vista: migliorano l’abitabilità interna, la fruibilità dell’auto sotto tutti gli aspetti, si riduce il peso della vettura, pur aumentandone leggermente le dimensioni; i powertrain sono più efficienti, la tecnologia di bordo è aggiornabile in qualsiasi momento a distanza, senza andare in concessionaria. È una bella rivoluzione da raccontare».
Ma ci sono altre novità a Parigi, oltre alla settima generazione della Serie 3.
«Abbiamo anche due novità di nicchia, belle da guidare e da raccontare. La Z4, che arriverà nella primavera del prossimo anno, insieme alla nuova Serie 3, è la Roadster BMW per eccellenza che torna alla configurazione con la capote in tela, tecnologia molto moderna che insonorizza e isola molto bene dall’ambiente esterno, ma allo stesso tempo riduce il peso e abbassa il baricentro. L’auto ha prestazioni dinamiche eccellenti, con un DNA ancora più sportivo rispetto alla precedente».
«E parlando di dinamismo e di spirito sportivo, la Serie 8 Coupé incarna il massimo sia della sportività che dell’esclusività e del lusso di BMW, ma è anche la prima BMW che vede arrivare prima la versione sportiva e poi quella stradale. Abbiamo messo in pista la M8 GTE e poi la versione stradale. Questo perché volevamo dare un carattere molto dinamico e molto sportivo a questa bellissima coupé».
«L’altra novità già annunciata è la quarta generazione della X5, da sempre leader nel suo segmento di riferimento, con la consueta dinamicità stradale tipica del modello, ma anche con un pacchetto off-road estremamente versatile, che permette all’auto di affrontare qualsiasi tipo di terreno con estrema facilità».
All’inizio della vostra presentazione qui a Parigi, nella parte dedicata all’elettrico non si faceva solo riferimento alle auto, ma anche alle due ruote.
«Siamo l’unica realtà del mondo premium impegnata su entrambi i fronti con lo stesso brand, quindi è molto facile fare questo travaso tecnologico. Siamo stati i primi a trasportare l’ABS dall’auto alla moto, ad esempio, oppure a pensare di mettere un head-up display sul casco della moto che parlasse con la moto stessa, dando sicurezza all’utente, che non deve distogliere lo sguardo dalla strada, ma riceve le informazioni sul casco stesso. Lo stesso sta avvenendo anche per le tecnologie più moderne, come ad esempio l’elettrificazione. La tecnologia delle batterie della i3, lanciata nel 2013, è stata impiegata anche sulle due ruote».
«Parlando di elettrificazione, ci tengo a segnalare che a Parigi portiamo un aggiornamento della i3 sostanziale, con il doppio dell’autonomia rispetto a quella del 2013. Questo dimostra il grande investimento che il gruppo ha fatto nella chimica e nell’elettronica delle batterie. Con l’autonomia di 260 km nell’uso reale, la i3 diventa una vettura fruibile anche nell’ambito italiano, in cui le infrastrutture non sono a livello ideale. Queste batterie saranno traslate negli scooter del futuro, ma anche nelle ibride plug-in, come la X4, la cui autonomia aumenterà fino a 80 km. Valori, questi, che consentono brevi tragitti casa-lavoro in full-electric».
Non è possibile prevedere la velocità con cui i vari mercati si convertiranno ad una modalità o all’altra o quali saranno le richieste del cliente. È certamente necessario avere più flessibilità
In Italia state lavorando molto sul programma dell’usato, sulla rete dei concessionari per garantire la massima qualità
«Stiamo rilanciando proprio in queste settimane il programma dell’usato certificato BMW, BMW Premium Selection e Mini Next, con contenuti e controlli aggiuntivi e con garanzie più estese anche per modelli con anzianità maggiore o chilometraggi elevati. Per un cliente di auto usate è importante acquistare un’auto certificata dal produttore con sistemi di controllo della qualità molto attento e dei concessionari partner certificati che garantiscano la vettura stessa. La grande sfida è quella di consentire l’acquisto di una vettura usata online: è un progetto lanciato a Roma e Milano che verrà esteso al resto dell’Italia. Siamo il primo paese europeo a farlo».