Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Il Salone di Ginevra 2020, è notizia di poco fa, non si farà: gli organizzatori della kermesse ginevrina si sono dovuti adeguare alle direttive delle autorità elvetiche, che, visto l'arrivo del Coronavirus sul proprio territorio con 15 contagi di oggi, hanno deciso di vietare le manifestazioni che coinvolgano più di 1.000 persone almeno fino al 15 marzo. Inevitabile che il Salone, con un pubblico previsto tra le 500.000 e le 600.000 persone, sia stato annullato.
Le ipotesi in attesa di conferme da parte degli organizzatori, i possibili scenari erano diversi. La prima, la meno probabile, era l'annullamento della kermesse solo per il pubblico: in questo scenario, solo gli addetti ai lavori avrebbero avuto l'accesso al Palaexpo. Si trattava di una soluzione difficilmente percorribile perché si sarebbe comunque sforato il tetto delle 1.000 persone, a meno di non restringere ulteriormente il campo.
Esclusa questa ipotesi, rimanevano due strade: il rinvio del Salone di Ginevra 2020 ad una data successiva o la cancellazione in toto. Gli organizzatori avrebbero potuto quindi scegliere la strada del Salone del Mobile di Milano, posticipato da aprile a giugno, oppure di saltare direttamente l'edizione 2020. Quest'ultima è la decisione annunciata dal presidente del GIMS, Maurice Turrettini, in una conferenza stampa in cui ha fatto sapere che "non c'è un piano B". Una scelta che, spiega Turrettini, arriva mentre le bisarche con le auto per il Salone sono già in viaggio verso Ginevra.
«Non è una decisione presa dall’organizzazione del Salone di Ginevra, dobbiamo rispettare le scelte delle autorità. Si tratta di misure rigide, frutto della volontà di proteggere le persone. In Svizzera dal 2016 è in vigore una nuova normativa per contenere le epidemie, che prevede diversi livelli di allerta. Dalle 10 di oggi si è passati ad un livello più alto»: così gli organizzatori del Salone di Ginevra commentano la cancellazione dell’evento per motivi di «forza maggiore».
«Non c’è un piano B, la manifestazione è rimandata al 2021. Gli stand sono quasi finiti, e le bisarche con le auto sono già in viaggio verso Ginevra, arriveranno domani. La manifestazione non può essere rimandata, è troppo grande, non è fattibile», aggiunge il direttore del GIMS, Olivier Rihs. I biglietti della kermesse, fanno sapere gli organizzatori, saranno rimborsati.
Il Salone di Ginevra 2020 avrebbe dovuto prendere il via nella giornata di lunedì, con la cerimonia di assegnazione del premio Car of the Year. Diversi espositori avevano già annunciato defezioni dello staff presente a Ginevra dopo l’aumento dei casi di Coronavirus in Europa. Poi la decisione da parte delle autorità elvetiche, che ha costretto gli organizzatori del Salone a far saltare del tutto l’evento.